domenica 29 aprile 2012

15_ Doomed (Alek/Seth/Jensen)



Alek cadde a terra battendo pesantemente il fondo-schiena, la testa che gli girava.
Si era svegliato solo da poche ore e si sentiva di nuovo in trappola.

Erano venuti a trovarlo quella mattina dicendo alle suore che erano suoi parenti, lui aveva fatto di tutto per convincerle che era una fandonia ma chissà con quale arcana stregoneria il ragazzo cieco aveva scurito i suoi occhi vitrei e, ipnotizzata la pia sorella, l'aveva convinta che lui delirava, forse a causa della botta alla testa.
Dopodiché avevano iniziato a bombardarlo di domande:
Chi sei?
Da dove vieni?
Cosa sono quei tatuaggi?
Da che parte stai?
Si sentiva nuovamente in trappola.
Un attimo prima respirava sentore di libertà e un secondo più tardi ecco questi due pazzi sbucare all'improvviso pronti a fargli il terzo grado.
Alek si strinse nelle spalle e chinò il capo.
"Io non so nulla, andatevene" penso senza proferire verbo, anni di infamia prigionia non avevano giovato alla sua forza spirituale, era confuso e non capiva nulla...
La ragazza sospirò e si sedette per terra.
-Ok, forse siamo andati troppo veloci...
Sorrise teneramente e il ragazzo tatuato osservò quei lineamenti titubante.
-...In fondo non ci siamo neanche presentati...
Era stato a quel punto che il ragazzo cieco aveva dato di matto...
Con uno scatto fulmineo aveva afferrato Alek per i capelli strappandogli un pezzo della fasciatura che gli avvolgeva il capo e lo aveva obbligato a guardarlo negli occhi.
-Senti un po' brutto idiota, non ti abbiamo salvato il culo per niente hai capito? Abbiamo abbastanza casini da poterci permettere di infischiarcene della spazzatura come te quindi deciditi una buona volta a sputare il rospo o te lo farò sputare io!
-Ma voi chi cazzo siete!!??
Finalmente era riuscito a parlare e con sua estrema sorpresa a ribellarsi a qualche cosa.
Digrigno i denti tentando di liberarsi dalla presa, ma più si agitava, più la sua testa pulsava dolorosamente.
-Jensen per favore smettila subito!!
Seth era letteralmente allibita e al contempo imbestialita dal comportamento del suo gemello.
-Non abbiamo tempo da sprecare Seth, se non vuole collaborare con le buone lo farà con le cattive!
Il colmo dei colmi...
-Ho detto basta!!
Un urlo stridulo e Seth diede un colpo netto al braccio di Jensen che di scatto apri la morsa che tratteneva il ragazzo tatuato.
Alek cadde a terra battendo pesantemente il fondo-schiena, la testa che gli girava.
-Ti prego perdonalo...lui non è sempre così..
Seth si mosse immediatamente in avanti allungando una mano per aiutare il giovane.
-Non mi toccare!!
Alek schiaffeggio con violenza la mano che si protendeva verso di lui, le lacrime gli salirono agli occhi mentre la pressantemente sensazione di impotenza che aveva provato di fronte "al cieco" lo riempiva di vergogna.
Era questo che doveva essere quindi? L'eterno assoggettato? L'eterno inginocchiato?
Qualcosa nel suo sangue inizio a ribollire e alzando lo sguardo verso i due coetanei li lanciò un occhiata di odio accompagnata da una sorta di ringhio animale.
-Andatevene via....ORA!!

-Si può sapere perché ce ne siamo andati??
Jensen si stoppo di scatto e continuò ad osservare il buio in direzione della sorella.
Silenzio.
-Seth?
-Oggi mi hai davvero deluso Jen...
Seth strinse i pugni e si fermò obbligandosi a non voltarsi per guardare il fratello.
-Ti sei comportato proprio come uno di loro...uno di quei cani che ci danno la caccia...uno di quei...di quei...NATO!!
Jensen percepì la voce strozzata e iniziò a ritrovare la sua consueta calma.
-Io non...
-Quel ragazzo era terrorizzato! Aveva bisogno di aiuto e tu non hai fatto altro che accelerare le cose mandando tutto a puttane! Solo perché sei un Manipolatore e puoi controllare la volontà delle persone questo non ti da il diritto di usare il tuo potere a sproposito!
Bene, ora si sentiva proprio uno schifo, se gli fosse uscito spontaneo avrebbe abbassato il capo, in segno di pentimento, ma quel gesto lo aveva dimenticato; abbassare il capo per non dover guardare in faccia il proprio interlocutore non ti serve a nulla quando già sai di non poterlo vedere...
-Mi dispiace Seth...Io non...e che...
-Scusarti non serve a nulla! Per oggi lo abbiamo perso, torneremo un altra volta..
"Per una volta che potevo mandare avanti una missione va tutto a puttane!!"
Quel pensiero improvviso la trapasso dolorosamente...
Com'era egoista un tale pensiero...
Seth si voltò a guardare il gemello che immobile fissava avanti, il suo volto era impassibile ma lei avvertiva che era addolorato, lo aveva paragonato ad un mostro, lo aveva ferito ben consapevole che era una settimana stressante per tutti, che un errore di giudizio poteva accadere...
-Jensen scusami..
Tirando su col naso gli andò incontro per abbracciarlo.
-Scusami, non volevo dire quelle brutte cose
Fra le sue braccia lo senti rilassarsi
-No Seth, hai ragione...è che tutto questo nonsenso che ci circonda, tutte queste grandi incognite, mi pare che tutto il lavoro di Quinn stia andando a puttane e ho una brutta sensazione sorellina, molto, molto brutta...
Seth sollevò la testa e corrugò la fronte.
-Che vuoi dire?
-Ho paura che se non troviamo presto delle risposte a tutti questi interrogativi: il ragazzo tatuato, il mago, Lucy... Ho paura che Quinn si deciderà a fare una pazzia...
Seth sgranò gli occhi e chinò il capo.
Sovrappensiero provò a immaginare la Resistenza senza Quinn e un brivido freddo le attraversò la spina dorsale.
Sarebbe crollato, sarebbe crollato tutto.
-Se Ludwig dovesse prendere Quinn...

Sarebbero stati tutti spacciati.

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