tag:blogger.com,1999:blog-12570201656577202912024-03-12T16:28:05.950-07:00Histoires à propos de tout et de rienFrancesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-33788418308279320672012-04-30T13:37:00.002-07:002012-04-30T13:38:09.598-07:0016_ The Lucky and The Magic (Toby/Howie)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-9G62kSNuikw/T573kBsQlyI/AAAAAAAAAN4/zGB8tj_V5eo/s1600/chains.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="http://1.bp.blogspot.com/-9G62kSNuikw/T573kBsQlyI/AAAAAAAAAN4/zGB8tj_V5eo/s320/chains.jpg" width="320" /></a></div>
Toby sedeva scomposta tra le coperte arrotolate osservando cupamente il letto davanti al suo, vuoto da almeno quattro giorni.<br />
<br />
Lo avevano portato via durante la cena comune, appena qualche ora più tardi che le aveva impresso quello strano simbolo sulla fronte.<br />
Nessuno tranne lei aveva battuto ciglio, tutti avevano continuato a mangiare la loro razione mentre i due energumeni afferravano Howie per le spalle e lo obbligavano a seguirli.<br />
Lei aveva cercato di alzarsi per obbiettare ma Roy l'aveva afferrata brutalmente e l'aveva rimessa a sedere.<br />
-Dove Howie?<br />
Aveva continuato a chiedere incessantemente, ma pareva si stesse rivolgendo al muro. Aveva scassinato porte, frugato ogni singola stanza di ogni schifoso corridoio, aveva chiesto a uomini, donne persino ai bambini e tutti silenzio.<br />
Quella mattina si era davvero scocciata.<br />
<i>Quante possibilità ci sono che qualcuno qui mi risponda?</i><br />
<i>Zero...</i><br />
Era andata da una delle guardie che vigilava sugli ascensori (unica via di entrata e uscita che era riuscita ad individuare, per ora) e dopo averle mollato un sonoro calcio a sorpresa...<br />
<i>Possibilità di riuscita? 7 su 10</i><br />
... aveva ripetuto quella litania.<br />
-DOVE HOWIE!?<br />
-Ma che cazzo...ti conviene farti i cavoli tuoi mocciosi, il Bastardo si sta prendendo quello che si merita<br />
-DOVE HOWIE?!?!!<br />
-Non si deve usare violenza contro i superiori<br />
E con questa perla di saggezza era tornato al suo mutismo;<br />
<i>"Se non gli arrivassi alla cintola gliela farei vedere io a questo energumeno!</i>" aveva pensato, girando sui suoi tacchi puntando il nasino all'insù con aria di sfida.<br />
<br />
E ora si trovava li, intenda a sgranocchiarsi le unghie in attesa di qualche brillante idea.<br />
<i>Quante possibilità ci sono di trovarlo?</i><br />
Aveva cercato da per tutto...<br />
<i>Quante possibilità ci sono di aver sbagliato nel cercare?</i><br />
Toby si lanciò sul letto dell'amico iniziando a sbattere le gambe con rabbia mentre il suo sguardo vagava per il soffitto, d'un tratto gli occhioni neri si soffermarono sull'entrata del condotto di aerazione.<br />
<i>"Il condotto di aerazione...Possono esserci anche mille passaggi segreti qui dentro ma il condotto è solitamente solo uno"</i><br />
Toby sgranò gli occhi tentando di ricordare ogni singola planimetria mai incontrata nella sua vita.<br />
<i>"Tentare..."</i><br />
Con un balzò si slanciò in piedi sul materasso duro analizzando l'apertura, l'altezza non era un problema, la contusione era guarita e lei era sempre stata agilissima per queste cose ma...<br />
<i>Quante possibilità ci sono che io ci passi?</i><br />
Digrignando i denti per la rabbia Toby scatto verso l'alto dandosi lo slancio con un buon colpo di suola sul muro.<br />
<i>Nove</i><br />
<br />
<br />
Howie si sentiva morire.<br />
Il suo corpo era una matassa di dolore.<br />
Gli avevano legato le braccia al un palo posto orizzontale e retto da uno verticale come una croce, troppo alto per stare in ginocchio, troppo basso per stare in piedi; per di più gli avevano riempito la schiena di aghi (una pratica a lui sconosciuta ma che, secondo i suoi aguzzini avrebbe bloccato "la sua ombra"), lo avevano frustato, picchiato, costretto al digiuno e abbeverato solo un poco ogni tot per evitare la disidratazione e ora quei figli di puttana lo scrutavano sereni mentre lui non riusciva neanche a spostare la testa per provare a respirare meglio senza sentire i capogiri e il vomito salirgli.<br />
-D'accordo, credo che siamo giunti alle battute finali<br />
Il più magro dei due afferro la sedia e gli si mise di fronte dopo aver fatto un cenno al compagno.<br />
-Allora Howie, sei stato qui per quattro giorni, ti sei pentito delle tue azioni nei confronti dei tuoi fratelli?<br />
Howie tossi tentando di inumidirsi la gola con della saliva, non riuscendoci alzo semplicemente gli occhi.<br />
-E' un no?<br />
Il ragazzo non si mosse.<br />
-Perfetto, allora non mi dai altra scelta...Questa...<br />
Disse serenamente alzando il ferro rovente che gli aveva appena portato il compagno<br />
-...Questa è la tua ultima chance, la chiamiamo i sette peccati, ora inciderò il tuo braccio e ti farò una domanda, lo farò per sette volte. Se alla settima non avrai risposto correttamente dovremmo ucciderti...Raj alzagli la testa e impediscigli di mordersi la lingua, e dagli un sorso di acqua per favore, che quel figlio di cane di Roy non mi venga poi a dire che non ha risposto perché aveva la gola secca...<br />
Detto ciò l'uomo più grosso gli si mise alle e dopo avergli infilato di mala grazia la fiaschetta tra le labbra serrate tese un fazzoletto, pronto a ficcarglielo in bocca all'occorrenza.<br />
-Giuri solennemente di prestare servizio animo e corpo alla Confraternita della Serpe?<br />
-...no...<br />
Howie lo bofonchiò a mezza voce, quando il ferro solcò il braccio urlò come un disperato, la sua fottuta voce attutita da quel fottuto fazzoletto.<br />
<br />
Nel buio dei corridoi Toby si maledisse per non aver portato almeno una torcetta con se; più andava avanti per quei cunicoli più le fonti luminose tendevano a scomparire e quelle provenienti dalle aperture dei condotti non erano mai sufficienti.<br />
Si morse il labbro inferiore.<br />
<i>Quante possibilità c'erano di non perdersi?</i><br />
D'un tratto avvertì uno strano odore e si fermò.<br />
<i>Sette</i><br />
Era uno strano odore, come di carne bruciata.<br />
<i>"Forse sono vicina alle cucine"</i><br />
Corrugò la fronte nel notare che anche l'aria pareva leggermente tersa di fumo.<br />
<i>"Impossibile"</i> pensò <i>"Sono assolutamente certa di averle superate qualche uscita più indietro"</i><br />
Tornò carponi ricominciando a scivolare per il condotto, silenziosa ma più veloce, davanti a lei si stendeva una nuova uscita da cui proveniva una luce calda.<br />
Quando arrivò a potersi sporgere per dare un occhiata alla stanza dovette stringersi la bocca fra le mani e serrare gli occhi per sopprimere l'istinto di saltare all'indietro e provocare un chiasso infernale.<br />
Le ci volle qualche secondo buono per riprendersi per bene, n bel respiro profondo e iniziò ad analizzare la situazione.<br />
Howie era li, in condizioni più che penose, il braccio ustionato in due punti, nella stanza c'erano due uomini, uno gli dava le spalle e l'altro era troppo intento a recitare una sorta di salmo di fronte a Howie per poterla notare.<br />
La fonte di luce e di calore veniva da un caminetto acceso su cui era appoggiati a riscaldare quattro ferri.<br />
La porta era di ferro, grossa e aveva lucchetto e serratura, da quello che Toby potette vedere prima di tapparsi occhi e orecchie per non vedere, ne sentire il ferro che solcava il braccio e l'urlo del ragazzo.<br />
<i>"Basta dannazione basta!"</i><br />
-Mancano solo altri 4 ferri Howie, pentiti ragazzo, sarebbe solo uno spreco<br />
Gli sentì dire<br />
<i>"Un piano, serve un piano ultra veloce!"</i><br />
<i>Quante possibilità c'erano di salvarlo e scappare?</i><br />
<i>Zero</i><br />
<i>“No,no,no, mi servono più possibilità!”</i><br />
Toby si strinse i pugni sulla testolina violacea mentre sotto di lei l'uomo tornava a salmodiare, era sull'orlo del pianto.<br />
<i>Quante possibilità c'erano di trovare un uscita sul corridoio che dava sulla cella?</i><br />
Toby alzò lo sguardo e scrutò il buio fessurizzando gli occhi... Le pareva di vedere qualche cosa...<br />
<i>Sei</i><br />
<br />
<br />
-Giuri solennemente di prestare servizio animo e corpo alla Confraternita della Serpe?<br />
Lacrime e sudore gli rigavano il volto già sporco di sangue incrostato, sentiva un maleodorante odore di carne bruciata e voleva solo vomitare.<br />
-...no, no, no, NO, NO, NOOOOoooo<br />
Continuò ad urlarlo anche quando il fazzoletto gli riempì la bocca, altri quattro ferri, altri "quattro peccati" e avrebbero premuto il grilletto, sempre se il suo cuore non si fosse fermato prima per il dolore...<br />
D'un tratto mentre l'uomo si voltava per andare a prendere l'altro ferro qualcosa di pesante colpi la porta più volte, i due aguzzini si misero sull'allarme.<br />
-Avevo detto che nessuno doveva disturbarmi<br />
Proferì quello magro infastidito.<br />
-Raj vai a vedere..<br />
Con una sorta di ringhio sommesso l'uomo più grosso abbandono la sua postazione e andò ad aprire la porta per affacciarsi sul corridoio poco illuminato.<br />
Febbrile com'era Howie non riuscì con chiarezza a comprendere cosa stesse succedendo, sentì solo l'omone ringhiare e gettarsi nel corridoio mentre un esserino dai capelli viola si slanciava dentro la stanza richiudendosi la porta alle spalle con una velocità impressionante.<br />
<i>"Toby..."</i><br />
<br />
<i>Quante possibilità di riuscita?</i><br />
Il pensiero continuava a girare nella testa di Toby dal momento in cui, calatasi giù dall'uscita del condotto aveva iniziato a slanciarsi con violenza contro la porta di ferro creando più rumore possibile a discapito della sua salute.<br />
Il cuore le batteva a mille.<br />
Quando l'omone (dall'aria poco intelligente) si era scorso sul corridoio, aveva fatto di tutto per farlo imbestialire e attirare la sua attenzione e nel momento in cui questi (stupido come la merda) si era slanciato per afferrarla, lei si era lanciata dentro la stanza richiudendola.<br />
<i>"Bene e ora ne ho solo uno davanti"</i><br />
Il pensiero non parve consolarla più di tanto.<br />
-Tu! Cosa credi di fare piccolo sgorbio insignificante?<br />
Con una velocità impressionante l'uomo roteò il ferro contro di lei.<br />
Toby lanciò un grido e si slanciò di lato.<br />
<i>Quante possibilità di vittoria?</i><br />
<i>5 su 10</i><br />
Il ferrò la colpi di striscio graffiandole una gamba.<br />
-Sei veloce moscerino<br />
<i>Quante possibilità di vittoria?</i><br />
Toby notò qualcosa che luccicava sopra un mobile a pochi passi da lei, lo afferrò con uno scatto e pregò con tutto il cuore che la sicura non fosse inserita<br />
<i>"Come si usa questo affare?!"</i><br />
<i>6 possibilità su 10</i><br />
<br />
Il rinculo che per poco non le portò via il braccio fu il dolore più piacevole che mai avesse provato.<br />
<br />
<br />
Nel momento stesso in cui tocco terra e gli aghi li furono sfilati dalla schiena Howie tornò a respirare, ma di muoversi non se ne parlava, il suo corpo era scosso da forti brividi e nella sua testa batteva un tamburo... o era il rumore che proveniva da dietro la porta quello che sentiva?<br />
-Howie io prego, tu sveglia!<br />
Una voce terrorizzata, e una flebile forza che a poco a poco lo metteva supino.<br />
Toby lo guardava disperata, un braccio molle e l'altro che lo sorreggeva, doveva esserselo rotta usando la pistola che avrebbe dovuto ucciderlo...<br />
-Stupida...<br />
Balbettò ma le parole uscirono poco sicure in mezzo ai rantoli di tosse, i colpi alla porta divennero più forti seguiti da ringhi animali, erano in trappola, non appena l'energumeno avesse trovato il modo di aprire quella porta sarebbero stati spacciati.<br />
Toby iniziò a balbettare delle parole sconnesse in una lingua strana, qualche cosa di insolitamente familiare.<br />
-...Toby?<br />
-Erien ohin...non ricordo, non ricordo...<br />
Howie senti le lacrime delle ragazzina bagnargli la guancia.<br />
Era tutto così familiare...una sorta di deja-vu...<br />
-...Tob...<br />
-Erien ohin cass...no...cav...è cainn...<br />
-...caihrin...<br />
Le parole gli uscirono di bocca senza pensarci mentre Toby sgranava quei suoi occhioni da cerbiatto ferito<br />
-Tu sai? Tu sai?!<br />
<i>"Sai cosa?"</i> pensò mentre le sue labbra si muovevano a comando<br />
-Erien ohin caihrin hava erhen...<br />
-SONO QUI DENTRO!!<br />
Fuori dalla porta il chiasso aumentava, non c'era più tempo.<br />
-Tu sai magia?!<br />
Howie continuava a cantilenare quella litania, Toby non aveva dubbi, era la stessa che aveva letto lei nel libro di Noal.<br />
<i>Quante possibilità ci sono che funzioni di nuovo?</i><br />
Toby trattenne il respiro e chiuse gli occhi afferrandosi forte ad Howie<br />
-Erien ohin caihrin hava erhen vas<br />
Terminò il ragazzo.<br />
<i>Dieci.</i><br />
<br />
-Erano qui dentro, che possa morire se dico il falso!<br />
-Beh fatto sta Raj che qui oltre al cadavere di Norin non c'è nessuno!<br />
-Presto controllate tutte le uscite! Non possono essere andati troppo lontani!!<br />
Mentre tutti gli assassini della serpe correvano veloci a destra e a sinistra Roy fisso intensamente la stanza vuota.<br />
<b>Sorrise soddisfatto. </b>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-78335319820137761282012-04-29T14:31:00.000-07:002012-04-29T14:31:24.159-07:0015_ Doomed (Alek/Seth/Jensen)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-YQxvvJ7WiBE/T52yvkniTpI/AAAAAAAAANs/aMtiugimQas/s1600/Senza+titolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-YQxvvJ7WiBE/T52yvkniTpI/AAAAAAAAANs/aMtiugimQas/s320/Senza+titolo.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Alek cadde a terra battendo pesantemente il fondo-schiena, la testa che gli girava.<br />
Si era svegliato solo da poche ore e si sentiva di nuovo in trappola.<br />
<br />
Erano venuti a trovarlo quella mattina dicendo alle suore che erano suoi parenti, lui aveva fatto di tutto per convincerle che era una fandonia ma chissà con quale arcana stregoneria il ragazzo cieco aveva scurito i suoi occhi vitrei e, ipnotizzata la pia sorella, l'aveva convinta che lui delirava, forse a causa della botta alla testa.<br />
Dopodiché avevano iniziato a bombardarlo di domande:<br />
<i>Chi sei?</i><br />
<i>Da dove vieni?</i><br />
<i>Cosa sono quei tatuaggi?</i><br />
<i>Da che parte stai?</i><br />
Si sentiva nuovamente in trappola.<br />
Un attimo prima respirava sentore di libertà e un secondo più tardi ecco questi due pazzi sbucare all'improvviso pronti a fargli il terzo grado.<br />
Alek si strinse nelle spalle e chinò il capo.<br />
<i>"Io non so nulla, andatevene"</i> penso senza proferire verbo, anni di infamia prigionia non avevano giovato alla sua forza spirituale, era confuso e non capiva nulla...<br />
La ragazza sospirò e si sedette per terra.<br />
-Ok, forse siamo andati troppo veloci...<br />
Sorrise teneramente e il ragazzo tatuato osservò quei lineamenti titubante.<br />
-...In fondo non ci siamo neanche presentati...<br />
Era stato a quel punto che il ragazzo cieco aveva dato di matto...<br />
Con uno scatto fulmineo aveva afferrato Alek per i capelli strappandogli un pezzo della fasciatura che gli avvolgeva il capo e lo aveva obbligato a guardarlo negli occhi.<br />
-Senti un po' brutto idiota, non ti abbiamo salvato il culo per niente hai capito? Abbiamo abbastanza casini da poterci permettere di infischiarcene della spazzatura come te quindi deciditi una buona volta a sputare il rospo o te lo farò sputare io!<br />
-Ma voi chi cazzo siete!!??<br />
Finalmente era riuscito a parlare e con sua estrema sorpresa a ribellarsi a qualche cosa.<br />
Digrigno i denti tentando di liberarsi dalla presa, ma più si agitava, più la sua testa pulsava dolorosamente.<br />
-Jensen per favore smettila subito!!<br />
Seth era letteralmente allibita e al contempo imbestialita dal comportamento del suo gemello.<br />
-Non abbiamo tempo da sprecare Seth, se non vuole collaborare con le buone lo farà con le cattive!<br />
Il colmo dei colmi...<br />
-Ho detto basta!!<br />
Un urlo stridulo e Seth diede un colpo netto al braccio di Jensen che di scatto apri la morsa che tratteneva il ragazzo tatuato.<br />
Alek cadde a terra battendo pesantemente il fondo-schiena, la testa che gli girava.<br />
-Ti prego perdonalo...lui non è sempre così..<br />
Seth si mosse immediatamente in avanti allungando una mano per aiutare il giovane.<br />
-Non mi toccare!!<br />
Alek schiaffeggio con violenza la mano che si protendeva verso di lui, le lacrime gli salirono agli occhi mentre la pressantemente sensazione di impotenza che aveva provato di fronte "al cieco" lo riempiva di vergogna.<br />
Era questo che doveva essere quindi? L'eterno assoggettato? L'eterno inginocchiato?<br />
Qualcosa nel suo sangue inizio a ribollire e alzando lo sguardo verso i due coetanei li lanciò un occhiata di odio accompagnata da una sorta di ringhio animale.<br />
-Andatevene via....ORA!!<br />
<br />
-Si può sapere perché ce ne siamo andati??<br />
Jensen si stoppo di scatto e continuò ad osservare il buio in direzione della sorella.<br />
Silenzio.<br />
-Seth?<br />
-Oggi mi hai davvero deluso Jen...<br />
Seth strinse i pugni e si fermò obbligandosi a non voltarsi per guardare il fratello.<br />
-Ti sei comportato proprio come uno di loro...uno di quei cani che ci danno la caccia...uno di quei...di quei...NATO!!<br />
Jensen percepì la voce strozzata e iniziò a ritrovare la sua consueta calma.<br />
-Io non...<br />
-Quel ragazzo era terrorizzato! Aveva bisogno di aiuto e tu non hai fatto altro che accelerare le cose mandando tutto a puttane! Solo perché sei un Manipolatore e puoi controllare la volontà delle persone questo non ti da il diritto di usare il tuo potere a sproposito!<br />
Bene, ora si sentiva proprio uno schifo, se gli fosse uscito spontaneo avrebbe abbassato il capo, in segno di pentimento, ma quel gesto lo aveva dimenticato; abbassare il capo per non dover guardare in faccia il proprio interlocutore non ti serve a nulla quando già sai di non poterlo vedere...<br />
-Mi dispiace Seth...Io non...e che...<br />
-Scusarti non serve a nulla! Per oggi lo abbiamo perso, torneremo un altra volta..<br />
<i>"Per una volta che potevo mandare avanti una missione va tutto a puttane!!"</i><br />
Quel pensiero improvviso la trapasso dolorosamente...<br />
Com'era egoista un tale pensiero...<br />
Seth si voltò a guardare il gemello che immobile fissava avanti, il suo volto era impassibile ma lei avvertiva che era addolorato, lo aveva paragonato ad un mostro, lo aveva ferito ben consapevole che era una settimana stressante per tutti, che un errore di giudizio poteva accadere...<br />
-Jensen scusami..<br />
Tirando su col naso gli andò incontro per abbracciarlo.<br />
-Scusami, non volevo dire quelle brutte cose<br />
Fra le sue braccia lo senti rilassarsi<br />
-No Seth, hai ragione...è che tutto questo nonsenso che ci circonda, tutte queste grandi incognite, mi pare che tutto il lavoro di Quinn stia andando a puttane e ho una brutta sensazione sorellina, molto, molto brutta...<br />
Seth sollevò la testa e corrugò la fronte.<br />
-Che vuoi dire?<br />
-Ho paura che se non troviamo presto delle risposte a tutti questi interrogativi: il ragazzo tatuato, il mago, Lucy... Ho paura che Quinn si deciderà a fare una pazzia...<br />
Seth sgranò gli occhi e chinò il capo.<br />
Sovrappensiero provò a immaginare la Resistenza senza Quinn e un brivido freddo le attraversò la spina dorsale.<br />
Sarebbe crollato, sarebbe crollato tutto.<br />
-Se Ludwig dovesse prendere Quinn...<br />
<br />
<b>Sarebbero stati tutti spacciati.</b><br />Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-33835260700397025792011-08-31T13:24:00.000-07:002011-08-31T13:31:05.271-07:0014_ Captives (Lucy/ NATO Charlie)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-v8f8rHlKqF8/Tl6ZLqYtC7I/AAAAAAAAAMY/SAjqHHph1JM/s1600/Ferryn.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 353px; height: 400px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-v8f8rHlKqF8/Tl6ZLqYtC7I/AAAAAAAAAMY/SAjqHHph1JM/s400/Ferryn.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5647119408404695986" border="0" /></a>
<br />Sentiva la febbre consumarla piano, penetrandole le ossa come tanti lunghissimi aghi.
<br />Il dolore proveniente dalle dita spezzate e martoriate era nulla in confronto alla sete, quella sete di sangue che la divorava dall'interno.
<br />Non aveva bevuto abbastanza sangue prima di partire per quella missione e non aveva fatto in tempo a bere l'ultima fiaschetta che teneva nella borsa.
<br />E ora la sua borsa l'avevano loro, così come la fiaschetta di Vitae.
<br />Cerco di muoversi ma le catene e il collare non le permisero alcun movimento, gemette.
<br />Non avrebbe mai rivelato nulla.
<br />Non li avrebbe mai traditi.
<br />Sarebbe morta li, tra la tortura della sete e il supplzio delle catene.
<br />Lucy alzò gli occhi vitrei verso la porta della sua cella e sputò per terra nel notare due occhi che la osservavano dallo spioncino.
<br />Nessuno di loro sapeva come mantenerla in vita, e lei non l'avrebbe mai rivelato.
<br />Che prendessero pure il suo cadavere, lo aprissero e lo dissacrassero, solo quello li avrebbe lasciato; non avrebbe permesso che il suo corpo fosse toccato da quegli scianziati un minuto di più.
<br />No.
<br />Nella vita, Ferryn 07b60NATO alias Lucil (il nome glielo aveva cambiato Quinn, con totale approvazione della ragazza, quando si era unita alla Resistenza), non sarebbe più stata una cavia.
<br />
<br />Charlie si ritrasse dallo spioncino nel momento in cui vide la prigioniera sputare a terra.
<br />I suoi capelli multicolore erano legati alti e per l'occasione indossava un camice medico, come le avevano detto che doveva fare quando si trovava nei laboratori.
<br />Sin da quando la sua squadra aveva riportato la ragazza niente era stato più lo stesso.
<br />Tutti gli scienziati erano allarmati, la sicurezza era stata triplicata e a lei e ai suoi compagni NATO era stato tolto l'accesso (già ampiamente limitato) ai dati governativi.
<br />Tutto ciò la incuriosiva enormente.
<br />Bravo le aveva detto che quella ragazza "Lucil", come si faceva chiamare, era un ex esperimento piuttosto importante per i Tremere, ma quando lei aveva domandato di che esperimento si trattasse, Bravo aveva scosso la testa:
<br />-Eseguo solo gli ordini Charlie
<br />Così aveva detto.
<br />Charlie aveva cercato il file della ragazza, ma l'unica foto che combaciava col profilo della ribelle apparteneva all'archivio del settore 7b, e l'accesso era proibito.
<br />La cosa le puzzava enormemente.
<br />Avevano già dato la caccia ai mutati e ogni volta si erano aiutati con i database.
<br />Avevano persino antichissimi dati appartenenti ai membri della Resistenza, come il loro profilo sanguigno o genetico!
<br />Prché di Lucil non era possibile visionare nulla?
<br />Come avrebbero potuto scoprire anche solo come mantenerla in vita se nn le davano l'accesso ai dati?!
<br />Eh si, perché dannazione quella stava morendo, il suo decesso si avvicinava con velocità impressionante e lei, come medico, avrebbe dovto inventarsi qualche cosa per tenere in vita un simile prigioniero!
<br />No, invece i militari avevano sequestrato tutto.
<br />Solo a Bravo era stato dato il compito di interrogarla, un compito ingrato e impossibile.
<br />Avevano catturato un soggetto raro e ora, per colpa dei loro maledetti segreti lo stavano perdendo.
<br />Charlie si morse il labbro inferiore e dette un ultima ochiata alla prigioniera prima di voltarsi.
<br />Le avevano insegnato che quelle cose erano prede, erano prede e loro erano i cacciatori...
<br />Allora perché, perché lei non si sentiva felice di quel "bottino"?
<br />"Guardarla è come osservarsi allo specchio"
<br />Il pensiero le trapasso la mente bloccandola nel corridoio.
<br />"Cacciatore e preda, chi di noi è il vero cacciatore?"
<br />Due soldati la squadrarono per un attimo e Charlie si ricompose proseguendo per la sua strada.
<br />"MA certo, ho solo bisogno di un po' di riposo, infondo sono stata troppo tempo a studiare quel campione di sangue per riuscire a capire che cosa la sta uccidendo per..."
<br />Un nuovo pensiero, come un lampo, la stoppò in mezzo al corridoio.
<br />La sua mente iniziò a ripercorrere l'ultimo periodo all'inverso, sino al giorno in cui Bravo aveva trasportato quel corpo contuso sino al furgone.
<br />Mentre Bravo le toglieva le due desert eagle lei l'aveva attaccata ad una flebo...
<br />Era stato allora che Echo aveva aperto la borsa e tirato fuori una fiaschetta...
<br />-Che cos'è?
<br />Aveva chiesto aprendola per odorare il liquido all'interno.
<br />-Sarà alcol
<br />Aveva risposto Delta alzando le spalle.
<br />-Uunh!! Che schifo, ha odore di ferro!
<br />Detto ciò aveva richiuso la fiaschetta e l'aveva rimessa nella borsa.
<br />Nella borsa che non era stata data agli scienziati ma ai soldati della Sicurezza.
<br />"DEVO avere quella fiaschetta!"
<br />Con un mezzo salto improvviso che fece perdere la propria posizione ad una delle guardie Charlie cambiò strada, iniziando a correre verso il reparto speciale della Sicurezza.
<br />Forse ora sapeva come mantenerla in vita.
<br />
<br />***
<br />
<br /><span style="font-style: italic;">"Dove ti stanno portando!" la pioggia batteva sui loro visi e sul suo cranio quasi del tutto rasato mentre la colonna umana si spostava attraverso il camminamento di filo spinato.</span> <span style="font-style: italic;">
<br />"Non lo so ma Ferry, tu resisti"</span> <span style="font-style: italic;">
<br />Le grida di soldati che spingevano ordinando di procedere le riempirono le orecchie.</span> <span style="font-style: italic;">Voltandosi indietro Ferryn vide Valentine cadere nel fango ed essere rimessa in piedi a calci.</span> <span style="font-style: italic;">L'orda li spingeva sempre più avanti e lei era bloccata dall'altra parte della recinzione senza poter fare nulla.</span> <span style="font-style: italic;">
<br />"Vick non mi lasciare!"</span>
<br /><span style="font-style: italic;">Che frase stupida.</span> <span style="font-style: italic;">
<br />Vick la guardò e sorrise mentre le guardie lo obbligavano ad andare avanti.</span> <span style="font-style: italic;">
<br />Ferryn iniziò a correre inciampando più volte, mancavano pochi passi alla fine del camminamento, pochi passi e lei sapeva... Non li avrebbe più rivisti.</span><span style="font-style: italic;">
<br />"</span><span style="font-style: italic;">Ferryn!</span> "<span style="font-style: italic;">Valentine le passo davanti, il suo bel viso pallido striato di sangue, si strappò la targhetta dal petto e gliela lanciò, la ragazza si gettò a raccoglierla prima che il fango la nascondesse.</span> <span style="font-style: italic;">Ora piangeva e gridava i loro nomi, tutti i loro nomi.</span>
<br /><span style="font-style: italic;">Una piccola lite all'inizio della fila, una delle guardie cadde a terra circondata dall'abbaiare dei cani, Vick correva verso di lei.</span>
<br /> <span style="font-style: italic;">Il soldato si attacco alla rete metallica e allungò una mano verso Ferryn, lei gliela afferrò.</span> <span style="font-style: italic;">"Vick..."
<br /></span> <span style="font-style: italic;">Con sua sorpresa il ragazzo le strappo dal collo la piastrina.</span> <span style="font-style: italic;">
<br />"Ora sono tuo per sempre...</span> <span style="font-style: italic;">"
<br />Una guardia lo afferro per staccarlo dalla recinzione mentre Ferryn gridava e colpiva la parete.</span> <span style="font-style: italic;">Dei soldati attraversarono il giardino e l'afferrarono da dietro per riuscire a trattenerla.</span> <span style="font-style: italic;">Ferryn gridava e piangeva.</span> <span style="font-style: italic;">
<br />Vick e Valentine si girarono per guardarla...</span> <span style="font-style: italic;">
<br />
<br />Sapevano di stare andando a morire eppure continuarono a sorriderle, le sorrisero sino a che non furono obbligati a salire su un furgone e le portine non furono chiuse alle loro spalle.</span> <span style="font-style: italic;">Ferryn cadde a terra, nelle mani le loro piastrine.</span>
<br />
<br />Lucy aprì gli occhi di scatto, lacrime appiccicose le incrostavano le guance secche.
<br />Annaspò più di una volta cercando di riprendersi dall'incubo che altri non erano che frammenti dei suoi ricordi.
<br />Stava per lasciarsi andare ad un singhiozzo quando percepì la presenza di qualcuno nella stanza.
<br />Di scatto alzò la testa per quanto il collare consentisse.
<br />La gola era troppo secca e nel momento in cui cercò di emettere un suono le uscì un violento colpo di tosse.
<br />Nell'ombra qualcuno ridacchiò.
<br />-Ma guardati Ferryn, guarda come ti sei conciata...
<br />Un uomo uscì dall'ombra; era elegantemente vestito e Lucy non ricordava di averlo mai visto.
<br />-Sei stata veramente uno spreco, un soldato con le tue capacità, avresti servito più che dignitosamente i NATO, un vero peccato che hai scelto di essere così difficile.
<br />-Di...che...parli?
<br />Chiese tra i rantoli cercando di concentrarsi nell'ascolto; di cosa diavolo stava parlando quell'uomo?
<br />-Oh beh, devi sapere che gli esperimenti "F" sono stati veramente difficili da sostenere, creare il cecchino perfetto sembra essere una maledizione. Tutte le cavie si rivelano così...instabili! Sto ancora riflettendo se tuo fratello sia veramente idoneo... Alle volte ho la sensazione che la sua fedeltà sia così...precaria...
<br />Lucy iniziò a tossire instancabilmente.
<br />Fratello? Cosa fratello? Chi fratello?
<br />Lei era figlia unica, suo padre era uno degli scienziati che l'avevano trasformata in quello che ora era.
<br />Nessun fratello era mai stato menzionato.
<br />Cercò di parlare ma il flusso improvviso di pensieri la fece solo tossire di più.
<br />L'uomo sorrise.
<br />-Visto che hai scelto di morire pensavo fosse il caso che tu sapessi due o più cosette...
<br />Le prese i capelli e le fece sollevare la testa, i suoi occhi andarono alle due piastrine che pendevano al collo della ragazza.
<br />-Tu lo sai come sono morti i tuoi amici?
<br />Gli occhi di Lucy si arrossarono mentre una rabbia animale le saliva dalle viscere, sentiva il bisogno di uccidere come mai in vita prima, tutto il suo sangue Assamita desiderava solo una cosa: dargli una morte lenta e dolorosa.
<br />-Ti rivelerò un segreto piccola Ferryn, o come tu preferisci, Lucy...Nessuno dei tuoi amici è morto subito come tuo padre ti ha gentilmente detto. La loro agonia si è protratta per...quanto? Tre mesi?
<br />Un velo di falsa perplessità.
<br />-Ora, non ricordo di reciso sai, mi occupò di rado della punizione per i disertori ma sappi che sono stati trasferiti in un piccolo laboratorio dove abbiamo deciso di dare il via ad alcune sperimentazioni con delle tossine...
<br />Le catene iniziarono a tremare mentre le poche energie che le rimanevano le davano la forza di scuoterle per cercare di avvicinarsi a quell'essere dall'odore di morte.
<br />-La ragazza è stata la prima ad andarsene, il ragazzo...è stato molto meno fortunato, purtroppo era...resistente...
<br />Lucy scattò in avanti in un tintinnare di catene, digrignò i denti e aprì la bocca emettendo un urlo rauco.
<br />L'uomo non si scompose, la continuò a scrutare con un sorrisino sicuro stampato sul viso privo di rughe; un soldato aprì la porta e salutò rispettoso l'uomo.
<br />-Signor Ludwig, la Signorina Mary Alice ha detto che è stanca di attendere
<br />A quelle parole per poco Lucy non perse i sensi, si accasciò al suolo mentre i suoi occhi seguivano come ipnotizzati il suo nemico.
<br />-Lud...wi...
<br />Un colpo di tosse, l'energia la stava abbandonando di nuovo.
<br />Ludwig si voltò a guardarla.
<br />-Oh, si, sono stato veramente scortese a non presentarmi prima, ma credevo, aimè, non fosse necessario...Salutami Seth quando lo vedrai alle porte della città dei morti. Che tremendo spreco
<br />Concluse uscendo dalla cella.
<br />Lucy sgranò gli occhi trattenendo con tutta la sua forza la rabbia tramutatasi in lacrime.
<br />Le ultime parole che le avvolsero la mente prima di perdere i sensi furono calde come l'inferno.
<br /><span style="font-weight: bold;">“Ora sono tuo per sempre”
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></span><span style="font-style: italic;">
<br />
<br />
<br />
<br />Foto: Alice Dellal foto modificata</span><span style="font-weight: bold;">
<br /></span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-3066705174002968002011-08-30T08:02:00.000-07:002012-04-29T11:06:40.537-07:0013_ Sorcerer (Howie/ Toby)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-94LLKsvMf8M/T52C-USuPUI/AAAAAAAAAMg/F7XxkxoF4vA/s1600/26679.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-94LLKsvMf8M/T52C-USuPUI/AAAAAAAAAMg/F7XxkxoF4vA/s1600/26679.gif" /></a></div>
La sala degli allenamenti era gremita di ragazzi dai 10 ai 18 anni intenti ad allenarsi assuidamente.<br />
Tutti con lo stesso tempo perfetto.<br />
Tutti senza battere ciglio.<br />
"Tutti pronti ad essere macchine da guerra"<br />
Howie li osservava attraverso il vetro di protezione con occhio spenti, il sudore gli imperlava la fronte e la canottiera era bagnata in più punti.<br />
Il suo personale allenamento era appena terminato (avendo superato l'età idonea per il noviziato doveva essere seguito in solitaria solo da Roy, il suo maestro).<br />
Una delle ragazze in quarta fila cadde a terra, stremata, nessuno si mosse per aiutarla, dal fondo della palestra una donna alta e severa (presumibilmente la sua maestra) le si avvicinò e, afferratala per i capelli la obbligò a mettersi in piedi.<br />
Howie volse la testa altrove nel momento in cui la donna iniziò a schiaffeggiare il viso congestionato della ragazzina.<br />
Ne aveva abbastanza e allo stesso non provava assolutamente nulla...<br />
-Ehi! Bastardo!<br />
Una voce dal corridoio, Howie si affrettò a muoversi dalla parte opposta.<br />
-Ehi Bastardo! Sto parlando con te Bastardo!<br />
L'irritazione raggiunse la punta dei suoi capelli arrossandogli il volto lentigginoso, volse il capo. Dinanzi a lui si stagliavano due uomini e una giovane donna, tutti e tre membri onorari della confraternita e, un tempo, suoi confratelli di noviziato.<br />
-Allora non sei sordo Bastardo<br />
Quello che aveva parlato si stanziava centrale, più alto di Howie di almeno due spalle lo osservava con sguardo divertito.<br />
-Lascia perdere Nathan, il bastardo non parla<br />
Il secondo uomo; più grosso del primo, ma più basso.<br />
-Il novizio si sente superiore<br />
La ragazza; sarebbe stata veramente carina se non fosse stato per quel carattere da vipera che l'aveva fatta arrivare in alto facilmente.<br />
Howie rimase in silenzio, squadrandoli con aria neutra, le guance lentigginose rosse di rabbia.<br />
-E' vero quello che dice Moana, Bastardo? Ti senti superiore Bastardo?<br />
-Non sono un bastardo<br />
Le parole gli uscirono dalle labbra come un sibilo.<br />
Risatine.<br />
-Oh ma davvero?<br />
Il secondo uomo lanciò un occhiata alla donna, Moana che prese la parola.<br />
-Oh, l'eterno novizio si sente superiore perché LUI, a differenza nostra, ce l'ha un cognome vero? Com'è che era Pete?<br />
Fece perplessa, il secondo uomo, Pete, le venne incontro.<br />
-De la Croix se non erro, vero Bastardo?<br />
Howie strinse i pugni, qualcosa dentro di lui iniziò ad agitarsi mentre le iridi si scurivano.<br />
-Peccato che sia il cognome di tua madre eh Bastardo?Non quello di tuo padre, non è forse vero?<br />
Howie si girò e inizio a percorrere il corridoio ad ampie falcate, non aveva intenzione di finire nei guai per colpa di quei tre...<br />
<br />
I passi continuarono a seguirlo per il corridoio.<br />
-Chi si è scopata tua mamma per mettere al mondo un Bastardo come te?<br />
-Pete! Per favore, non dire queste cose sulla mamma di Howie De la Croix...in fodno sappiamo tutti che se la Signora De la Croix non si fosse comportata come una prostituta d'alto bordo non avrebbe dovuto sbattere il proprio bastardello sul marciapiede per seguire le sue or...awwh!!<br />
Le parole morirono nella gola del ragazzo mentre si portava le mani al collo come a volersi difendere da una presa invisibile.<br />
-Nath...Aaaah!!<br />
Mentre il primo ragazzo cadeva a terra in preda ad una sorta di asfissia Pete vide il suo braccio muoversi senza poter essere fermato, le dita della mano si tesero di fronte a lui e una ad una si torsero all'indietro spezzandosi come fossero stati ramoscelli.<br />
<br />
Le urla riempirono il corridoio mentre Moana osservava la scena senza emettere suono.<br />
Pallida come se avesse visto la morte i suoi occhi osservavano le ombre sulla parete del corridoio.<br />
L'ombra di un ragazzo che afferrava il collo dell'ombra di Nathan e dopo averlo lasciato andare, si avvicinava a quella di Pete per prendergli il braccio e spezzargli le dita come fossero stati 5 stecchini.<br />
Inorridita Moana lanciò uno sguardo a Howie.<br />
Il Bastardo era li, in piedi e li fissava tutti e tre con aria infastidita come se stesse osservando tre piccoli insetti.<br />
Moana si senti afferrare per i capelli e trascinare in terra dove sbatte dolorosamente la schiena.<br />
Lanciò un ultimo sguardo al muro.<br />
L'ombra del giovane si stagliava sopra la sua come fosse stata una cosa viva.<br />
Qualche secondo di esitazione in cui Moana percepì il gusto acre della paura e l'ombra tornò indietro verso il suo legittimo proprietario che ancora li osservava con noncuranza.<br />
-Non osate infangare il mio nome, MAI PIU'<br />
<br />
Howie continuò a camminare attraverso i corridoi a vuoto per un altra mezz'ora buona, era in ritardo, lo sapeva, ma aveva bisogno di camminare.<br />
Lo aveva fatto di nuovo.<br />
Lo aveva fatto di nuovo e non sapeva come.<br />
Si appoggio ad una parete e si lasciò scivolare per terra.<br />
C'era qualche cosa dentro di lui che non andava.<br />
Sin da quando era piccolo aveva sempre sentito un qualche cosa di strano, una sorta di energia imprigionata nel profondo come una bestia in attesa di uscire.<br />
E in quel periodo la "bestia" era nervosa come se sentisse la libertà alle porte.<br />
Sospirando l'assassino chiuse gli occhi e si portò le mani alle tempie, qualunque cosa fosse LUI doveva controllarla, non poteva che essere altrimenti.<br />
Niente e nessuno l'avrebbe controllato.<br />
Mai.<br />
-Howie?<br />
Una mano calda sulla spalla.<br />
Aprendo gli occhi il ragazzo volse lo sguardo verso la vocina.<br />
Toby lo osservava con quegli occhioni neri dalla grandezza impressionante, accucciata al suo fianco come un animaletto.<br />
-Tu male?<br />
Howie sorrise.<br />
In poche settimane Tabhita aveva fatto dei progressi impressionanti nel comprendere e parlare la loro lingua; per quanto le coniugazioni verbali le fossero ancora precluse se voleva dire qualche cosa trovava sempre il modo di dirla.<br />
-No, sto bene Toby..<br />
-Tu bugia<br />
Il visino lentigginoso si contrasse in una smorfia poco contenta e Howie fu sul punto di scoppiare a ridere.<br />
-Pensi che menta?<br />
-Menta...<br />
-Mentire, dire le bugie<br />
-Tu mentire...<br />
-Io mento?<br />
-Tu menti<br />
Questa volta la voce aveva cambiato inclinazione e lo sguardo della ragazza si era addolcito.<br />
Howie la osservò intensamente, era impossibile che venisse da Homana e non gli pareva affatto pazza (come molti li dentro pensavano) eppure, Andora? Anche se lei insisteva a chiamarla Eldheret quella città era una leggenda di secoli prima.<br />
-Sei un elfa?<br />
Toby scosse il capo.<br />
-Io no elfa, io vivo Eldheret, non Andora<br />
-E allora perché hai le orecchie a punta?<br />
Le tocco le orecchie e sotto la sua mano le sentì bollenti, il viso lentigginoso di Tabhita era come infiammato, Howie ritrasse precipitosamente la mano.<br />
-Oh scusa, non volevo offenderti<br />
Tabhita si portò le mani alle orecchie massaggiandosi le punte.<br />
-Brutte?<br />
-No, ti stanno bene, sembri una sorta di folletto<br />
-Folletto?<br />
-Si sai, di quelli che saltellano nelle storie per bambini o...<br />
Ma Toby dette segno di non aver capito, aveva parlato troppo velocemente.<br />
-Tranquilla, sei molto carina<br />
Tabhita sorrise e gli prese la mano facendo forza come ad indicare di alzarsi.<br />
-Che c'è folletto?<br />
-Uscire!<br />
Howie la osservò perplesso, sapeva che sarebbe arrivato il momento in cui quella ragazzina del mondo delle fiabe avrebbe chiesto una boccata d'aria.<br />
-Emh, non c'è nulla da fare fuori...<br />
Toby lo osservò perplessa e Howie si tocco la maschera anti gas attaccata alla cintura.<br />
-Fuori c'è il gas, non si può respirare...capisci?<br />
Disse cercando di aiutarsi con la gestualità.<br />
Gli occhi di Tabhita parvero appannarsi come se la ragazza stesse guardando qualche cosa che non c'era, Howie si chiese se avesse capito.<br />
-Non boschi? Non stelle? Non luna?<br />
Howie le strinse forte la mano come se si sentisse personalmente responsabile per la mancanza di tutte quelle cose.<br />
-Mi dispiace io non...<br />
Non riuscì a concludere nel momento in cui vide le guance della ragazzina rigarsi di lacrime.<br />
<br />
Tabhita si morse il labbro inferiore per non singhiozzare.<br />
Dov'era mai finita? In quale inferno la sua bravata l'aveva condotta?<br />
Niente boschi? Niente luna e stelle? Niente ossigeno nell'aria per respirare?<br />
Era questa Homana? La grande Homana di cui tutti i libri parlavano?<br />
E come stava la nonna ora? Era in pensiero?<br />
Che nipote screanzata era stata, lasciare il suo unico parente solo e senza aiuto.<br />
Tabhita iniziò a sentirsi male, un conato di vomito che le saliva su per la gola.<br />
Due mani fredde le presero il viso e lo alzarono in modo che i loro occhi si incontrassero.<br />
-Ti porto io a casa, te lo prometto<br />
E senza pensarci, dopo essersi morso forte il polpastrello dell'indice, Howie le tracciò con la gocciolina di sangue un cerchio spezzato da una retta sulla fronte della ragazzina.<br />
-Nessuno ora ti farà del male<br />
Tabhita lo osservò perplessa avvertendo uno strano calore alla fronte.<br />
<span style="font-weight: bold;">-Tu magia...<br /><br /><br /></span><span style="font-style: italic;"><br /><br /><br /></span><span style="font-weight: bold;"><br /></span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-67209941693306526732011-05-17T12:34:00.000-07:002011-08-29T14:02:37.410-07:0012_ Hear my voice (Nato/ Seth)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-UBLnOl2-jXs/TdLXly2kfGI/AAAAAAAAAK8/2WP5zBU7cTE/s1600/ear%2Bme3.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 303px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-UBLnOl2-jXs/TdLXly2kfGI/AAAAAAAAAK8/2WP5zBU7cTE/s400/ear%2Bme3.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607781530335476834" border="0" /></a>[capitolo a 4 mani in collaborazione con Trish]
<br />
<br />
<br />Uniform aprì gli occhi, guardò il gigantesco cilindro di vetro attraverso il liquido nel quale era immersa, l'unica debole barriera che la separava dalla morte. Vide il suo braccio pallido muoversi verso il vetro della vasca, i sottili tubicini che le inniettavano ogni sorta di medicine seguirono il suo movimento. Lei, però, non si era mossa affatto. Richiuse gli occhi mentra gli scienziati del laboratorio iniziavano ad agitarsi.
<br />Stava per succedere qualcosa.
<br />Uniform era cieca per colpa di qualche esperimento atto a potenziare le sue naturali doti di veggente, a causa dello stesso errore ogni volta che apriva gli occhi vedeva le cose sfasate di qualche minuto nel futuro.
<br />Sentiva che qualcosa stava cambiando, avvertiva il dubbio germogliare lentamente nelle menti distantidei suoi amici. Lei sapeva già tutte le cose che gli altri NATO avevano appena iniziato ad immaginare, aveva tanto sperato che lo capissero prima, ora sperava solo che non fosse troppo tardi, all'improvviso, mentre pensava a tutte queste cose, si sentì mancare, un mal di testa familiare le esplose nel cervello e delle immagini presero a scorrerle davanti agli occhi chiusi.
<br />
<br /><span style="font-style: italic;">Sangue. Un ragazzo le dava le spalle, i capelli ricci e neri arruffati, il sangue fuoriusciva da un foro di priettile sulla sua schiena, proprio in mezzo alle scapole. Gocciolava rosso giù per la sua giacca lunga. Lenatamente, come se fosse stupito, si voltò verso di lei, gli occhi azzurri e grigi spalancati, un rivolo di sangue gli colava dalla bocca e lungo il mento, la guardò e cadde a terra.</span>
<br />
<br />Uniform spalancò gli occhi terrorizzata. "Foxtrot!" Pensò, richiuse gli occhi, doveva fare qualcosa, sarebbe stato troppo tardi, si concentrò per sentire le menti degli altri alla disperata ricerca di qualcuno che la potesse sentire, pensando come se gridasse, ma loro erano come sordi, non avevano la capacità di sentirla.
<br />"No! No! No!"
<br />Doveva fare qualcosa, non poteva lasciarlo morire, allargò il suo campo mentale. Niente. Lo allargò di più, continuò ad estenderlo finchè, ormai al culmine della disperazione, non la sentì, proprio lì ai margini, debolissima, come se qualcuno la stesse tenendo nascosta.
<br />Un altro veggente.
<br />Alzò il braccio e posò il palmo della mano su vetro della vasca, era freddo al contatto, sentì i tubi dei medicinali seguirla, si concentrò con tutte le sue forze su quella piccola essenza, sulla visione e su una parola che ripetè all'infinito nella sua testa: "Salvalo! Salvalo! SALVALO!". Sentì il suo cuore accellerare i battiti. Sentì i medici iniziare a parlare tra di loro in tono nervoso.
<br />-Battito irregolare
<br />-Una visione?
<br />-Sta facendo qualcosa!
<br />-Aumentate le dosi di sedativi!
<br />Iniziò a sentirsi debole, il suo viso si contorse in un'espressione concentrata, irrigidì i muscoli della mano, come se rimanere aggrappata al vetro la potesse aiutare. Continuò a pensare intensamente, a concentrarsi su quello sconosciuto. "SALVALO!!" Avvertì qualcosa di diverso. Capì che la visione era arrivata a destinazione, così come il suo messaggio.
<br />-Cosa diavolo sta facendo?
<br />Uniform sorrise, lasciò ricadere il baraccio e perse i sensi.
<br />
<br />“Salvalo!"
<br />La camera da letto scomparve, Jensen che dormiva sereno scomparve, tutto divenne nero e poi sfocato, umido e freddo.
<br />Seth tentò di gridare ma scoprì che le era impossibile, non sotto quel manto d'acqua.
<br />"Salvalo!"
<br />Un grido più vicino.
<br />La veggente si voltò dentro le acque scure, quella voce era così vicina...
<br />"Chi sei?!Chi sei!?" e fu allora che la vide.
<br />Nitidida e potente la visione la travolse trascinandola lontano da quelle acque pericolose...
<br />
<br />Quando Seth riaprì gli occhi era tornata nella sua stanza, dentro il suo letto caldo.
<br />Una patina di sudore le copriva il volto e la sua respirazione era agitata, irregolare come il suo battito.
<br />-Seth?!
<br />Suo fratello era lì, la osservava coi suoi occhi ciechi, protendendosi verso di lei, la ragazza poteva sentire come cercasse di mantenere la calma.
<br />-Seth, dannazione parlami!
<br /><span style="font-weight: bold;">-Jens io... io devo salvarlo...</span>
<br /><span style="font-weight: bold;"></span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-76758255264679857022011-05-12T13:05:00.000-07:002011-08-29T14:02:07.647-07:0011_ La decisione è presa (Quinn)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-hcr4HSL5EUA/Tcw9lPt3G1I/AAAAAAAAAK0/RrM4NzQbbKI/s1600/Quinn.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 261px; height: 400px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-hcr4HSL5EUA/Tcw9lPt3G1I/AAAAAAAAAK0/RrM4NzQbbKI/s400/Quinn.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5605923346252766034" border="0" /></a>
<br />-La situazione comincia ad essere alquanto complessa.
<br />Chad, con il ringraziamento di tutti gli astanti, aveva preso in mano la situazione e preparato un ottimo, quanto lungo e dettagliato rapporto, sugli ultimi fatti che li avevano travolti in quelle poche settimane.
<br />Quinn stava in ascolto seduto alla sua destra, meditando pensieroso sul da farsi, gli altri capo-gruppo della Resistenza sedevano con lui intorno al lungo tavolo della cucina, chi non era riuscito a prendersi una sedia stava in piedi appoggiato al muro.
<br />Ora che Chad aveva preso la parola il silenzio regnava sovrano ma Quinn, da buon leader che si rispetti, sapeva che, non appena il rapporto fosse giunto a conclusione, sarebbe scoppiato il solito putiferio; forse era per quello che se ne stava ad occhi chiusi con una mano a sorreggersi la testa.
<br />-Cercherò di essere breve e conciso: abbiamo sparpagliato spie per tutta la città, abbiamo contattato tutti i nostri informatori ma di questa fantomatica setta del serpente d'argento neanche l'ombra, se Seth non si stesse giocando l'anima potrei perfino affermare che non esista, ma dalle occhiate che mi lancia, lei ne è sicura quindi...boh, sembrano nascondersi nelle ombre e con loro anche il mago... Marcos ci ha poi gentilmente portato all'attenzione il fatto del ragazzo tatuato, anche lì abbiamo controllato: il ragazzo non è inserito in alcun database governativo, ciò lo rende automaticamente un individuo di estremo interesse per la nostra organizzazione ma, al momento purtroppo, da quanto ci riferisce una delle suore, non si è ancora risvegliato dal suo stato comatico, perciò, come per il mago siamo in cupa attesa.
<br />Una piccola pausa in cui si massaggio il cranio rasato, mentre il concilio iniziava a borbottare sommessamente, Quinn sospirò: “Siamo nella merda di drago sino alla cintola...”.
<br />Chad proseguì dopo un breve colpo di tosse per richiamare l'attenzione:
<br />-Sono poi lieto di informarvi che la nostra incursione nell'armeria del settore 8 ha avuto un ottimo successo! E' Stato sequestrato un carico di materiale bellico di qualità che presto invieremo ad ogni gruppo, vi prego solo di leggere le istruzioni in caso di armi estremamente tecnologiche, sarebbe alquanto disdicevole se finissimo per ammazzarci da soli...
<br />Qualcuno lo squadrò con irritazione, l'umorismo dell'uomo non era mai stato particolarmente gradevole a nessuno.
<br />-Vorrei poi aggiungere che, a dispetto di quello che molti pensano, far saltare in aria l'armeria è stato un vero colpo di classe da maestri
<br />Un ampio sorriso, l'idea dell'esplosione era stata sua.
<br />Era risaputo che Chad amava i botti delle esplosioni quasi quanto le sue ricerche in campo chimico, da cui aveva ricavato ampi sfregi su mani e braccia.
<br />-Purtroppo però, questo fatto ci ha messo dietro tutta la polizia della città...
<br />Alcuni mormorii sommessi, qualcuno alzò gli occhi al cielo, Chad proseguì, questa volta in tono più cupo:
<br />-Infine, vi è la questione legata al rapimento di Lucy da parte dei soldati NATO...dei quali, non sappiamo assolutamente nulla...
<br />Strinse fra le mani i fogli e mordendosi il labbro inferiore si risedette, come da Quinn previsto un mormorio sempre più alto iniziò a incombere sulla cucina.
<br />Caleb, un mutante incrociato col gene del lupo, alzò la voce:
<br />-Salvare Lucil sarebbe come darsi in pasto a Ludwig! Non sappiamo nulla di questi NATO, li conosciamo solo per nome!
<br />-E' una follia!!
<br />Proferì qualcuno dal fondo della stanza, Quinn non riuscì a riconoscerne la voce.
<br />Raxek scattò in piedi come una molla bestemmiando e maledicendo drasticamente tutti i presenti:
<br />-E allora vorreste lasciarla marcire in un qualche buco polveroso?! Ma siete diventati tutti degli ammassi di...
<br />Le imprecazioni durarono ancora per qualche secondo, se non almeno un minuto buono. Senza alzarsi Marcos studiò la sala, il terzo occhio aperto e vigile:
<br />-Lucy è una delle nostre migliori pistole, non possiamo permetterci il lusso di perderla
<br />-E allora cosa proponete? Non c'è modo di sapere dove si trova!
<br />Fu Kat a parlare, nera di pelle come il carbone e dai capelli bianchi come neve.
<br />-Manderemo delle spie!
<br />Nuovamente qualcuno che Quinn non riconobbe al primo colpo.
<br />-Oh beh se continuano a fare l'ottimo lavoro che stanno facendo col mago e il ragazzo siamo a cavallo!!
<br />Dai mormorii si passò alle grida, ora Raxek lo scrutava perplesso, aveva esaurito gli insulti (per ora) e si aspettava che lui intervenisse.
<br />"Detesto questi concili"
<br />Quinn si alzò in piedi grattandosi i lunghi riccioli color grano, invitò gentilmente gli astanti al silenzio, nessuno gli diede retta, alla seconda chiamata, quasi magicamente, tutti si acquietarono scrutando il loro leader.
<br />-A tutti noi Lucy manca, ma iniziare dalla fine non ci aiuterà a mettere insieme i pezzi del puzzle...Per prima cosa la questione del mago, le ricerche non si devono sospendere, se ancora non abbiamo trovato nulla vuol dire che abbiamo cercato nei luoghi sbagliati, Miriam?
<br />Una piccola brunetta si affacciò sul tavolo, era talmente piccola e mingherlina da far invidia persino a Sunny che non arrivava a toccare il metro e cinquantacinque.
<br />-Dimmi Quinn!
<br />-Voglio che mandi i tuoi segugi sino all'ultimo piano, parlino con la gente comune, chiedano a vecchi e bambini, non mi importa, al momento mi vanno bene anche leggende e dicerie, non so se mi sono spiegato
<br />La piccola Miriam annui seriamente e con un cenno del capo Quinn proseguì:
<br />-Per quanto riguarda il ragazzo tatuato..
<br />-Se posso Quinn vorrei occuparmi io di quella faccenda!
<br />Tutti i presenti volsero il capo verso la porta dove, appoggiata ad uno stipite, Seth li aveva fin all'ora ascoltati in silenzio in compagnia di suo fratello gemello Jensen.
<br />-Se posso chiedere il perché...
<br />La voce di Quinn era totalmente neutra, fossero stati da soli come gruppo l'avrebbe lasciata andare senza perché e per come, di Seth ci si poteva fidare ma, dinanzi a tutto il gruppo ribelle riunito era giusto che una spiegazione si sentisse.
<br />-Ho avuto alcune visioni su quel ragazzo, visioni strane e sospette, credo fortemente che sia un personaggio chiave ma ancora non so perché... In se è la curiosità che mi spinge...
<br />Spostò il peso del corpo da un piede all'altro, pareva vagamente a disagio, Quinn annuì.
<br />-Se nessuno ha da obbiettare a sorvegliare il ragazzo manderei Seth e suo fratelo Jensen, ci potrebbe volere una "mano d'aiuto" per farlo parlare, non trovate?
<br />Chiese ironico menzionando il potere di manipolatore del giovane, qualcuno ridacchiò, altri annuirono, nessuno obbiettò.
<br />-E infine Lucy...scusami Chad se evito di parlare dell'esercito di piedi piatti che ci hai messo alle costole ma credo che tutti noi sappiamo come gestirceli nei nostri rispettivi settori...dicevamo, Lucy.
<br />La questione purtroppo è più delicata del previsto, per quanto io frema dalla voglia di staccare il cazzo a questo soldatino di merda che ce l'ha portata via, la pazienza è sicuramente l'arma migliore. Marciare contro ogni singolo laboratorio della città sarebbe inutile, visitare tutte le carceri idem, soprattutto visto che il novanta per cento di queste ci è ignoto...
<br />-La lascerai morire?!?
<br />Questa volta era la voce di Raxek, Quinn strinse i pugni, "Certo che non la lascerò morire, in extremis mi consegnerei io stesso se servisse a ridarcela indietro!" ma non lo disse, come capo aveva delle responsabilità e in un gioco così delicato non poteva permettersi di mettere troppo in gioco...
<br />-No, non fraintendete le mie parole, non abbandonerò mai Lucy, come non abbandonerei ciascuno di voi se Sfortuna lo volesse, ma purtroppo per ora dobbiamo aspettare, lavorerò io come spia per questo caso!
<br />Un mormorio generale, Caleb si alzò:
<br />-Non dovresti esporti troppo, Ludwig vuole la tua testa
<br />-Se è per questo vuole anche il mio culetto da sculacciare, la mia schiena da frustare e il mio bellissimo collo da incatenare! La decisione è presa! A differenza vostra io possiedo la capacità di cambiare aspetto e poi...diciamo pure che ho degli agganci particolari...
<br />Milena alzò gli occhi e lo guardò.
<br />-I sospiri del vento portano consiglio a chi sa ascoltarli
<br />Qualcuno alzò gli occhi al cielo, Quinn invece le sorrise.
<br />-Direi che il concilio è chiuso, ognuno torni alle sue mansioni e mi raccomando, state attenti.
<br />I capi della Resistenza annuirono, Quinn li osservò uno per uno uscire dalla sala.
<br /><span style="font-weight: bold;">"Se solo gli dei tornassero a volgere lo sguardo agli uomini...gli sputerei in un occhio!" pensò amaramente.</span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-21733795734690196692011-05-10T13:22:00.000-07:002011-08-29T13:53:29.146-07:0010_ Snakes (Howie/ Toby)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/-LLNjpilBLzc/TcmfDd3sFgI/AAAAAAAAAKs/vqjL3gubm2A/s1600/gas_mask_reflection_by_dreamusic-d33ux9i.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-LLNjpilBLzc/TcmfDd3sFgI/AAAAAAAAAKs/vqjL3gubm2A/s400/gas_mask_reflection_by_dreamusic-d33ux9i.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5605186093145921026" border="0" /></a>
<br />Era stata davvero una brutta caduta.
<br />Toby sentiva freddo ed era bagnata come un pulcino; intorno a lei tenebra e solo tenebra, sotto di lei un leggero strato d'acqua.
<br />Era circondata da pareti lisce e fredde, tentare una scalata era inverosimile.
<br />Tentò di alzarsi ma si sentiva debole e dalla caviglia saliva sino al cervello una scossa tremenda.
<br />“E' solo una contusione” pensò incoraggiandosi.
<br />Passavano le ore? I giorni?
<br />In quell'eterna oscurità non riusciva a capirlo, ben presto il freddo le penetrò le ossa, poi arrivò la volta della fame.
<br />Gridò sinché ebbe voce.
<br /><span style="font-style: italic;">Quante erano le possibilità che qualcuno la sentisse?</span>
<br />Tabhita si lasciò scivolare in un sonno senza sogni.
<br /><span style="font-style: italic;">Quante possibilità c'erano che qualcuno la trovasse?</span>
<br />Rumori sommessi, caldo, freddo e un piacevole sentore di pelle...
<br />Due occhi di vetro la fissavano.
<br /><span style="font-style: italic;">Otto...</span>
<br />
<br />
<br />-Non parla?
<br />-Beh, non è che non parli e che quello che dice non ha assolutamente senso!!
<br />-Forse non parla la nostra lingua...
<br />Una risata stridula.
<br />-Oh sì, e da dove viene dal paese delle fate?
<br />Il suo compagno scoppiò a ridere di gusto ma Howie non ci trovò nulla di divertente, per quanto ne sapeva lui quella misteriosa ragazzina poteva anche venire sul serio dal paese delle fate.
<br />Infondo ciò avrebbe potuto spiegare svariate cose.
<br />Innanzitutto quei capelli violetti e le orecchie appuntite in modo a dir poco "innaturale" e poi quella strana parlata, melodiosa e "antica".
<br />Roy, un uomo grande e grosso dalla barba ispida, si fermò dinanzi alla porta dell'infermeria dove avevano lasciato la ragazza pochi giorni prima.
<br />A trovarla erano stati loro due, lui e Roy, di ritorno da una missione per i piani alti.
<br />Il suo compagno, un veterano dei Serpenti non aveva voluto ascoltarlo quando gli aveva riferito di sentire una voce, ma se c'era una cosa che caratterizzava Howie più di tutti i novizi dell'ordine era l'istinto e una testardaggine degna di un vecchio rabbioso (come soleva ripetere Roy).
<br />Si era calato sin dentro un lungo pozzo mezzo ostruito dalle macerie e lì aveva rinvenuto quel piccolo corpo. La ragazzina aveva la febbre alta e una caviglia contusa, lasciarla lì sarebbe stato disdicevole e l'ospedale più vicino si trovava a troppi chilometri di distanza dal luogo, l'unica cosa abbastanza sensata che gli era venuta in mente era quella di condurla al covo dei Serpenti.
<br />Si era preso tutta la responsabilità, se la ragazza si fosse dimostrata pericolosa o "troppo curiosa", non avrebbe esitato ad ucciderla, infondo, non era quello il suo lavoro?
<br />-Beh, fatina o no il Gran Capo ha chiesto di vederla, almeno un nome lo dobbiamo tirar fuori, a costo di inventarlo!
<br />Howie annuì poco convinto e seguì il compagno dentro la stanza.
<br />
<br />Doveva aver dormito parecchio e sicuramente doveva aver avuto la febbre, se lo sentiva nelle ossa.
<br />Tabhita sbadigliò e si guardò intorno, la stanza era esattamente come quando l'aveva lasciata l'infermiera la notte scorsa.
<br />A quanto pareva l'incantesimo di Noal aveva seriamente funzionato perché doveva per forza di cosa essersi teletrasportata in qualche posto lontano da casa, nessuno lì riusciva a capire cosa dicesse e, dall'altra parte, lei non comprendeva quella strana lingua, fredda e dal forte accento.
<br />In confronto la parlata di Andora pareva così fresca, musicale...
<br />Raggomitolata sotto le coperte non riusciva a capire se fosse felice che l'incantesimo avesse avuto successo o distrutta dalla prospettiva di essere per una volta lontana chissà quanto da casa; quando la porta dell'infermeria si aprì Toby decise di rimandare quei ragionamenti così delicati ad un momento più sereno, ora doveva solo ringraziare la sua buona stella di essere in salvo.
<br />"Se infondo sono davvero in salvo..."
<br />Si mise a sedere e osservò i due visitatori, arrossendo alla vista del più giovane che era venuto a trovarla altre volte per parlare con la dottoressa; a Toby quel ragazzo piaceva alquanto, non poteva avere più anni di lei e, a differenza del suo compagno grosso e barbuto, per lei aveva un sorriso gentile.
<br />Le si avvicinarono, l'uomo più grosso prese una sedia e vi si sedette sopra fissandola con occhio truce mentre il ragazzo stava al suo fianco, in piedi.
<br />La prima idea che Tabhita si era fatta di quel luogo era di essere finita in una specie di caserma militare, tutti gli uomini e le donne che aveva potuto vedere erano persone serie, vigili che si muovevano nel buio come ombre, in oltre portavano tutti gli stessi vestiti.
<br />Pantaloni di pelle neri, una maglia bianca, se era il caso una giacca nera, sempre di pelle e una maschera antigas, di quella pareva quasi non potessero fare a meno, se la portavano sempre appesa ad un gancio della cintura.
<br />E poi c'era quello strano tatuaggio, lo avevano tutti sotto il polso: un serpente che si avvolgeva su se stesso...
<br />Sorrise ai due, gentile e disponibile. L'omone più grosso si portò una mano al petto:
<br />-Io...sono...Roy...
<br />Toby aggrottò la fronte, stava per aprire bocca quando pensò che parlare sarebbe stato inutile, decise di scuotere semplicemente la testa.
<br />Roy sbuffò, non pareva un uomo troppo paziente.
<br />-IO...ROY!
<br />La sua voce era divenuta più dura, Toby si ritirò verso il muro, aveva l'impressione che quel tipo l'avrebbe picchiata da un momento all'altro.
<br />-IO ROY! Oh forza! Siamo alle basi di una conversazione civile, quanto può essere complicato!?
<br />Howie alzò gli occhi al cielo.
<br />-La stai spaventando..
<br />-Spaventando?!IO?!
<br />Roy lanciò un occhiataccia al novizio battendosi la manona sul ginocchio.
<br />"Ecco appunto" pensò Howie.
<br />-Beh allora che aspetti sapientino? Fammi vedere cosa riesci a cavarci tu!
<br />Si alzò dalla sedia e afferrando il ragazzo per la maglia lo mise a sedere, Howie non fece una piega. Tutti sapevano che Roy era un valido maestro nella loro Arte ma non si poteva dire altrettanto in quella di fare conversazione...
<br />Il giovane volse lo sguardo verso la ragazzina e sorrise, con quegli occhioni spalancati le pareva un cerbiatto ferito, come il suo maestro si portò una mano al petto.
<br />-Io sono Howie...
<br />La indicò gentilmente.
<br />-...Tu?
<br />Toby non era stupida, aveva capito che quei due stavano tentando di presentarsi, il problema era che non aveva inteso granché dei loro nomi, indicò quindi il giovane.
<br />-Hawy?
<br />-No, Howie
<br />-Howie...
<br />Ripeté e sorrise più sicura, si portò una mano al petto, sperando di aver capito, <span style="font-style: italic;">quante possibilità c'erano di non sbagliare?</span>
<br />-Io...sono...Tabhita
<br />-Tabhita
<br />La ragazza annuì e il volto dal mare di lentiggini le si illuminò, Howie volse il capo verso il suo maestro con aria vittoriosa ma ricevette solo uno sbuffo.
<br />-Chiedile da dove viene!
<br />"Ecco, questo è più difficile" Howie storse il labbro e si massaggio la base del collo, poi di colpo gli venne un'idea, si alzò dalla sedia.
<br />-Torno subito!
<br />-Dove va..
<br />Ma l'uomo non riuscì a finire la frase che il novizio era già sgattaiolato fuori.
<br />-Veloce come un furetto quel piccolo bastardo..
<br />-Bastardo...
<br />La vocina pigolante della ragazza lo fece voltare, e osservando quel volto calmo e serafico gli venne da ridere.
<br />-Eh già, è proprio un bastardo, nel senso pratico del termine!
<br />La vide mordersi il labbro inferiore.
<br />-Roy?
<br />Chiese, l'omone annuì.
<br />-Sì, io Roy!
<br />-Tu Roy?
<br />Lo stava forse prendendo in giro?
<br />-Ho detto di sì!
<br />Sbottò irritato, la ragazzina annuì e chinò il capo pensierosa.
<br />Pochi minuti e Hwie tornò nella stanza, in mano una vecchia mappa del Continente, polverosa e ad una rapida occhiata del contenuto, sicuramente poco corretta.
<br />-Mi servirà solo per farle capire cosa intendo
<br />Rispose il giovane dinanzi alle perplessità espresse dal maestro solo con lo sguardo.
<br />Tabhita si ritrovò ad osservare la cartina, certamente la cartina peggio disegnata del Continente, anche lei sarebbe riuscita a tracciarne una migliore!
<br />Il giovane di nome Howie poggiò il dito indice su un punto a sud della carta.
<br />-Homana! Noi...siamo a Homana
<br />"Homana!? La vecchia capitale!?" la ragazza sgranò gli occhi e per un po' fisso quel puntino con terrore, d'un tratto tutto le pareva insensato e assurdo.
<br />-Da dove vieni?
<br />Chiese il ragazzo passando una mano sulla carta.
<br />-Da dove...
<br />Ripeté lei incantata, sicuramente le stava chiedendo da dove venisse, Tabhita si morse il labbro indecisa, era saggio rivelarglielo?
<br />-Sì, da dove?
<br />Howie pareva molto più paziente del suo compagno, Tabhita lo scrutò perplessa e si riempì di dubbi, cosa sapeva lei di quel luogo?
<br />I contatti tra Homana e Eldheret erano stati interrotti da anni, se non almeno mezzo secolo prima, e se quelli che si trovava davanti era gente cattiva?
<br />Lo sguardo le cadde sul tatuaggio del ragazzo, un serpente era un simbolo infido, come la bestia che ritraeva.
<br />"Beh, certamente non sarà il massimo della saggezza fidarsi ma lo è stato forse mettersi a giocare con gli incantesimi?"
<br />La vocina della coscienza.
<br />Tabhita scrutò il nord della mappa (inorridiva al pensiero di dove avessero posizionato la sua povera città) sospirò, su quella vecchia carta non era segnato il nome di Eldheret, in compenso ve n'era un altro, infondo erano un po' la stessa cosa no?
<br />Indicò il punto a nord della mappa, ormai era in ballo, tanto valeva ballare.
<br />
<br />-Andora? Sei proprio sicuro che intendesse Andora?
<br />-Assolutamente mio signore...
<br />Howie era in ginocchio affiancò al suo compagno a cui il Gran Maestro del Serpente si era rivolto per fare rapporto.
<br />-E voi assicurate che la ragazza non parla la nostra lingua?
<br />-Assolutamente mio signore...
<br />Il Gran Maestro parve alquanto turbato, era anziano ma il suo corpo non era cedevole e, dall'altro del suo scanno pareva trasmettere saggezza.
<br />Molti confratelli lo adoravano, a Howie non faceva ne caldo ne freddo.
<br />"E' solo un vecchio che dall'alto della sua solenne poltrona ci ordina chi ammazzare decidendo la vita o la morte degli altri come se si trattasse di cani!" così aveva parlato di fronte ad altri novizi alcuni anni prima e per contro ne aveva guadagnato abbastanza frustate per essere apposto per tutta la vita.
<br />La Setta del Serpente era una congrega mercenaria (un semplice covo di assassini senza fronzoli, a detta di Roy) in piedi ormai da generazioni, i suoi adepti, uomini e donne, venivano prelevati da piccoli, per lo più dalla strada, e addestrati alla "nobile" arte dell'assassinio.
<br />I bambini venivano tenuti insieme sino all'età di dieci anni, poi, ad ognuno veniva dato un maestro che tenevano sino a quando non avessero dimostrato al Gran Maestro sapienza, abilità e soprattutto obbedienza; solitamente questo rito di passaggio avveniva verso i diciotto anni anche se alcuni tra i migliori erano stati chiamati a superarlo già dai sedici anni.
<br />Howie, alla veneranda età di vent'anni non era stato ancora convocato al suo rito di passaggio.
<br />Non che le sue abilità fossero inadeguate, al contrario Roy lo aveva proposto svariate volte sin dai suoi diciotto anni ma ancora nessuno lo aveva convocato.
<br />Il motivo stava in un piccolo dettaglio alquanto insignificante (a detta di Howie), qualcosa riguardo quella cieca obbedienza all'ordine che andava a cozzare sonoramente con la testardaggine e la individualità del ragazzo.
<br />Roy lo aveva avvertito di mettere la testa apposto ma Howie proprio non riusciva a buttar giù l'amara medicina. Ormai era diventato la barzelletta dei novizi, uno così proprio non si era mai visto e i consiglieri del Gran Maestro iniziavano a scrutarlo con diffidenza chiedendosi se non fosse il caso di sbarazzarsi di un simile individuo...
<br />Howie, intento ad analizzare la lucentezza delle pietre del pavimento (in quanto novizio non gli era consentito scrutare il viso dei grandi capi) si sentì gli occhi del Gran Maestro addosso, fece del suo meglio per non alzare il viso.
<br />-Lasciarla andare potrebbe essere troppo pericoloso, badate a lei, vestitela come una dell'ordine e fate in modo di controllare che non se ne vada troppo in giro, intanto farò in modo che le mie spie cerchino informazioni in città. Se entro un certo tot di tempo non si sarà scoperto nulla, penseremo cosa farne di lei...
<br />-Sì maestro
<br />Annuì Roy composto, Howie sorrise, quel compito doveva apparirgli alquanto ingrato ne era certo.
<br />-Fate in modo che non metta piede fuori dalla confraternita...
<br />Di nuovo annuirono.
<br />-...e Howie?
<br />-Mi dica Maestro
<br />"Ma tu guarda quanto sono lucide queste pietre" pensò alzando un sopracciglio.
<br />-Quella ragazza ti è affidata in modo particolare, come da tua richiesta, se fallirai in qualunque degli ordini che vi ho assegnato, non sarà il tuo maestro a pagarne le conseguenze.
<br />-Certamente Maestro
<br />Rispose distrattamente.
<br />"Ma tu guarda, una crepa!"
<br />
<br />Uscirono dalla sala poco più tardi imboccando il corridoio che li avrebbe portati sino ai magazzini.
<br />Quando Roy fu certo che nessuno li stesse seguendo od osservando afferrò Howie per il bavaro e lo sbatte forte contro il muro.
<br />Il giovane non si dimostroò ne sorpreso ne allertato, quel suo arrogante sorrisetto continuava a persistere sul suo viso.
<br />-Dimmi una cosa How, ci tieni così poco alla tua vita?
<br />-Al contrario Roy, la mia vita mi piace parecchio...
<br />Tentò di spostarsi ma con uno spintone l'omone lo rimandò contro il muro, questa volta il giovane corrugò la fronte.
<br />-Allora sei forse uno stupido?
<br />-Mi conosci da abbastanza tempo per risponderti da solo, non sono affatto uno stupido
<br />-Dal modo in cui ti comporti invece lo dimostri!
<br />-Non capisco, cosa avrei fatto di sbagliato stavolta? Non mi sono prostrato a sufficienza?
<br />Roy sputò a terra ringhiando.
<br />-Allora vedi ti tenere a freno la tua linguaccia, modera i termini, la postura, elimina la gestualità, tu per loro sei fottutissimo libro aperto!
<br />-Credo sarà difficile che riescano a leggermi, la metà di loro non lo sa fare
<br />Il ceffone gli arrivò dritto sulla guancia, così forte da fargli rivoltare la testa.
<br />-Porta rispetto moccioso, solo perché possiedi una o due doti queste non potranno pararti il culo a vita! Guarda in faccia la realtà Howie! Loro hanno la tua vita e la pesano su una loro personale bilancia!
<br />Il sorriso persistette sul volto ma Howie chinò lo sguardo a terra, nei suoi occhi Roy lesse che aveva capito, ma purtroppo che non si sarebbe spezzato.
<br />Gli era toccato proprio un allievo difficile.
<br />-Andiamo a prendere i vestiti e torniamo da quella mocciosa, sappi che di questa storia non ne voglio sapere nulla chiaro?! Occupatene tu!
<br />Ringhiò Roy feroce, volgendo lo sguardo per osservare il novizio, ma il ragazzo pareva non ascoltarlo.
<br />Howie camminava con aria apparentemente distratta, gli occhi blue scuro che vagavano osservando le ombre. Le parole di Roy gli ronzavano nella testa, LORO avevano la sua vita.
<br />-Mi ascolti?!
<br />-Sisi...
<br />Mugugnò senza dar troppo retta alle parole del maestro.
<br /><span style="font-weight: bold;">“Forse è giunto il momento di riprendermela questa fantomatica vita.”
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></span><span style="font-style: italic;">
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />(Foto gas_mask_reflection_by_dreamusic-d da DA)</span><span style="font-weight: bold;">
<br /></span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-54582400067577268522011-05-08T12:31:00.000-07:002011-08-29T13:53:00.105-07:0009_ Waiting (Sunny)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/-RI8uH5kyW_s/Tcbwj9RphrI/AAAAAAAAAKk/SV2RxhwDkVU/s1600/waiting_by_forgiven51%2Bmod.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 400px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-RI8uH5kyW_s/Tcbwj9RphrI/AAAAAAAAAKk/SV2RxhwDkVU/s400/waiting_by_forgiven51%2Bmod.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5604431286843836082" border="0" /></a>
<br />La notte eterna di Homana avvolgeva il giardinetto che circondava la Casa e le sue alte mura protettive; Sunshine osservava incantata l'ingresso di mattoni da cui sarebbero sbucati presto i suoi amici, o almeno, così sperava.
<br />-Sono in ritardo...Sono dannatamente in ritardo...
<br />Erano due ore buone che Quinn girava intorno alla stanza ripetendolo, Sunny non gli prestò attenzione, i suoi occhi blue erano fissi su quella parete, come incollati.
<br />Da quando Raxek aveva dato l'allarme di ritardo da parte del gruppo di Marcos e Seth e da parte di quello di Vince, Merry e Lucy, il piccolo genio non aveva lasciato la sua postazione alla finestra, come se staccare gli occhi da lì potesse in qualche modo influire sul ritorno o meno dei suoi amici.
<br />-Sono in ritardo maledizione...
<br />Oltre a Quinn nessun altro nella stanza parlava, Milena, Jensen e Raxek sedevano silenziosi, dai rapporti ricevuti alle prime luci dell'alba (nel senso metaforico del termine) sapevano che gli altri ribelli erano tutti tornati alle loro case, sani e salvi.
<br />A quanto pareva solo i loro comapgni più stretti mancavano all'appello.
<br />Quinn si fermò e sospirò lanciando un occhiata all'orologio che li sovrastava, appeso alla parete.
<br />Quattro ore...
<br />Sarebbero dovuti rientrare quattro ore fa.
<br />"Non sono morti, non sono morti, non sono morti" Sunny se lo ripeteva in silenzio come fosse stato un mantra.
<br />Raxek le scocco un occhiata piena di apprensione e le andò vicino, le mise una mano sulla piccola spalla.
<br />-Sunny...
<br />-Eccoli!!!
<br />Sunshine scattò in piedi.
<br />-Marcos e Seth!!
<br />Jensen si alzò teso come una corda di violino, tutti guardarono la porta che si apriva.
<br />Marcos e Seth erano stanchi e alquanto sporchi, a nessuno sfuggì che le mani della veggente erano macchiate di sangue quasi sino al gomito.
<br />Quinn li guardò preoccupati.
<br />-Cosa è successo?
<br />Marcos si lasciò scivolare sul divano mentre Seth sorridendo scuoteva la testa.
<br />-Nono, non preoccuparti, niente di speciale, Marcos farà rapporto...Se vorreste scusarmi, io vorrei farmi una doccia...
<br />Detto ciò prima che chiunque potesse ribattere Seth scappò su per le scale.
<br />-Non sta bene...
<br />Decretò Jensen.
<br />-Vado ad aspettarla in camera, forse vorrà parlarne...
<br />Dettò ciò il ragazzo seguì la gemella su per le scale. Gli altri si girarono tutti per osservare Marcos, in attesa di spiegazioni, Quinn corrugò la fronte notando il terzo occhio del Tristera spalancato e vigile.
<br />-Allora?
<br />-Abbiamo salvato un ragazzo
<br />-Per favore più chiaro
<br />Marcos sospirò.
<br />-Io e Seth stavamo pattugliando i piani bassi quando d'un tratto abbiamo sentito dei rantoli provenire da una delle fogne, ci siamo calati e abbiamo scoperto il corpo di un ragazzo... Aveva le mani legate dietro la schiena e pareva che qualcuno avesse cercato di massacrargli la testa a colpi di catene. Seth ci si è avventato contro, il ragazzo era vivo per miracolo...
<br />A quelle parole il volto di Marcos si adombrò, Quinn non mancò di notarlo.
<br />-Continua...
<br />-Lo abbiamo portato ad uno degli orfanotrofi gestiti dalle suore, la scelta è stata mia. Quelle donne molto spesso sanno fare più dei medici e si curano dei malati molto più che negli ospedali inoltre...
<br />-E' un luogo più discreto...
<br />Marcos osservò il suo capo e annuì.
<br />Raxek cominciò ad agitarsi sulla sedia.
<br />-Fuori il rospo Marc...
<br />Borbottò cercando di mantenersi sul gentile. Il Tristera osservò i compagni uno per uno.
<br />-Non sono un esperto in materia ma il ragazzo aveva un odore strano. Potrei sbagliarmi ma, puzzav...cioè odorava di mezzosangue...
<br />Calò il silenzio.
<br />-Un mezzosangue? Intendi un mezzo umano, mezzo vampiro?
<br />Chiese Sunny con estrema innocenza, Marcos annuì.
<br />-Impossibile, i Giovanni e i Ventrue non fanno bastardi, l'idea li fa troppo schifo e gli altri clan vampirici sono in letargo o a troppe miglia da Homana...
<br />-E allora di chi può essere Rax?
<br />Raxek non riuscì a rispondere, Marcos si voltò verso Quinn che era rimasto in silenzio.
<br />-Sono assolutamente certo che il ragazzo sia stato condannato a morte, la scena sembrava proprio quella di un esecuzione. Sicuramente chi l'ha preso a “catenate” credeva fosse morto quando l'ha lasciato..
<br />-Quanti anni poteva avere?
<br />Quinn parve destarsi dai suoi pensieri all'improvviso.
<br />-Una ventina direi...io proporrei di tenerlo d'occhio finché non ne sapremmo di più.
<br />Quinn annuì.
<br />
<br />-Quanto sono belli i disegni sulla pelle voi non credete?
<br />Era stata Milena a parlare, tutti volsero lo sguardo verso la ragazza che, come suo solito, osservava il vuoto, persa in chissà quali pensieri, Quinn alzò un sopracciglio:
<br />-Intendi i tatuaggi?
<br />-Sì...Tatuaggi...si dice che ognuno abbia un significato...
<br />Raxek tossicchiò per reprimere una risata mentre Sunny guardava Milena con estrema perplessità, solo Marcos pareva raggelato dalle parole della vampira.
<br />-Quinn...il ragazzo portava un sacco di tatuaggi, ne aveva il torace e le braccia pieni!
<br />A quelle parole tutti osservarono Milena più incuriositi di prima, ma la ragazza con la testa non era più con loro,se mai ci fosse davvero stata...
<br />Quinn scosse la testa e prese un ampio respiro.
<br />-Ok, credo di aver bisogno di una sigaretta, sorveglieremo questo ragazzo, sinché non si riprenderà sarebbe inutile interrogarlo...Piuttosto ho una preoccupazione che mi pressa maggiormente al momento, Marcos hai notizie di Vince, Merry e Lucy?
<br />Marcos scosse il capo, intento a ricucirsi il terzo occhio.
<br />Il sollievo che aveva riempito le mura del soggiorno tornò a dileguarsi, anche gli occhi di Sunshine persero la loro naturale luminosità.
<br />
<br />Passarono altre due ore in cui nessuno si mosse.
<br />Sunny era tornata alla finestra, ad osservare il muro di mattoni e Quinn passeggiava nervosamente per la stanza borbottando frasi sconnesse.
<br />D'un tratto il piccolo genio lanciò un grido acuto e si lanciò verso la porta d'ingresso, aprendola di scatto.
<br />Sulla soglia un Vince sfinito reggeva una Merry distrutta, col viso devastato dal pianto.
<br />Sunshine le dette una mano per farla arrivare sino al divano.
<br />Quinn afferrò Vince per il bavero della giacca.
<br />-Cos'è successo?! Dov'è Lucy?!
<br />Gli occhi di Vince si riempirono di lacrime, lacrime di rabbia che gli fecero mordere forte il labbro inferiore.
<br /><span style="font-weight: bold;">-I NATO...L'hanno presa i NATO</span><p style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></p><p style="margin-bottom: 0cm"><span style="font-style: italic;">(Foto waiting_by_forgiven51 da DA modificata)</span>
<br /></p>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-79524287891187947292011-05-08T11:17:00.000-07:002011-08-29T13:51:37.821-07:0008_ NATO (Echo/ Nato/ Lucy)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-L1jnNtj97Ms/TcbehtXlIuI/AAAAAAAAAKc/fXcx151BBG8/s1600/Bullet_Time_by_anderton.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-L1jnNtj97Ms/TcbehtXlIuI/AAAAAAAAAKc/fXcx151BBG8/s400/Bullet_Time_by_anderton.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5604411457004708578" border="0" /></a>
<br />Muovendosi silenziosi come una presenza oscura alle spalle dei loro avversari, erano riusciti a spingerli esattamente dove volevano: in uno dei tanti labirinti di palazzi diroccati dei piani bassi.
<br />Anche se apparentemente impassibile, Echo sapeva che Delta, lo stratega del gruppo, stava sorridendo dentro di se compiaciuto per il buon lavoro svolto.
<br />Sospirò silenziosa e spostò lo sguardo verso Bravo che, come ogni buon capo apriva la fila.
<br />Dopo aver riconosciuto il gruppo dei ribelli, gli ordini erano stati chiari: la ragazza più alta, quella con la parte destra del cranio rasata doveva essere catturata viva (o in fin di vita, le cose combaciavano) stessa cosa per il ragazzo, quello che chiamavano Vince, la seconda ragazzina doveva morire, la sua vita non era di alcuna utilità per le forze militari che li comandavano.
<br />"Loro sono i cattivi, loro sono i cattivi" continuava a ripetersi guidando velocemente proprio dietro Bravo e davanti a Delta.
<br />Charlie, l'infermiera, non era venuta con loro ma li aspettava nel furgone che avevano lasciato parcheggiato in un punto vicino all'ingresso del piano mentre scendevano di pattuglia; ed era li che li avevano incrociati.
<br />Era stata lei, Echo a percepirne l'aura, aveva dato l'allarme a Bravo che subito aveva iniziato a dare ordini; era incredibile come riusciva a cambiare espressione quando si trattava di lavoro, un attimo prima sorrideva e scherzava crastulando su Alpha e un subito dopo eccolo li, serio e composto, pronto ad azzannarti il collo.
<br />"Loro sono i cattivi, loro sono i cattivi"
<br />
<br />-Puttana e baldracca!
<br />Erano dieci minuti buoni che Lucy bestemmiava come uno scaricatore di porto mentre caricava il fucile.
<br />Vince socchiuse gli occhi impugnando lo spadone a due mani.
<br />-Lucy, tutto bene?
<br />Merry aveva gettato il telone mimetico sulle moto e stava studiando la situazione con estrema calma; anche se non lo dava a vedere Lucy pareva non stare bene, un sudore freddo e un pallore spettrale le avevano smagrito il volto.
<br />-Sto benissimo...
<br />Ma la voce era incrinata.
<br />Vince le lanciò un occhiata preoccupata e si fece serio, mostrarle compassione sarebbe stato come schiaffeggiarla, vedeva i morsi della fame nei suoi occhi.
<br />-Allora, non sappiamo quanti sono, ne con chi abbiamo a che fare, direi ti tenere quindi questa posizione: Merry, tu starai al mio fianco, combatteremo come al solito, lascia a me gli stronzi che osano avvicinarsi e pensa a quelli distanti... Lucy, tu facci da fuoco di copertura.
<br />Le due ragazze annuirono, anche se Merry notò una luce strana negli occhi dell'amica, sicuramente capiva in che situazione si trovava e lo accettava senza poterlo sopportare.
<br />Silenzio, e poi dei rumori, lievissimi in lontananza, ad un cenno del capo di Vince, Lucy scomparve tra le ombre.
<br />
<br />I NATO lasciarono le moto nei pressi di una statua diroccata, l'aria era immobile, satura, e il silenzio quasi asfissiante, solo in lontananza si sentivano i rumori dei locali e delle bettole, ma lì, lì era il nulla.
<br />-Ci stanno aspettando...
<br />Il tono di Delta era più freddo del ghiaccio, Echo gli si mise al fianco assumendo la sua solita postazione, dall'ombra di un palazzo sbucarono due figure veloci, alla ragazza basto il riflesso dell'acciaio per allungare una mano e concentrarsi.
<br />Dalla terra, spaccando il cemento come fosse stata una crosta di ghiaccio sottile, saettarono delle radici, spesse e veloci si abbatterono sui due, che ebbero appena il tempo di spostarsi.
<br />La pianta perforò il cemento del palazzo come fosse stato cartone, Vince dilatò gli occhi e con un rapido movimento di braccia recise la radice per constare come questa tornasse in vita nel giro di mezzo secondo.
<br />-Ma che cazz...
<br />-IO ODIO le verdure!! Indietro Vince!
<br />Merry si parò davanti al suo uomo, attese qualche secondo, e quando le radici tentarono di colpirla con un grido acuto serrò ogni suo muscolo lasciando che le fiamme scaturissero libere da ogni fibra del corpo.
<br />Mentre la ragazza dilatava le braccia e alzava una muraglia di fuoco, Vince si lanciò all'attacco.
<br />
<br />Delta non fece una piega, allungò il braccio ed estrasse una spada lunga, si mise in posizione.
<br />-Un incendiaria..
<br />Mormorò, una pura constatazione.
<br />-Non può bruciare per sempre.
<br />Echo scartò di lato lasciando lo spazio necessario a Delta per combattere corpo a corpo.
<br />
<br />Dall'alto del palazzo Lucy osservava la scena nascosta nell'ombra, fucile in posizione.
<br />Anche trovandosi a svariati metri d'altezza agli occhi della ragazza il combattimento pareva svolgersi a pochi passi, le sue pupille avevano una capacità di messa a fuoco ultra umana (tutto grazie agli "amichetti Tremere").
<br />Vide le fiamme di Merry alzarsi e avvolgere le piante della ragazzina contro il quale stava combattendo, piccola e mingherlina, assai gradevole alla vista, se l'avesse incontrata in altre circostanze la Tristera non si sarebbe mai accorta di trovarsi davanti un soldato NATO.
<br />Un grave errore.
<br />La ragazzina combatteva bene, svelta e agile, le sue piante combattevano come tante spade e scudi, proteggevano, attaccavano, senza sosta.
<br />Dall'altra parte Vince se la stava vedendo contro un ragazzo alto, più o meno della sua stessa corporatura, non pareva granché dotato nell'uso della spada ma analizzando meglio la situazione notò che il combattimento non era neanche "iniziato".
<br />Il soldato NATO stava studiando Vince, forse era uno stratega o qualche cosa di simile, lavoro di testa non di braccio.
<br />Lucy sapeva che avrebbe dovuto iniziare a mirarne almeno uno, ma qualche cosa glielo impediva...
<br />“Solo due?” pensò.
<br />Come era possibile che ce ne fossero solo due?
<br />Un fruscio alle sue spalle, il fucile saettò sul braccio sinistro, la mano destra estrasse la pistola e sparò.
<br />
<br />A Vince bastò sentire l'odore di zolfo nell'aria per sapere che Lucy aveva intrapreso la sua personale battaglia (tutte le armi della ragazza erano silenziate), digrignò i denti.
<br />"Devo liberarmi di questo moccioso, oggi Lucy non è in grado di combattere da sola!"
<br />Ma la situazione pareva non cambiare, nessuno dei suoi colpi andava a segno, eppure era stato addestrato bene, aveva combattuto innumerevoli volte...
<br />
<br />Delta pareva i colpi con naturalezza, studiando Vince con freddezza, si vedeva che era forte, in un altro contesto quella spada così pesante sarebbe volata via nei primi cinque minuti di combattimento; doveva trovare un punto debole e la sua mente studiava, analizzava, mentre i suoi muscoli reagivano all'attacco come a qualche cosa di sin troppo naturale, era bravo ma non eterno, a differenza del suo avversario.
<br />
<br />-State commettendo un errore!
<br />Merry si muoveva rapida lottando contro quelle orribili piante con due fruste di fuoco, aveva il fiatone e tutto quel "ballare" da una parte all'altra la stava spossando mentre la sua avversaria pareva fresca e riposata.
<br />-State combattendo per la parte sbagliata!!
<br />Una radice le frustò un fianco mandandola a sbattere contro una parete, d'istinto creò una bolla di fuoco, appena in tempo per pararsi da una seconda frustata.
<br />-Tu menti!
<br />La voce di Echo era cristallina.
<br />-Voi siete dei terroristi! Uccidete gli innocenti!
<br />-Innocenti!? Come puoi chiamarli innocenti?! Non ti hanno forse strappata alla tua famiglia?!
<br />-Io sto proteggendo la mia famiglia!
<br />Ci fu uno scoppio quando la pianta andò ad abbattersi contro il muro di fiamme.
<br />Merry strinse i denti e si lanciò al contrattacco, la sua palla di fuoco sarebbe andata a segno se la sua avversaria non avesse creato un muro d'edera a proteggerla.
<br />-Tu sai che è una menzogna!!
<br />Se le sue parole facessero effetto o no su quella ragazzina Merry proprio non riusciva a capirlo, poteva solo pregare e combattere, un occhiata a Vince non le diede il sollievo sperato, quel combattimento pareva sarebbe durato per l'eternità.
<br />Poi, un urlo squarciò l'aria.
<br />
<br />Bravo stringeva il polso sinistro della ragazza, quello che un tempo aveva tenuto il fucile, e con un rapido movimento lo spezzo per poi girarle tutto il braccio sino al gomitolo, il crack delle ossa che si spezzavano fu attutito solo dall'urlo della Tristera.
<br />Un pugno si abbatte contro il suo viso, era stato rapido e pesante, sentì il sangue che gli riempiva la bocca mentre parava un calcio della donna.
<br />
<br />Lucy si sentiva una stupida, ma peggio ancora si sentiva in trappola, le sue pistole erano lontane da lei e quell'uomo era l'armadio più grosso che avesse mai visto, l'armadio più resistente contro cui avesse mai lottato.
<br />Lo aveva colpito al ventre, aveva visto lei stessa il proiettile trapassare la carne, ma lui non aveva emesso ne un rantolo ne un sospiro, pareva essere diventato solo più veloce.
<br />E ora il suo braccio era andato, lo sentiva pesante, inutile, e un dolore lancinante gli saliva sino al cervello, con un calcio riuscì a liberarsi e a gettarsi all'indietro pronta a colpire.
<br />In un altro momento sarebbe riuscita ad aggiustarlo ma ora come ora le era impossibile, nel suo corpo scorreva troppo poco sangue vampirico.
<br />"Sono debole, sono fottutamente debole" quel pensiero le lacerò l'orgoglio...ma la terrorizzò a morte.
<br />Schivò un colpo veloce e tornò a lottare, ad accompagnarla l'amara sensazione di essere sempre più lenta del suo avversario.
<br />
<br />Dall'altra parte Bravo lo percepiva, vedeva la stanchezza negli occhi della ragazza, forse era malata o debole per altre ragioni, ma una cosa era certa: "Non sta combattendo al massimo delle sue possibilità". Un calcio ben assestato lo mandò a sbattere contro un muro, dal ventre salì un dolore acuto, ma non ci fece caso "No...non sta usando neanche un quarto del suo potenziale".
<br />Alpha gli aveva detto che quella ragazza era importante, gli alti gradi militari la rivolevano indietro a qualunque costo.
<br />"Un disertore" pensò amaramente, qualcuno gli aveva detto che non c'era nulla di più pericoloso di un disertore, si avventò contro di lei mandandola a sbattere contro il pavimento.
<br />
<br />Altre urla strozzate.
<br />Merry iniziò a tremare.
<br />"Contro chi diavolo sta combattendo?!"
<br />Schivò un assalto.
<br />-Vincee!!!
<br />Il ragazzo parve capire e i due, lanciandosi entrambi all'indietro, riuscirono a ricongiungersi, i loro avversari ricomposero la loro iniziale posizione.
<br />Merry gli lanciò contro un torrente di fuoco per riuscire a recuperare qualche minuto.
<br />-Non la finiremo mai! E se la finiremo non sarà a nostro vantaggio
<br />Era una cosa amara da dire ma Vince sapeva che andava detta, non si erano ancora mai scontrati contro i NATO e mai, neanche nei suoi incubi, avrebbe creduto che sarebbe stato così.
<br />Merry deglutì.
<br />-Vince...Lucy!
<br />-Dobbiamo andarcene!
<br />La ragazza annuì e raccolse tutte le sue energie.
<br />
<br />Il muro di edera stava iniziando a cedere contro l'impeto del fuoco.
<br />-Hai trovato il suo punto debole?
<br />Chiese pacata Echo trattenendo e ricomponendo la barriera, notò che il volto impassibile di Delta di adombrava.
<br />-Sembra non ne abbia, non fisicamente almeno...ma ho notato le occhiate che lancia verso l'incendiaria, credo abbiano una sorta di... "legame"
<br />-Credi che Bravo riuscirà a catturare il cecchino?
<br />-Non ho dubbi
<br />Echo fece sparire il muro di edere solo per trovarsi davanti qualche cosa di mai visto, sgranò gli occhi.
<br />-Notevole
<br />Borbottò il suo compagno.
<br />Dinanzi a loro, per un altezza di vasti metri si estendeva una parete di fiamme che li bloccava interamente il passaggio, il calore che proveniva da quella massa rossa e luminosa li riscaldò il volto.
<br />-Echo presto! Prima che scappino!
<br />Delta si slanciò indietro verso una delle stradine laterali, seguito a ruota dalla compagna.
<br />
<br />Era la fine, ma allo stesso tempo non voleva che lo fosse, anche se le energie la stavano abbandonando il suo orgoglio le imponeva di resistere.
<br />Era riuscita a scappare lanciandosi dal palazzo e ora correva per quel labirinto di stradine alla ricerca di una minima salvezza.
<br />Si teneva il braccio rotto, il volto era una maschera di sangue, quello che le usciva dal naso le riempiva la bocca e quello che le bagnava la fronte le oscura gli occhi come un velluto porpora.
<br />Si lasciò andare contro un muro, alle sue spalle sentì i passi dell'uomo, si voltò e lo sfidò con gli occhi. Se doveva morire, avrebbe guardato la morte in faccia, come l'aveva guardata Vick, come l'aveva guardata Valentine, d'istinto si portò la mano insanguinata alle piastrine militari che portava al collo.
<br />Nella morte li avrebbe rincontrati tutti, i suoi primi compagni, il suo primo amore...
<br />Poi vide l'ago, era una punta semi invisibile nell'oscurità. L'uomo avanzava stringendo una siringa. E Lucy capì che non era la morte che le voleva dare.
<br />-NO!! Tu non puoi riportarmi la dentro non puoi!!
<br />
<br />Bravo si fermò a pochi passi da lei stupito nel notare una nuova fiamma vibrare negli occhi della donna, nella mano destra stringeva la siringa, nella sinsitra una delle pistole che le aveva sottratto.
<br />Il suo fine udito percepì il lieve rumore di motori alle sue spalle.
<br />-Mi dispiace...
<br />Lo disse con una nota triste, quasi stonante con l'espressione del suo viso, alzò la pistola e la puntò verso una stradina buia, quasi fosse in attesa.
<br />
<br />Lucy non riuscì a capire sinché non percepì il rumore delle moto in avvicinamento, quattro almeno, un inseguimento senza ombra di dubbio, Vince e Merry dovevano essere riusciti a sfuggire ai due NATO e ora la stavano cercando.
<br />"Cadranno in trappola", il suo cuore iniziò a battere mentre osservava l'uomo scrutare il buio in attesa, un orribile pensiero le attraversò la mente
<br />"Una bestia, un'arma perfetta, non mancherà il bersaglio".
<br />Già riusciva a vederla, l'esplosione causata dallo scoppiò del proiettile contro la moto...
<br />Forse solo Vince sarebbe potuto sopravvivere...
<br />"O me o loro"
<br />
<br />Il capo della pattuglia NATO si accorse solo all'ultimo istante dell'ombra che si abbatteva contro di lui e lo gettava a terra; si lasciò sfuggire uno sparo che partì verso l'alto proprio mentre le quattro moto stavano per attraversare la stradina.
<br />-Fuggiteeee!!!! Fuggiteeeeeee!!!!!
<br />La donna stava urlando tentando di trattenerlo a terra, un urlo selvaggio quasi un ruggito.
<br />Bravo digrignò i denti per la rabbia di essersi lasciato prendere alla sprovvista.
<br />Con una tastata e due colpi secchi buttò la ragazza a terra e la immobilizzò mentre impugnava la siringa.
<br />
<br /><span style="font-weight: bold;">Quando sentì l'ago perforarle la carotide Lucy stava ancora gridando, calde lacrime le rigavano il viso.
<br />
<br />
<br />
<br /></span> <span style="font-style: italic;">
<br />
<br />(foto Bullet_Time_by_anderton da DA)</span><span style="font-weight: bold;">
<br /></span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-46596271018954564472011-05-07T04:18:00.000-07:002011-08-29T13:50:31.361-07:0007_ Tattooing (Alek)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/-Tt7709mp91Q/TcUqz21l6mI/AAAAAAAAAKU/KCrNP7OlAxU/s1600/command_by_circuitface_stock.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 400px;" src="http://4.bp.blogspot.com/-Tt7709mp91Q/TcUqz21l6mI/AAAAAAAAAKU/KCrNP7OlAxU/s400/command_by_circuitface_stock.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603932381714442850" border="0" /></a>
<br />
<br />I sotterranei del palazzo di Ludwig, nel piano più alto di Homana, erano freddi e la luce assai scarsa, ma i suoi occhi ormai vi si erano abituati.
<br />Pareva quasi un dono naturale, come se madre natura avesse deciso di benedirlo con qualche cosa di utile, infondo dopo tutto quello che gli aveva fatto passare, se lo meritava...
<br />Alek si scrutò il braccio tatuato alla ricerca di uno spazio libero.
<br />Quella notte aveva fatto nuovamente un sogno...e ora sentiva l'irrefrenabile desiderio di "trascriverlo" da qualche parte.
<br />
<br />Era iniziato tutto molto tempo prima, anche se il ragazzo era assolutamente certo che quei sogni c'erano sempre stati, aveva pregato e ripregato Ludwig e Mary Alice di concedergli carta e penna, si era prostrato, aveva implorato, ne aveva riscosso solo nuove beffe e tormenti.
<br />Poi un giorno uno dei suoi carcerieri, un Giovanni dall'aria truce era entrato nella sua cella e gli aveva depositato davanti agli occhi una macchinetta a forma di pistola con una confezione di aghi e una scatoletta con delle pillole di pigmento.
<br />-Se vuoi disegnare il mio Principe ha detto che di usare questi
<br />Alek aveva guardato il tutto con una lieve preoccupazione, l'occhio nero (ultimo dono dei Ventrue) che ancora pulsava, non era mai uscito da quel posto ma sapeva bene come erano fatte le matite o le penne e quella diavoleria non gli ci assomigliava per nulla.
<br />La studiò un attimo con attenzione e d'istinto intuì come andavano montati i pezzi per riuscire a usarla, ma comunque il dilemma rimaneva
<br />-E la carta?
<br />Osò chiedere in un mormorio sommesso, quasi avesse paura a esprimere un giudizio.
<br />Un sorriso bianco e maligno si dipinse sul volto del vampiro.
<br />-La tua carne, mi pare ovvio
<br />
<br />Le prime volte era stato complicato, per non dire anche un poco doloroso, l'inesperienza gli aveva fatto commettere errori e se non curate come si conveniva quelle ferite potevano gonfiarsi e irritare, ma alla fine aveva imparato, dopo quattro anni di tatuaggi, poteva dirsi anche bravo.
<br />Era diventato qualche cosa di meccanico e il suo corpo, da sotto le clavicole al basso ventre (contando le braccia e alcuni punti delle caviglie) era diventato un grande quadro, immenso e colorato, un quadro di immagini simboliche che neanche il suo creatore sapeva cosa potessero essere.
<br />Erano incarnazioni dei suoi sogni e dei suoi incubi, Alek non riusciva a comprenderli ne a spiegarli, ma sapeva che doveva disegnarli, che doveva trasmetterli.
<br />
<br />E ora, dopo quasi un mese di vuoto, era tornato a sognare.
<br />Volse il braccio e iniziò a disegnare poco sotto il polso, non aveva granché spazio a disposizione ma era bravo a miniaturizzare.
<br />Era così preso dalla sua opera che non si accorse dei due vampiri sinché uno dei due non lo afferro per i capelli neri facendolo sobbalzare. Sgranò gli occhi grigi, lasciando cadere a terra la macchinetta.
<br />-Guardalo poveraccio, l'hai spaventato a morte Michael
<br />Ridacchiò il Ventrue osservando il suo compare che serrava la presa facendo stingere al ragazzo i denti per il dolore.
<br />-Non c'è nulla di più fetido di un mezzo sangue...
<br />Mugugnò Michael, il Giovanni, scontroso come sempre. Avrebbe preferito fare le cose per conto suo, come era abituato a fare, invece il suo Principe aveva insistito che con lui ci fosse anche quello schifoso Ventrue di Alan. I due clan potevano anche essere in pace fra loro al momento ma Michael non vedeva l'ora che Ludwig decidesse che quei luridi lecca culo smettessero di essergli utili.
<br />-Alzati bestia!
<br />Un calcio alla schiena, sempre coi capelli fra le mani del vampiro e Alek si alzò, in quel posto era meglio non farsi ripetere le cose troppo spesso, era una delle prime cose che il ragazzo aveva appreso a sue spese.
<br />Alan gli prese la faccia fra le mani e strinse.
<br />-Senti il profumo del suo sangue Mich...conserva l'odore di quella puttana di guaritrice
<br />Il Ventrue dilatò le narici.
<br />-Miele e cioccolato... nettare per gli dei...
<br />Alek tentò di ritrarsi, non capiva ciò che il suo aguzzino stava dicendo e non gliene importava nulla, al momento tutte le sue energie erano impegnate nel vano tentativo di tenere insieme la sua pellaccia.
<br />Un brusco spintono lo sobbalzò all'indietro e quasi non lo fece cadere a terra se Michael non l'avesse retto per la maglia.
<br />-Il mezzo sangue non si beve, abbiamo un ordine, rispettiamolo
<br />-Oh avanti, che cosa vuoi che importi a Ludwig di come muore? Sarebbe un vero spreco buttarlo via senza un assaggio
<br />Due occhi verde veleno puntati su di lui, Alek tentò di liberarsi, ma la stretta del Giovanni era forte e dolorosa.
<br />-Il suo sangue è sporco, si sa che i Brujah non hanno un buon sapore e ora scansati! Se non vuoi fare il tuo dovere ci penserò da solo
<br />-E guastarmi il divertimento di vedere il bastardo? Oh no, tranquillo verrò con te
<br />Una risata.
<br />-Guarda come scalcia!
<br />Alan gli si avvicinò, in mano una cappa scura, finalmente Alek trovò la forza di urlare...
<br />-Lasciatemi andare!!!
<br />...ma furono attutite dal tessuto che si era stretto intorno al suo viso.
<br />
<br />Non seppe mai per quanto tempo avevano camminato, o se per caso lo avessero fatto, ma tutto ciò in quell'istante non aveva più importanza.
<br />Si trovavano davanti ad un rivolo di acqua sporca e maleodorante, ad occhio e croce neanche un metro d'acqua.
<br />Era rovesciato a terra, le mani legate dietro la schiena, riusciva a vedere il suo riflesso nell'acqua scura.
<br />Cercò di rimettersi in piedi ma un calcio lo rimandò a sbattere contro il pavimento.
<br />-Beh? Che cosa ti ha detto il "tuo Principe" di preciso?
<br />-Deve sembrare qualche cosa di banale..
<br />Lo stivale di Michael lo bloccava a terra, cominciò a contorcersi inutilmente.
<br />Sentì uno sbuffo.
<br />-Cosa c'è di più banale che essere un mezzosangue?
<br />Di nuovo quella parola, per Alek non significava nulla ma il disprezzo con cui veniva pronunciata lo tagliava più di una lama.
<br />Sentì un rumore metallico e aggrottò la fronte, nel riflesso dell'acqua notò qualche cosa di lungo e argentato, non poteva essere un coltello.
<br />-Ah...quello quindi è banale?
<br />-Abbastanza...
<br />Michael alzò la pesante catena e osservò la sua vittima al suolo, nelle orecchie gli ronzava ancora la voce di Ludwig, il suo Principe: "Fallo apparire come un volgare incidente fra ragazzi, muoiono un sacco di ragazzi per strada e nessuno ne fa una piega, semplicemente...scompaiono".
<br />Gli aveva chiesto se per caso voleva analizzare quei suoi strani tatuaggi ancora una volta ma lui aveva fatto un cenno stanco con la mano: quello che voleva sapere lo aveva scoperto, in realtà si poteva dire che lo aveva sempre saputo, inutile credere in vane speranze misericordiose; a cosa serviva un oracolo se non ti diceva più nulla di nuovo?
<br />
<br />La catena vibrò, fendendo l'aria, Alek la sentì prima ancora di vederla riflessa nell'acqua, d'istinto chiuse gli occhi e contrasse ogni muscolo del proprio corpo.
<br />Il primo colpo fu un dolore terribile, bruciante, il secondo e il terzo gli fecero lacrimare gli occhi e ronzare le orecchie, dal quarto in poi tutto iniziò a essere più caldo e più lontano.
<br />Un rosso cupo tinse la sua visuale, il mondo perse i suoi colori e poi, semplicemente non sentì più nulla...
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Un ombra incombeva su di lui, protendeva le mani e lo toccava.
<br />Mani gentili e delicate.
<br />-E' vivo!!!
<br />Una voce lontana, il ragazzo si chiese se non fosse giunto in Paradiso, quel calore era così piacevole.
<br />-Marcos!! E' vivo!! Vieni presto! Aiutami!!
<br />D'un tratto sentì un fortissimo dolore e un tremendo mal di testa gli scombussolò ogni senso, ma era giusto che si provasse dolore anche in Paradiso?
<br />-Seth che succede?
<br />I suoni iniziarono ad affievolirsi, ad allontanarsi sempre di più, sentì che le ombre tornavano ad avvolgerlo.
<br /><span style="font-weight: bold;">-E' vivo!
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /></span><span style="font-style: italic;">(foto command_by_circuitface_stock da DA)</span><span style="font-weight: bold;">
<br /></span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-36143928033420759062011-05-05T13:10:00.000-07:002011-08-29T13:46:29.338-07:0006_ The Game Begins (Lucy)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/-EjYjDJlHV8E/TcMEmGaTpTI/AAAAAAAAAKE/DMDkaKJfg6U/s1600/alice-dellal%2Bmodificata.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 241px;" src="http://1.bp.blogspot.com/-EjYjDJlHV8E/TcMEmGaTpTI/AAAAAAAAAKE/DMDkaKJfg6U/s320/alice-dellal%2Bmodificata.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603327413981521202" border="0" /></a>
<br />-Un serpente argenteo che si avvolge su se stesso?
<br />La voce di Lucy era una lama fredda, resa ancor più tagliente dal distacco creato dal interfono.
<br />-Mi prendi per il culo Quinn?
<br />-Deduco quindi che tu non sappia di cosa si tratti giusto?
<br />Lucy si strappo di malagrazia il microfono dall'orecchio e lanciò l'apparecchio acustico a Vince che lo afferrò al volo osservando perplesso la Tristera che digrignava i denti irritata, stringendo maggiormente le gambe intorno alla moto.
<br />-Parlaci tu, io sono stufa di rincorrere il vento
<br />Merry sospirò stringendosi nella giacca mentre Vince, con un lieve colpo di tosse riprendeva la comunicazione interrotta.
<br />-Qui Vince...
<br />-Ooh ciao tesoro, con te sì che si può parlare!
<br />Il tono melenso del Tristera gli fece accapponare la pelle, la parte malkavian del vampiro doveva essere sul punto di prendere il sopravvento.
<br />-Cos'è questa storia del serpente?
<br />-Il serpente argenteo che si avvolge su se stesso, deve essere il simbolo di qualche organizzazione e voglio che lo scopriate. E' praticamente certo che siano loro ad avere il nostro mago.
<br />A quelle parole Vince dilatò gli occhi andando a guardare Merry che subito tornò vigile.
<br />-Dici davvero?
<br />-Se l'interpretazione delle visione di Seth è esatta, sì.
<br />Il battito del cuore di Vince accelerò, finalmente una pista, dopo una settimana di vuoto completo una pista, fece un cenno affermativo in direzione di Merry.
<br />La ragazza iniziò a sorridere emozionata e passo lo sguardo dal suo fidanzato alla loro compagna, ma l'espressione sul volto della donna le fece perdere subito il sorriso.
<br />Lucil, o Lucy per abbreviare, manteneva uno sguardo truce, severo.
<br />Si ergeva sulla moto con una postura alquanto militaresca, le braccia incrociate sotto il seno, vigile.
<br />In confronto a lei Merry pareva una bambolina, l'incarnazione della femminilità enfatizzata nei suoi lineamenti delicati, nella sua postura elegante, anche nel suo modo di vestire, scelto, spesso, non solo per la sua comodità in caso di combattimento ma anche per attirare l'occhio di Vince.
<br />Lucy invece era una bellezza diversa, accattivante, la lotta era la sua vita, il sangue il suo dio, le sue pistole una parte inseparabile delle sue braccia.
<br />-Sì certo Quinn, allora inizieremo a cercare...sì, al solito, chi ha informazioni contatta l'altro...
<br />Vince chiuse la conversazione e si passo una mano fra i capelli biondi dalle punte rosso sangue.
<br />-Beh signore, abbiamo una pista!
<br />-Una pista alquanto velenosa direi...
<br />Sibilò Lucy, Vince sorrise, la freddezza della compagna per molti versi gli ricordava sua madre, Vayolet, ormai chissà dove in compagnia di quel caino di suo padre.
<br />-Non tutti i serpenti sono velenosi
<br />Sempre sorridendo andò verso la sua moto, Merry si spostò per far spazio e si sedette sul posto del passeggero.
<br />Lucy le lanciò un occhiata.
<br />-Tu che ne pensi?
<br />-Confido negli dei...
<br />Rispose Merry con la sua consueta pacatezza.
<br />Era un esserino silenzioso che non amava parlare troppo.
<br />-Gli dei...
<br />Lucy sputò a terra e azionò il dispositivo di accensione della moto, si chinò e partì velocemente seguita a ruota dai due compagni.
<br />
<br />Anche se fredda e schiva, a volte sgarbate e insolente, Lucy non si era mai comportata in modo tanto acerbo con gli altri ribelli; anche quel modo che aveva avuto per chiudere la chiamata con Quinn...
<br />No, non era stato il modo giusto di agire e lei lo sapeva; si morse forte il labbro inferiore mentre percorrevano velocemente le strade periferiche di Homana, quella non era certamente lei...
<br />Immediatamente dette la colpa alla sete di sangue, le sue riserve private stavano terminando e lei le stava centellinando al punto da ritrovarsi ogni sera più nervosa.
<br />Aveva bisogno di fare scorta, ma per farlo le serviva Quinn, e Quinn al momento non aveva il tempo di sprecare una sola goccia di sangue per lei. Prima avrebbero trovato il mago, prima lei avrebbe potuto bere dalle vene del suo "sire" in santa pace.
<br />Era questo a cui l'avevano condannata i Tremere, per errore, sperimentando su di lei.
<br />Nessuno aveva pensato che al sangue Assamita che le scorreva nelle vene SERVISSE il sangue di un altro vampiro per sopravvivere, ma la cosa più disdicevole era che nessuno aveva immaginato che l'unico sangue in grado di mantenerla in vita potesse essere quello del vampiro che le aveva dato il primo sorso di Vitae, che l'aveva cioè benedetta del sangue.
<br />Quello e SOLO quello.
<br />L'altro sangue per lei era acqua, insaziante e incapace di mantenerla in vita.
<br />Sarebbe morta se non fosse stato per Quinn, l'unico che, liberandola dalla sua prigione nei laboratori, aveva capito che cosa mancava, che cosa le avrebbe ridato la forza.
<br />Infondo Lucy si sentiva fortunata.
<br />Dover bere da una sola vena significa mettere la propria vita nelle mani di un altro, lui muore, tu muori, lui vive, tu vivi, una condanna eterna alla schiavitù, era stata fortunata a trovare nel suo salvatore la "Vena"; se fosse stato un suo nemico a farle quel dono a quest'ora avrebbe dovuto combattere per lui, e piuttosto, Lucy si sarebbe lasciata morire...
<br />
<br />-Qualche cosa non va!
<br />Era stata Merry a urlarglielo.
<br />Voltandosi indietro notò che Vince accelerava accostandosi a lei in quella corsa.
<br />Lo sguardo del ragazzo era duro, teso, pronto a qualsiasi cosa, le lanciò un occhiata significativa.
<br />Nei suoi occhi Lucy vide l'acciaio.
<br />Ora lo sentiva pure lei.
<br />Tutti i suoi sensi si ingigantivano, la febbrile eccitazione della battaglia imminente le ribolliva il sangue.
<br /><span style="font-weight: bold;">-Nato...</span>
<br /><span style="font-weight: bold;">Sibilò.</span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-88994322806689687462011-05-05T11:13:00.000-07:002011-05-05T11:21:31.681-07:00Uno "scusa" generale ai lettoriChiunque abbia iniziato a leggere questa storia, (<span style="font-style: italic;">Ho paura solo tu Trish XD</span>) un piccolo avvertimento, prendete il capitolo 00 come una sorta di "episodio pilota", lo scrissi senza pensarci credendo che non avrei poi continuato.<br />I fatti li narrati potrebbero, difatti, sia essere ripresi nel corso della storia, che completamente abbandonati (come il personaggio di Julian come fidanzato di Seth che nella reale storia non esiste) o modificati (nel capitolo precedente nella visione di Seth appaiono effettivamente stralci della visione del cap. 00).<br />Il mio consiglio è di fare come se non sia stato scritto.<br />Grazie mille ^^.Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-10570477546317631452011-05-05T10:50:00.000-07:002011-08-29T13:43:50.344-07:0005_ Vision (Seth)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/-9LmuTtUZI5M/TcLoOlPDrKI/AAAAAAAAAJ8/SFoOmYApLDI/s1600/Todo_es_mentira__by_Etadam%2Bmodificata.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 206px;" src="http://2.bp.blogspot.com/-9LmuTtUZI5M/TcLoOlPDrKI/AAAAAAAAAJ8/SFoOmYApLDI/s320/Todo_es_mentira__by_Etadam%2Bmodificata.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603296223613398178" border="0" /></a>
<br />La vita era ingiusta.
<br />La vita era davvero, davvero ingiusta.
<br />Per una volta che aveva la possibilità di provare il suo valore, di scendere sul campo le era stato affidato il compito più complicato della sua vita.
<br />-Tanto valeva mandarmi ad uccidere Luswig o Ludwig (o come cavolo si chiamava) in persona
<br />Borbottò Seth andando avanti e indietro per la sua stanza. Le aveva provate tutte, era persino arrivata a prendersi a testate (leggere) contro il muro ma tutto ciò non era servito a nulla, nessuna visione aveva oscurato i suoi occhi azzurri, nessun raggelante mal di testa le aveva intorpidito la mente.
<br />Si morse il labbro inferiore e si appoggio al muro, chiuse gli occhi maledicendo il mondo intero.
<br />Un leggero bussare alla porta e una voce suadente la ridestarono.
<br />-Posso entrare?
<br />-Certo Jen, tranquillo...
<br />Disse stancandosi con una spinta dal muro mentre il suo gemello entrava.
<br />_... Non disturbi niente di meraviglioso e mistico!
<br />Disse agitando le braccia, seccata.
<br />Lo sguardo vuoto di Jensen osservava paziente la parete di fronte a se, come suo solito restava immobile, ascoltando attentamente i suoni che lo circondavano per riuscire a capire i movimenti della sorella.
<br />-Nessuna visione?
<br />Chiese pacato, con quel leggero sorrisino sghembo che lo caratterizzava.
<br />Seth si fermò e corrugò la fronte osservandolo. I dread di suo fratello erano da riprendere alle punte, pensò soltanto osservando quella figura alta, decisamente bella ma poco curata.
<br />Con la scusa della cecità Jensen non si riprendeva spesso i dread all'uncinetto e lasciava che la barbetta bionda gli crescesse anche per qualche giorno.
<br />-Il dono del tatto ce l'hai no?
<br />-Che vorresti dire?
<br />Il cambio di argomento lo lasciò perplesso anche se, involontariamente, si portò la mano al mento per carezzare la peluria, come se avesse intuito il motivo della domanda così poco pertinente.
<br />-Che anche se non la vedi, puoi sentire che la barba è lunga
<br />Uno sbuffo.
<br />-Quanto sei pigro...
<br />-Quanto sei brava a deviare gli argomenti eh?
<br />Questa volta fu lei a sbuffare, si lasciò a cadere seduta sul letto.
<br />-E' inutile Jen, non ci riesco! Tu sai quanto sono imprevedibili le mie visioni, a volte non ne ho anche per un mese intero. Sono una veggente negata, e la cosa peggiore è che Quinn conta su di me
<br />-Tutti contano su di te
<br />Il viso di Seth si fece livido e lanciò un occhiata bruciante verso suo fratello.
<br />-Grazie Jen, sei il fratello migliore del mondo
<br />-Felice di esserti utile
<br />Sorrise lui, fingendo genuinamente di non aver udito il sarcasmo nell'intonazione della voce di lei; fece qualche passo in avanti e protendendo le mani davanti a se, tastò il letto prima di sedervisi sopra, lo sguardo cieco sempre rivolto di fronte a se.
<br />-Seth... rilassati, quando accadrà, accadrà, lascia che sia una cosa naturale, come sempre
<br />-Certo, e mentre noi aspettiamo i porci comodi di questo dannato potere cosa succederà al mago? Eh?
<br />-Abbiamo spie per tutta la città, e Quinn sta guidando un gruppo di ricerca che comprende i più..
<br />-Oh basta Jensen!
<br />Seth scattò in piedi.
<br />-Quanto è grande Homana? Quanti abitanti possiede? E' passata una settimana da quando Milena ci ha avvertiti... Tutti quanti sappiamo che è una ricerca inutile, si stanno muovendo solo perché sperano di trovare in giro qualche NATO che li indirizzi su dove andare a cercare!
<br />-Non essere pessimista, se è difficile per noi, pensa quanto può essere difficile per i NATO...
<br />Seth neanche lo degnò di uno sguardo, abbasso il capo, la testa le faceva male.
<br />-Certo come no...peccato che i NATO siano SEMPRE un passo avanti a noi...
<br />Una forte rabbia le attraversò il corpo, facendola rabbrividire.
<br />Li odiava quei cani bastardi, li odiava e li desiderava morti, D'istinto si guardò le mani e dilatò gli occhi.
<br />Il silenzio cadde fra i gemelli. Jensen sospirò, poi d'un tratto si fece attento, qualche cosa non andava.
<br />-Seth?
<br />
<br />Sangue, sangue da per tutto, le sue mani ne erano piene
<br />“Tu lo hai sempre saputo vero?”.
<br />Fucili venivano caricati.
<br />
<br />-Seth?
<br />La respirazione di sua sorella era affaticata.
<br />-Seth?!
<br />Jensen si alzò protendendo le mani nella direzione della ragazza.
<br />-Seth, parla!
<br />Ma Seth non lo sentiva.
<br />D'un tratto tutta la stanza cominciò a vibrare mentre lampi di immagini sovrapposte cominciavano a pulsare dinanzi ai suoi occhi.
<br />
<br />Il ragazzo era legato ad un palo, guardava la morte con aria fiera.
<br />Un tatuaggio lungo un corpo secco ma muscoloso.
<br />“Ti aspetto dall'altra parte del fiume”
<br />
<br />Colta dalle vertigini Seth ricadde all'indietro ricadendo tra le braccia del gemello mentre dalle sue pupille il nero cupo dei suoi occhi tingeva anche le sclere.
<br />
<br />Due occhi scuri le comparvero dinanzi, erano grandi e spaventati come quelli di un animale ferito, costeggiati da mille lentiggini.
<br />Luci al neon dentro una cella povera, come quelle dei vecchi monasteri, corridoi lunghi e bui dove uomini e donne vestiti di scuro si aggiravano furtivi.
<br />Ombre, leggere come ombre.
<br />Colpi di pistole, guanti e pantaloni di pelle, maschere a gas.
<br />"Corri!"
<br />Capelli lillà tagliati corti e orecchie piccole, appuntite.
<br /><span style="font-weight: bold;">Un serpente argenteo che si avvolgeva a spirale.
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br /><span style="font-style: italic;"></span></span><span><span style="font-style: italic;">(Immagine "Todo es mentira" dal DA di Etadam; modificata da me)</span></span><span style="font-weight: bold;">
<br /></span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-21475712623687141132011-01-29T03:57:00.000-08:002011-08-29T13:41:56.928-07:0004_ Durch dem Spiegel (Mary Alice/Ludwig)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TUQB-zc9oFI/AAAAAAAAAJw/cG6D34v9thg/s1600/Anjelika.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 310px; height: 320px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TUQB-zc9oFI/AAAAAAAAAJw/cG6D34v9thg/s320/Anjelika.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5567577217811980370" border="0" /></a>
<br />Attraverso il riflesso dello specchio riusciva a vedere la bambina dai lunghi capelli biondi seduta sulla cassapanca, tra i cuscini e il gattone color miele.
<br />Mary-Alice strinse le labbra perfette in una smorfia di disgusto; non riusciva a sopportare la vista di quella bambola senza anima, per quanto i suoi occhi fossero spenti, nessuno scienziato poteva toglierle quello sguardo a lei così noto.
<br />Il perché Ludwig avesse deciso di crearla non era certamente per lei un mistero e al contrario provava come il Giovanni un ilarità viscerale in ciò.
<br />Eppure, quando gliela aveva regalata, Mary-Alice aveva ringraziato di malagrazia: infondo non era la mocciosa che voleva come schiava.
<br />La ragazza sbuffò.
<br />-Allora Anjelika? Vuoi stare li ancora per molto? Renditi utile una buona volta!
<br />Disse acida contro la bambina che, come un automa, scostò il gatto e si mosse nel suo abitino scuro verso la padrona.
<br />-Come posso servirla mademoiselle?
<br />-Pettinami
<br />Ordinò passandola una spazzola per tornare poi sul suo riflesso.
<br />-Guarda che disastro, questa dieta a base di plebei mi sta rovinando la pelle...
<br />Si accarezzo una guancia pallida come la neve e si stese sulle labbra carnose uno strato di rossetto color sangue.
<br />Mary-Alice era certamente un arpia, una snob, ma poteva vantare a buon titolo quello della più bella vampira del suo intero clan (e di tutto il Continente, a suo dire...).
<br />Ravvivò il resto del viso con del trucco leggero e infine spazientita osservò il riflesso di Anjelika.
<br />-Basta! Guarda che disastro, se continui così li rovinerai!
<br />Scatto in piedi e guardò con odio la piccola cameriera che, silenziosa, fece un breve inchino e risistemò la spazzola e la toletta in attesa di eventuali ordini.
<br />Per poco Mary-Alice non si strappo il lembo del vestito per lo stress: il problema dei senza anima, quello che almeno LEI considerava un grande problema, era la mancanza di sentimenti.
<br />Che gusto c'era nel prendersela con chi non soffre della sua condizione?
<br />Stava per alzare un pugno contro la testolina bionda quando sentì bussare.
<br />-Avanti!
<br />Si voltò a braccia conserte verso la porta, il viso contratto in una smorfia si rilasso nel vedere il suo ospite.
<br />-Ludwig, finalmente ti fai vedere, credevo che quel cane pulcioso ti avesse rapito
<br />L'uomo sorrise freddo, inchinò nobilmente il capo in direzione della signora e gli occhi gli luccicarono nel notare la bambina, si inchinò e aprì le braccia.
<br />-Anjelika, mon ange...
<br />La sua voce era calma, bassa e calda, la bambina si voltò e senza cambiare minimamente espressione sul suo viso di bambola si gettò sull'abbraccio dell'uomo che la strinse a se assaporando il profumo dei suoi capelli morbidi.
<br />-Sembra che tu provi una gioia infinita ogni volta che vedi questo...essere.
<br />Ludwig alzò lo sguardo e un ghigno beffardo gli si dipinse sul viso.
<br />-Non sarai gelosa Mary
<br />-Io, gelosa? E di chi, di quello sgorbio? Mai.
<br />Disse volgendo lo sguardo da un altra parte.
<br />-Anjelika, vieni ad allacciarmi il corpetto. Ludwig allora, una tua visita porta sempre notizie, su cosa ci aggiorni stavolta?
<br />Ludwig liberò la piccola cameriera dall'abbraccio e si sedette sul letto osservando con un sorriso glaciale la bambina stringere i lacci del vestito della Ventrue.
<br />-Non potrai mai indovinare questa volta...
<br />-Oh mio dio, uno di quegli scarafaggi ha mandato un pacco bomba?
<br />Chiese sardonica.
<br />-Meglio, meglio, sta volta quei cani di Quinn e colleghi non c'entrano niente.
<br />-I Tremere hanno brevettato un nuovo NATO?
<br />Trattenendo tra le mani i lunghi boccoli biondi di modo che Anjelika potesse lavorare senza allacciarglieli in una delle stringhe volse il capo verso il Giovanni, cominciava ad essere interessata.
<br />-Mh, purtroppo i Tremere non sono ancora riusciti a domare gli ultimi potenziati ma comunque, non è questo di cui si tratta.
<br />Allargò il sorriso mostrando una fila di denti bianchissimi.
<br />-E allora di che si tratta?
<br />Mary-Alice si volse di scatto verso il vampiro tanto che la bambina alle su spalle dovette fare una piroetta per seguirla senza sciupare il lavoro.
<br />-La macchina magica si è rimessa in moto...
<br />A quelle parole Mary-Alice sbiancò, erano secoli che nessuno nominava "magia".
<br />-Impossibile
<br />-A quanto pare non è poi così impossibile
<br />-E' un elfo?
<br />-No, se lo fosse stato lo avrei percepito, a quanto pare è un umano
<br />Mary-Alice si scurì in volto, questa notizia poteva essere interpretata in mille modi e di primo acchito non seppe proprio cosa pensare.
<br />-E se fosse segno di cattivo presagio?
<br />Ludwig la squadrò con ironia senza perdere ne il sorrisino ne la compostezza.
<br />-Non mi diventerai superstiziosa come un Vagabondo vero ma chère? Non ti preoccupare è tutto sotto controllo, ho chiamato Jakob e i NATO saranno pronti a momenti.
<br />A quelle parole Mary-Alice parve riprendere figurativamente colore; inspirò profondamente e il sorriso nobile tornò sul viso.
<br />I NATO erano l'arma perfetta, il capolavoro dei Tremere. Quei pazzi si erano riscattati bene dal precedente fallimento da cui erano nati quei cani bastardi dei Tristera.
<br />-Un mago...
<br />Si sedetta alla toletta e fece un cenno ad Anjelika che subito iniziò ad acconciarle i capelli.
<br />-Appena i Tremere lo sapranno si uccideranno tra loro per averlo!
<br />Scoppio a ridere allegra accarezzando una guancia della bambina. Ludwig afferrò il bastone e silenziosamente si avviò all'uscita, Mary- Alice volse il capo così che la piccola cameriera potesse far meglio l'intreccio.
<br />-Ah Ludwig
<br />Il Giovanni si fermò in attesa.
<br />-Quando hai intenzione di liberare il ragazzo?
<br />Un sorriso divertito gli increspò le labbra sottili.
<br /><span style="font-weight: bold;">-Presto, molto preso ma chère</span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-29860617616581201322011-01-27T13:47:00.000-08:002011-08-29T13:40:46.323-07:0003_ Malkavian's vision (Seth)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TUHoeu0AP_I/AAAAAAAAAJo/35XDlrlZyj4/s1600/Malkavian.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 231px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TUHoeu0AP_I/AAAAAAAAAJo/35XDlrlZyj4/s320/Malkavian.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566986229066514418" border="0" /></a>
<br />Seth osservò la finestra che dava sul giardinetto che circondava la Casa sbuffando di malagrazia, spazientita.
<br />Da quando, assieme a Jensen suo gemello, si era unita alla Resistenza per combattere la dittatura che regnava ad Homana, non le era stato ancora affidato ne un ruolo ne un briciolo di missione.
<br />Quinn, capo clan dei Tristera (uno strano clan di vampiri artificiali, a quanto le era stato detto) nonché leader della Resistenza aveva detto che il loro aiuto sarebbe stato prezioso ma per ora l'unico che aveva potuto essere veramente di sostegno alle missioni era stato suo fratello.
<br />Jensen che era cieco! Esatto cieco! Lui veniva mandato di ricognizione insieme ad altri mutati o in missioni particolari e lei invece poltriva sul divano tutto il giorno vegliando su una mocciosa (Sunshine "Sunny" Sunflower, chissà il furbo che le aveva dato quel nome)più bassa di lei di venti centimetri ma con un quoziente intellettivo da brivido, che passava le sue giornate a progettare chissà cosa che la sera mostrava a Quinn il quale, interessatissimo, l'ascoltava annuendo.
<br />Ma il "babysitteraggio" non finiva con Sunny, terminava invece con Milena, una gran bella ragazza, magra e delicata, che sarebbe potuta essere una grandiosa compagnia di interessanti discussioni se non avesse avuto il piccolo problema di essere completamente fuori di cervello.
<br />Con questi pensieri in testa Seth volse il capo per osservare i pochi presenti nel salottino, a parte lei erano tutti Tristera e ognuno era impegnato per i fatti suoi, sospirò e tornò alla cosa più interessante della giornata: la brina sulla finestra.
<br />
<br />***
<br />
<br />Il silenzio regnava sovrano, interrotto solo qualche volta da Sunny intenta a cancellare qualche punto.
<br />Milena aprì gli occhi di scatto e osservandosi in giro con la sua solita aria serenamente indecifrabile sbatte le lunghe ciglia.
<br />-Qualcuno ha usato la magia.
<br />A quelle parole Raxek, Sunny e Seth, si girarono a guardarla, ma fu proprio quest'ultima a dimostrarsi più stupita.
<br />-La magia!?
<br />Chiese guardando i volti dei suoi alleati e salvatori come a chiedere conferma delle parole di quella strana ragazza.
<br />Fu Raxek a rispondere per tutti.
<br />-Impossibile, la magia si è estinta da questo mondo un paio di secoli fa. L'unico popolo che può averla salvata sono gli elfi e non è neanche certo che siano realmente sopravvissuti alla natura.
<br />Il silenzio calò sulla stanza sinché Sunny non alzò la testa dai sui disegni di progettazione e non sospirò con nostalgia.
<br />-Vi ricordate quando la magia era viva? Ricordate che casini accadevano all'Accademia?
<br />-L'Accademia?
<br />Chiese Seth sporgendosi dalla poltrona. Finalmente qualcuno si decideva a rompere quel silenzio così pesante.
<br />-Sì, un tempo erano le scuole di magia e combattimento, molti dei nostri amici sono cresciuti lì
<br />-Ma è roba di secoli fa.
<br />Si era intromesso Raxek, annoiato.
<br />Milena intanto aveva ripreso il suo mutismo tornando ad osservare il vuoto.
<br />D'un tratto Seth si domandò cosa vedesse in realtà.
<br />Le avevano detto che nel suo sangue c'era un alta percentuale di Malkavin, l'antico clan vampirico dei pazzi e, a quanto pareva solo Quinn riusciva a comprendere, se pur in minima parte, ciò che le passava per la mente; chi glielo aveva spiegato aveva sbrigato tutti i perché in fretta accennando ad una certa affinità di sangue, in pratica tutte cose che lei ancora non capiva.
<br />La veggente tornò a sdraiarsi.
<br />Da quando con Jensen erano riusciti a scappare dai laboratori dove erano tenuti rinchiusi come cavie, la vita le aveva rivelato cose che neanche nelle sue più folli visioni avrebbe mai immaginato.
<br />I Tristera le avevano raccontato storie di congiure millenarie, di vampiri, maghi potenti e scienziati pazzi che si divertivano a dissezionare la natura in ogni sua forma.
<br />
<br />Secondo le confidenze che le aveva rivelato Quinn, tutto era iniziato qualche secolo prima la loro nascita, quando i clan vampirici si erano abbandonati al sonno eterno nascosti in vari punti del globo.
<br />Uno di loro, il capo clan Giovanni, un certo Ludwig Von Ersen, non aveva ceduto all'istinto e insieme al capo clan Ventrue, Mary-Alice, aveva radunato i più forti tra i suoi vampiri e si era insediato ad Homana dove, con la fedeltà di umani abbietti aveva instaurato un suo regno segreto di terrore.
<br />
<br />Tutto ciò spiegava le pessime condizioni in cui verteva la capitale del Continente e le dava già una più che valida ragione per unirsi ai ribelli, ma ciò che veramente le aveva fatto salire la bile alle orecchie era stato scoprire chi e quale era il ruolo di quegli strani scienziati pazzi nominati spesso dai Tristera con disprezzo.
<br />
<br />Dopo aver impiantato il primo regime dittatoriale insieme ai Ventrue, Ludwig aveva risvegliato dal torpore (Seth ancora si chiedeva quale strana malattia fosse) il capo dei Tremere e i migliori fra i suoi fratelli per rimetterli a lavoro sui loro secolari progetti di studio del DNA e delle sue molteplici modifiche.
<br />Progetti, questi ultimi, che, mandati avanti di Tremere in Tremere, erano culminati prima nei Tristera, così detti vampiri artificiali, e poi in quello che erano lei, suo fratello e tanti altri ragazzi ancora rinchiusi nella “città laboratorio”: mutanti.
<br />Dal momento in ci si furono insediati ad Homana, i Tremere avevano iniziato a dominare il mondo della scienza; erano stati costruiti quegli immensi laboratori/campi di concentramento dove venivano portati i bambini di tenera età per essere studiati e trasformati in armi perfette, anche a costo della loro morte per "incidenti di percorso".
<br />Seth li conosceva bene quei tipi di "incidenti", Jensen aveva perso la vista per un impianto di nanomacchine mal riuscito e aveva visto bambini diventare dei piccoli mostri, degli aborti della natura che finivano quasi sempre, non sapeva dire se per fortuna o no, per morire in modo orribile.
<br />Ricordava la sua prigionia con terrore e da quando aveva scoperto la verità aveva deciso che si sarebbe battuta a qualsiasi costo.
<br />
<br />Si voltò verso le scale avvertendo dei passi.
<br />Nel salone entrò un ragazzo magro, piuttosto piacente, dai capelli biondo grano, più corti ai lati che in cima, aveva diversi orecchini e un sorriso soddisfatto stampato in faccia.
<br />Seth non avrebbe potuto dargli età, a volte pareva un adolescente altre volte un uomo fatto, ma era questo il fascino di Quinn, l'essere imprevedibile proprio come il sangue che l'aveva tramutato in Tristera.
<br />-Che accade bella gente?
<br />Sunny si era voltata con un sorriso a trentadue denti pronta ad aggiornare il grande capo.
<br />-Vince e Merry sono andati a prendere sangue, torneranno presto. Marcos e Jensen sono di pattuglia e Milena ha detto che qualcuno ha usato la magia
<br />Quinn alzò un sopracciglio incuriosito
<br />-Chi, Vince?
<br />-No, non si sa... Si è svegliata così!
<br />Un alzata di spalle come a non dare troppa importanza alla cosa ma Quinn, a differenza dei suoi fratelli, si fece subito scuro in volto e, arrivando davanti a Milena, le si inginocchiò davanti poggiando delicatamente il mento sulle sue ginocchia, gli occhi blue su di lei.
<br />Milena si risvegliò per un attimo dai suoi sogni e lo guardò sorridendogli misteriosamente.
<br />Seth li osservava con curiosità; i due si stavano solo guardando, neppure aprivano bocca eppure era come se stessero discutendo.
<br />Seth non riusciva ancora a credere che fosse Quinn a muovere la Resistenza.
<br />Più lo osservava più in lui non vedeva tutto quel carisma che serviva per guidare una rivoluzione di quella portata.
<br />Eppure, tutti si fidavano ciecamente di lui, ribattevano ai suoi comandi a volte, o si infuriavano se lui si distraeva o si addormentava nel bel mezzo di una pianificazione, ma, ad un suo solo fischio di guerra, loro tutti si armavano fiduciosi.
<br />E poi c'era la storia delle taglie, ormai tutti ne avevano una, (anche lei e il fratello che, secondo citazione “erano desiderati vivi presso i Laboratori 22”) ma quella di Quinn, seguita da quella di Raxek e Lucy era sicuramente la più alta.
<br />Se c'era davvero Ludwig dall'altra parte della scacchiera allora doveva temerlo davvero o desiderarlo più morto di tutti glia altri messi assieme.
<br />
<br />Seth si guardò intorno e notò che anche Sunny osservava fisso Milena e Quinn. L'unico a farsi i cavoli suoi era Raxek.
<br />Dopo qualche secondo Quinn si alzò massaggiandosi il pizzetto sul mento.
<br />-Molto interessante.
<br />-Cosa?
<br />Era stata Seth a parlare
<br />-A quanto pare qualcuno è riuscito a rimettere in moto la "macchina magica"
<br />A quelle parole Sunny alzò il capo spalancando gli occhi.
<br />-Ma Quinn! Avevi detto che la magia era morta, pensi che gli elfi siano ancora vivi?
<br />-Che siano vivi non ci piove Sunshine, quelli hanno solo goduto come porci quando la natura si è ribellata; ma comunque non è stato un elfo a riattivarla.
<br />-E' assurdo
<br />Seth li guardava tutti allibita, non ci capiva niente.
<br />-Se è vero che qualcuno ha rimesso in moto "la macchina" sai quello che vuol dire vero Quinn?
<br />Era stato Raxek a parlare, serissimo come sempre.
<br />Il biondo aveva annuito.
<br />-Bisogna trovarlo prima dei Nato, se Milena lo ha avvertito, sicuramente Ludwig ha già spedito ordini a destra e a manca.
<br />-Perché Ludwig può saperlo?
<br />Tutti si voltarono verso Seth.
<br />-Alcuni vampiri avvertono il magico meglio di altri, di solito questi sono i Malkavian
<br />Dicendolo Quinn si era voltato verso Milena, di nuovo estranea a ciò che la circondava.
<br />-Ma Ludwig è così anziano che ha ormai acquistato dei poteri tali da poterlo percepire
<br />-Quinn, se il magico è tornato a vivere le sorti della guerra potrebbero cambiare rapidamente
<br />Di nuovo Raxek.
<br />Quinn si fece serissimo, incrociò le braccia.
<br />-Sunny, dov'è ora Lucy?
<br />-Non lo so, non la vedo da due giorni...
<br />Raxek si alzò in piedi.
<br />-Aveva avvertito che la missione di recupero le avrebbe rubato più di un giorno.
<br />-Sì ma a questo punto è meglio contattarla e mandarle qualcuno a prendere il suo posto.
<br />-Non ne sarà felice, sai che è orgogliosa.
<br />-Assamita Tzimisce...
<br />Borbottò Quinn come a maledire il sangue della ragazza.
<br />-Dille che non voglio sentire storie, portar via quelle armi è di notevole importanza ma questa storia della magia ha la priorità. Ludwig non metterà certo i Nato a protezione di un armeria ma alla caccia del mago sì. Manda Chud e Marcos nel settore 8. Io, te, Lucy, Vince e Merry andremo alla ricerca del mago.
<br />Raxek annuì mentre Sunny, scattata in piedi, scappava per iniziare a smanettare sui PC.
<br />Quinn si massaggiò un attimo le tempie come a voler riordinare le idee poi, voltatosi verso Seth la osservò con cura prima di poggiarle delicatamente una mano sulla spalla.
<br />-Zucchero, ci serve una visione.
<br />-Non vanno a comando...
<br />Bofonchiò come a volersi schermare da quello sguardo quasi assatanato.
<br />-Beh dolcezza, vedi di fartela venire. L'unico indizio che posso darti è che quello che cerchiamo è abbastanza fuori luogo.
<br />-In che senso?
<br />-La magia utilizzata era di teletrasporto a quanto dice Milena...
<br />Un sorriso.
<br />-Impegnati, noi potremmo finire per cercare all'infinito, l'esito della missione dipende tutto da te.
<br />Piccola pausa.
<br />-Mi fido di te Seth.
<br /><span style="font-weight: bold;">Seth deglutì, o beh certo, ora sì che si sentiva meglio.</span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-62730098037385337022011-01-21T10:17:00.001-08:002012-04-29T11:33:43.631-07:0002 _ The lucky girl (Toby)<a href="http://4.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TTnSaLZAOSI/AAAAAAAAAJA/EAJtCZgCms8/s1600/Toby.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5564710161769052450" src="http://4.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TTnSaLZAOSI/AAAAAAAAAJA/EAJtCZgCms8/s320/Toby.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 274px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 320px;" /></a>
<br />
<span style="font-size: 12px;"><br /></span><br />
<br />
Stanchezza, isteria - forse anche un po' il mestruo - ma chiudendosi dentro la soffitta Toby sentiva dentro una sensazione strana, strozzante.
<br />
Eldheret l'aveva stancata, l'aveva stancata sua nonna che le ripeteva di fare la brava ragazza, l'aveva stancata il gomitolo di stradine che portavano alle altre tre zone della città e infine quella sensazione di impotenza che l'attraversava quando, alzando lo sguardo notava i ponti che reggevano la città alta, quella di cristallo, quella elfica e misteriosa, quella il cui accesso era vietato agli umani come lei. Andora.
<br />
Ma soprattutto era stanca di sentirsi ripetere che era ora di abbandonare le fiabe, che era ora di prendere in mano il futuro, finire il liceo, trovarsi un lavoro e mettere su qualche cosa di più solido.
<br />
Sua nonna non poteva capire.
<br />
Per lei quei racconti mitici erano tutto.
<br />
Senza di loro non sarebbe mai sopravvissuta alla noia di una città senza via d'uscita; per quanto riguardava il lavoro invece Toby sapeva bene che uno già lo aveva, poco etico certo, diciamo pure illegale, ma intanto rubando riusciva a campare felicemente. Senza contare poi che non c'era vezzo più bello al mondo di quello.
<br />
Chiuse la porta e si lasciò andare sul pavimento, il viso lentigginoso nascosto sulle ginocchia.
<br />
Tabhita, detta Toby, aveva 17 anni ma coi suoi capelli alla maschiaccio, quel metro e cinquatatre associato ad una corporatura minuta, ne dimostrava almeno tre di meno, per essere buoni.
<br />
Tutti ad Eldheret, la conoscevano, sia perché sua nonna era il medico più famoso della città, sia per i suoi capelli violacei che non la facevano passare inosservata, tutti naturali sino alla radice, in netto contrasto coi due occhi grandi e corvini.
<br />
Sua madre era morta di parto lasciandola nelle mani abili della nonna mentre suo padre era una grande incognita.
<br />
Un incognita che a Toby non interessava svelare.
<br />
<br />
-Tabhita!! Non potrai stare chiusa li per sempre! Mi serve il tuoi aiuto Tabhita!La vicina dei Porter partorisce questa sera e mi serve un infermiera! Tabhita!!
<br />
Per essere una vegliarda di 80 anni, sua nonna aveva ancora una salute invidiabile e una voce tuonante ma Toby non aveva proprio voglia di sentirla.
<br />
Non dopo quello che le aveva fatto.
<br />
Un affronto del genere non lo tollerava.
<br />
<br />
Era tornata a casa discretamente felice anche se il fastidio della sua femminilità la stava tormentando dall'alba.
<br />
Era riuscita a rubare un orologio d'oro vero, uno di quelli tutto ghirigori e arabeschi, che valevano una fortuna ed erano bellissimi a vedersi; un pezzo forte inestimabile per la sua collezione.
<br />
Era corsa in camera per nascondere la refurtiva quando si era accorta con disappunto che qualcosa mancava.
<br />
Era tornata nell'andito che divideva la sua stanza da quella della nonna e aveva controllato la piccola libreria.
<br />
I libri di miti e leggende erano spariti.
<br />
La saga di Vayolet, Tomi e Angelica. Le avventure dell'Accademia...non c'era più nulla.
<br />
-Nonna! Nonna!!
<br />
-Cosa gridi Toby?
<br />
Sua nonna era intenta a preparare il suo piccolo studio e la squadrava con aria incuriosita.
<br />
-I ladri nonna!! Sono entrati i ladri e hanno rubato i miei libri!
<br />
A quelle parole Ariadne aveva alzato gli occhi al cielo e aveva sbuffato.
<br />
-Non ti preoccupare Toby, nessun ladro. Li ho semplicemente dati via.
<br />
-Tu cosa?!
<br />
Gli occhi grandi di Tabhita si erano dilatati all'inverosimile mentre una rabbia nera le aveva compresso il petto.
<br />
<span style="font-style: italic;">Quante possibilità c'erano che non fosse mai successo...</span>
<br />
-Il figlio di Monique ha ormai compiuto l'età per leggere e la madre si disperava di non avere nulla di adatto. Gli ho regalato quelle fiabe, tanto tu sei ormai grande.
<br />
-No, non l'hai fatto.
<br />
<span style="font-style: italic;">Quante possibilità ci sono...</span>
<br />
La nonna si era girata infastidita.
<br />
-Parlando di cose serie, ti sei informata all'accademia di medicina? Spero per loro che decidano di ammetterti. Ne sai più tu di loro.
<br />
Non la stava ascoltando. Ariadne prese con cautela i ferri appena appena sterilizzati e li depose sul tavolo.
<br />
-Ai miei tempi per fare il medico non ci volevano tutti questi fronzoli, ci si nasceva con l'arte nel sangue e si imparava da un medico più esperto.
<br />
-Non mi ascolti!
<br />
Un groppo in gola, e il petto contratto, gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime.
<br />
-Rivoglio i miei libri nonna!
<br />
-Oh Tabhita, quella roba ti distrae solo dalle cose più importanti
<br />
-Quello per me era importante!
<br />
-Non alzare la voce con me ragazzina!
<br />
Le lacrime le offuscarono la vista. Poteva andarli a recuperare questo era certo, non sarebbe stata la prima volta che si intrufolava in case altrui ma era stato il gesto, quel gesto irrispettoso nei suoi confronti, quella violazione di proprietà ad infastidirla.
<br />
Molto ironico avrebbe poi pensato, visto che lei la proprietà altrui la faceva propria.
<br />
-Tabhita, devi crescere una buona volta, la magia e tutte quelle cavolate di cui ti riempi la testa non esistono
<br />
-Ma gli elfi esistono! Come la mettiamo eh?
<br />
-Gli elfi non sono quel popolo mitico che tu credi, è gente come noi, solo più...eccentrica.
<br />
-Ma se tu non li hai mai visti!
<br />
-Perché tu si?
<br />
Toby si morse il labbro inferiore con furia. Glielo aveva fatto per dispetto lo sapeva, solo perché a lei non andava che leggesse e rileggesse quelle storie.
<br />
Il battito del cuore iniziò ad accelerare mentre aggrottando la fronte il suo sguardo si posò sui ferri sterili al sicuro.
<br />
Il primo pensiero che le attraversò la mente fu quello di gettarli a terra ma lo
<br />
ricacciò in gola, la nonna glieli avrebbe fatti ripulire e sterilizzare e lei ci avrebbe solo perso la serata.
<br />
<span style="font-style: italic;">Quante possibilità ci sono che la gamba del tavolo si incrini?</span>
<br />
<span style="font-style: italic;">Zero.</span>
<br />
Non è giusto quello che mi ha fatto!
<br />
<span style="font-style: italic;">Sette su dieci.</span>
<br />
-E ora smettila di frignare e dammi una mano, stasera abbiamo un...
<br />
Ma la ragazza si era girata sui suoi piedi ed era scattata via, su per le scale.
<br />
<span style="font-style: italic;">Sette possibilità di successo su dieci.</span>
<br />
-Tabhita torna subito...Aaah!!
<br />
Ariadne spalancò gli occhi verdi mentre con un crack una delle gambe del tavolo si incrinava lasciando scivolare a terra, con forti tintinnii, il lavoro di un paio di ore.
<br />
-Dannazione, lo sapevo che questo pezzo d'antiquariato andava buttato!Questa è opera delle termiti.
<br />
Si inchinò e osservò quegli orridi insettini che erano caduti a terra, afferro la scopa e iniziò a mandarli via.
<br />
<br />
Ora Toby era chiusa in soffitta, non aveva idea che quello che aveva sperato fosse accaduto veramente ma quando sua nonna aveva bestemmiato le termiti aveva gioito della sua fortuna.
<br />
La sua dannata fortuna, era diciassette anni che glielo ripetevano: era una mocciosa dannatamente fortunata.
<br />
Tirò su col naso si mosse piano verso una vecchia cassapanca impolverata.
<br />
Era li che, all'insaputa della vecchia Ariadne, teneva i suoi tesori più preziosi, la refurtiva rara.
<br />
L'aprì e tirò fuori un vecchio libro scritto da una certa Noal X.
<br />
Lo aveva rubato perché era lo stesso nome della moglie di Tomi, una gran bella coincidenza; non aveva resistito al desiderio di possederlo ma quando lo aveva aperto per leggerlo non era riuscita a capirci nulla.
<br />
Era scritto con lettere del suo alfabeto ma la lingua non era certamente la sua.
<br />
Un gran peccato certo, ma Toby era emozionata, non poteva forse essere roba magica? Infondo la Noal delle sue fiabe era una maga.
<br />
Si asciugò gli occhi e aprì il libro sulle ginocchia, da quel giorno qualche anno prima non lo aveva più esaminato, se non rare volte.
<br />
Cominciò a sfogliarlo fermandosi a caso.
<br />
-"La magia non esiste Tabhita!" "Trovati un lavoro Tabhita!"
<br />
Fece il verso alla nonna. <span style="font-style: italic;">Quante possibilità c'erano che quello che diceva la nonna non fosse vero?</span>
<br />
Poche, pochissime.
<br />
Nessuno parlava mai di magia, ne dei vecchi popoli delle leggende. I libri che lei leggeva non li conosceva praticamente nessuno e le librerie ne avevano pochissime copie. Potevano passare tranquillamente per libri rari, e le rarità vanno protette, come si era permessa sua nonna a portarglieli via!?
<br />
Quanto sarebbe stato bello se la magia fosse esistita davvero.
<br />
<span style="font-style: italic;">Quante possibilità ci sono che esista ancora?</span>
<br />
Toby tirò su col naso e con un sorrisino da bambina iniziò a ripetere quella strana accozzaglia di parole; ben presto si accorse che pareva avessero un ritmo.
<br />
Si fermò e schiarendosi la voce reinizio da capo, più sicura.
<br />
<span style="font-style: italic;">Quante possibilità ci sono che succeda qualche cosa?</span>
<br />
Il battito accelerò e Toby aggrottò la fronte, faceva fatica a respirare.
<br />
<span style="font-style: italic;">Una, due... Su una scala da uno a dieci, basta un cinque per alzare le probabilità, già col sei hai vinto.</span>
<br />
La ragazza dilatò gli occhi mentre le orecchie iniziavano a ronzarle, aveva la strana sensazione che tutto perdesse consistenza.
<br />
<span style="font-style: italic;">Quante possibilità ci sono che funzioni?</span>
<br />
Terminò quella strana litania e tutto si fece sempre più scuro.
<br />
<span style="font-style: italic;">Sei.</span>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-59578081742611653642010-11-16T05:16:00.000-08:002011-08-29T13:37:57.072-07:0001_ Ombres de la ville sans soleil (prologo)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TOKHOvSmdnI/AAAAAAAAAIg/wwiFdKt5Raw/s1600/City_Unseen_by_tfavretto.jpg.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 196px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TOKHOvSmdnI/AAAAAAAAAIg/wwiFdKt5Raw/s320/City_Unseen_by_tfavretto.jpg.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5540139178901534322" border="0" /></a>
<br /><div>Era l'anno 2982,il centesimo da quando il sole aveva smesso di sorgere. </div><div>Le leggende narravano che un giorno questi, stancatosi di servire gli dei, avesse deciso di scendere, così, per puro diletto, sulla terra, e che da allora se ne andava in giro sotto le spoglie di un giovane biondo, luminoso.</div><div>I vecchi invece, quelli del quinto borgo, sussurravano di una punizione voluta dalla stirpe celeste per l'eccessiva intraprendenza nel campo tecnologico degli uomini, o dei Tremere, come i più anziani, quelli ad un passo dalla lapide, borbottavano.</div><div>Ma a loro nessuno dava più retta; tutti sapevano che i vampiri si erano estinti, così come i demoni e le razze non umane.</div><div>
<br /></div><div>O così volevano far credere i pochi ancora in vita...</div><div>
<br /></div><div>Homana, la capitale del Regno, si era ingrandita a livelli incredibili negli ultimi 2000 anni, arrivando ad inglobare tre città industriali.</div><div>Ma ciò che più poteva spaventare era stata la sua crescita verso l'alto.</div><div>Centinaia di piani e passaggi costruiti in quello che a prima vista poteva sembrare un labirinto, o una prigione.</div><div>Al primo livello, o girone, quello che apriva le sue terrazze al cielo, c'erano gli alti funzionari dello Stato, le loro famiglie, i ricchi industriali e una parte dell'Amministrazione del paese, quella più importante e intransigente, che si celava nel buio.</div><div>Il secondo e il terzo girone erano dedicati a quella che un tempo veniva chiamata borghesia e infine, più si scendeva, più ci si avventurava nei labirinti e nelle strettoie del quarto, quinto e sesto girone, dove abitava la maggior parte della popolazione, quelli che non possedevano nulla al di fuori di pochi beni estremamente necessari, e a volte neanche quelli.</div><div>A fare da cornice a quella mostruosità di luci bianche sempre accese, a causa della notte perenne e dello smog che aveva inquinato il cielo al punto da nascondere luna e stelle anche ai pochi privilegiati che potevano osservarle, la Cupola.</div><div>Una struttura, praticamente una seconda città, completamente separata dalla prima da mura e vetri in grado di trattenere il gas altamente tossico che regnava all'interno, dove gli abitanti erano costretti a girare per le strade con maschere speciali e dove le case erano dotate di particolari condotti di areazioni muniti di filtri in grado di proteggerli dalle tossine.</div><div>Era stato un vecchio incidente di fabbrica a creare la Cupola e a condannare i suoi abitanti all'esilio forzato al suo interno da quasi tre generazioni.</div><div>Molti ancora desideravano fuggire, ma le voci ribelli erano state dolorosamente schiacciate in modo che le nuove generazioni potessero imparare l'arte della sottomissione dagli errori di quelle passate.</div><div>La milizia di Homana rondava 24 ore su 24 per controllare la frontiera tra la Cupola e la Capitale, nessuno poteva uscire se non dotato di speciale passaporto e solo dopo essere entrati nella camera di pulizia e sterilizzazione.</div><div>Oltre alla Capitale e alla Cupola, c'era poi la zona industriale (quella nata dall'unificazione delle tre città) i cui accessi, sparpagliati per tutti i gironi della città, erano segreto di stato. Pochi sapevano che cosa si costruisse o si formasse li dentro, anche gran parte del primo girone ne era tenuto allo scuro.</div><div>Oltre Homana non c'era più nulla.</div><div>La vegetazione aveva preso il sopravvento su tutto, distruggendo qualunque paese o regione vi fosse prima.</div><div>Solo altre due città erano riuscite a sopravvivere alla furia degli elementi, ma la loro esistenza pareva ormai solo una leggenda.</div><div>
<br /></div><div><i><span class="Apple-style-span">
<br /></span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span">
<br /></span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span">
<br /></span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span">[In collaborazione con Trish]</span></i></div><div><i><span class="Apple-style-span">(Photomanipulation by me_ City_Unseen_by_tfavretto from Da)</span></i></div>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1257020165657720291.post-66173423394527839722010-11-10T13:38:00.000-08:002010-11-12T03:52:24.618-08:0000_ Voyant<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TNsTwwRBsTI/AAAAAAAAAII/VBL6c1uSzs8/s1600/attendo.png"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 277px; height: 320px;" src="http://2.bp.blogspot.com/_5Y6TNa3jsQ4/TNsTwwRBsTI/AAAAAAAAAII/VBL6c1uSzs8/s320/attendo.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5538041895093121330" /></a><br /><div>Un sorriso dolce mentre le mani venivano legate al palo di legno.</div><div>Lui la guardava fisso, quando il soldato gli stava per posare la benda sugli occhi lui fece cenno di no.</div><div>Lei ricambiava il suo sguardo, ma non riuscì a trattenere le lacrime, si voltò verso il comandante che fumava cauto, infreddolito.</div><div>Doveva essere la terza esecuzione nei soli ultimi tre giorni, aveva voglia di sbrigarsela in fretta, spogliare i corpi e gettarli in una fossa comune.</div><div>"<i>Mi avete chiesto un ultimo desiderio, beh uno ce l'ho</i>"</div><div>Il capitano si voltò a fissarla, l'umidità lo stava uccidendo, buttò fuori una nuvoletta di fumo e fece segno alla ragazza di andare avanti. Quale spreco, dovette pensare, quanti anni poteva avere? Venti? Forse troppi.</div><div>"<i>Con lui</i>" rispose lei decisa.</div><div>I soldato che aveva finito di legare il ragazzo al palo lanciò un'occhiata al suo superiore, lui annuì.</div><div>Venne sistemata nel palo di fianco, come il suo compagno scelse di non portare le bende.</div><div>Si guardarono mentre i soldati caricavano i fucili e si posizionavano.</div><div>"<i>L'hai sempre saputo vero</i>?"</div><div>Lei annui, un groppo in gola, il volto rigato di lacrime.</div><div>Lui le sorrise, come sapeva fare, in maniera un po' buffa, ma molto dolce, come sapeva fare.</div><div>"<i>Ti aspetto dall'altra parte del fiume</i>"</div><div>L'aria si fece pesante, stantia nella sua immobilità, pareva che anche il vento avesse rinunciato a soffiare; poi i soldati premettere i grilletti.</div><div><br /></div><div><br /></div><div>Seth dilatò gli occhi neri come l'ebano e si strinse forte al corpo di Julian che ancora dormiva sereno nella quiete del mattino. </div><div>Un sudore freddo le imperlava la fronte.</div><div>Pregò che fosse solo un sogno, ma infondo sapeva bene che certe “visioni” non potevano esserlo.</div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div>(<span class="Apple-style-span" style="font-style: italic; ">Photomanipulation by me_Gemma Wared from Vogue.</span>)</div>Francesca Rita Loihttp://www.blogger.com/profile/04911362697806597077noreply@blogger.com0