martedì 16 novembre 2010

01_ Ombres de la ville sans soleil (prologo)


Era l'anno 2982,il centesimo da quando il sole aveva smesso di sorgere.
Le leggende narravano che un giorno questi, stancatosi di servire gli dei, avesse deciso di scendere, così, per puro diletto, sulla terra, e che da allora se ne andava in giro sotto le spoglie di un giovane biondo, luminoso.
I vecchi invece, quelli del quinto borgo, sussurravano di una punizione voluta dalla stirpe celeste per l'eccessiva intraprendenza nel campo tecnologico degli uomini, o dei Tremere, come i più anziani, quelli ad un passo dalla lapide, borbottavano.
Ma a loro nessuno dava più retta; tutti sapevano che i vampiri si erano estinti, così come i demoni e le razze non umane.

O così volevano far credere i pochi ancora in vita...

Homana, la capitale del Regno, si era ingrandita a livelli incredibili negli ultimi 2000 anni, arrivando ad inglobare tre città industriali.
Ma ciò che più poteva spaventare era stata la sua crescita verso l'alto.
Centinaia di piani e passaggi costruiti in quello che a prima vista poteva sembrare un labirinto, o una prigione.
Al primo livello, o girone, quello che apriva le sue terrazze al cielo, c'erano gli alti funzionari dello Stato, le loro famiglie, i ricchi industriali e una parte dell'Amministrazione del paese, quella più importante e intransigente, che si celava nel buio.
Il secondo e il terzo girone erano dedicati a quella che un tempo veniva chiamata borghesia e infine, più si scendeva, più ci si avventurava nei labirinti e nelle strettoie del quarto, quinto e sesto girone, dove abitava la maggior parte della popolazione, quelli che non possedevano nulla al di fuori di pochi beni estremamente necessari, e a volte neanche quelli.
A fare da cornice a quella mostruosità di luci bianche sempre accese, a causa della notte perenne e dello smog che aveva inquinato il cielo al punto da nascondere luna e stelle anche ai pochi privilegiati che potevano osservarle, la Cupola.
Una struttura, praticamente una seconda città, completamente separata dalla prima da mura e vetri in grado di trattenere il gas altamente tossico che regnava all'interno, dove gli abitanti erano costretti a girare per le strade con maschere speciali e dove le case erano dotate di particolari condotti di areazioni muniti di filtri in grado di proteggerli dalle tossine.
Era stato un vecchio incidente di fabbrica a creare la Cupola e a condannare i suoi abitanti all'esilio forzato al suo interno da quasi tre generazioni.
Molti ancora desideravano fuggire, ma le voci ribelli erano state dolorosamente schiacciate in modo che le nuove generazioni potessero imparare l'arte della sottomissione dagli errori di quelle passate.
La milizia di Homana rondava 24 ore su 24 per controllare la frontiera tra la Cupola e la Capitale, nessuno poteva uscire se non dotato di speciale passaporto e solo dopo essere entrati nella camera di pulizia e sterilizzazione.
Oltre alla Capitale e alla Cupola, c'era poi la zona industriale (quella nata dall'unificazione delle tre città) i cui accessi, sparpagliati per tutti i gironi della città, erano segreto di stato. Pochi sapevano che cosa si costruisse o si formasse li dentro, anche gran parte del primo girone ne era tenuto allo scuro.
Oltre Homana non c'era più nulla.
La vegetazione aveva preso il sopravvento su tutto, distruggendo qualunque paese o regione vi fosse prima.
Solo altre due città erano riuscite a sopravvivere alla furia degli elementi, ma la loro esistenza pareva ormai solo una leggenda.




[In collaborazione con Trish]
(Photomanipulation by me_ City_Unseen_by_tfavretto from Da)

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