giovedì 27 gennaio 2011

03_ Malkavian's vision (Seth)


Seth osservò la finestra che dava sul giardinetto che circondava la Casa sbuffando di malagrazia, spazientita.
Da quando, assieme a Jensen suo gemello, si era unita alla Resistenza per combattere la dittatura che regnava ad Homana, non le era stato ancora affidato ne un ruolo ne un briciolo di missione.
Quinn, capo clan dei Tristera (uno strano clan di vampiri artificiali, a quanto le era stato detto) nonché leader della Resistenza aveva detto che il loro aiuto sarebbe stato prezioso ma per ora l'unico che aveva potuto essere veramente di sostegno alle missioni era stato suo fratello.
Jensen che era cieco! Esatto cieco! Lui veniva mandato di ricognizione insieme ad altri mutati o in missioni particolari e lei invece poltriva sul divano tutto il giorno vegliando su una mocciosa (Sunshine "Sunny" Sunflower, chissà il furbo che le aveva dato quel nome)più bassa di lei di venti centimetri ma con un quoziente intellettivo da brivido, che passava le sue giornate a progettare chissà cosa che la sera mostrava a Quinn il quale, interessatissimo, l'ascoltava annuendo.
Ma il "babysitteraggio" non finiva con Sunny, terminava invece con Milena, una gran bella ragazza, magra e delicata, che sarebbe potuta essere una grandiosa compagnia di interessanti discussioni se non avesse avuto il piccolo problema di essere completamente fuori di cervello.
Con questi pensieri in testa Seth volse il capo per osservare i pochi presenti nel salottino, a parte lei erano tutti Tristera e ognuno era impegnato per i fatti suoi, sospirò e tornò alla cosa più interessante della giornata: la brina sulla finestra.

***

Il silenzio regnava sovrano, interrotto solo qualche volta da Sunny intenta a cancellare qualche punto.
Milena aprì gli occhi di scatto e osservandosi in giro con la sua solita aria serenamente indecifrabile sbatte le lunghe ciglia.
-Qualcuno ha usato la magia.
A quelle parole Raxek, Sunny e Seth, si girarono a guardarla, ma fu proprio quest'ultima a dimostrarsi più stupita.
-La magia!?
Chiese guardando i volti dei suoi alleati e salvatori come a chiedere conferma delle parole di quella strana ragazza.
Fu Raxek a rispondere per tutti.
-Impossibile, la magia si è estinta da questo mondo un paio di secoli fa. L'unico popolo che può averla salvata sono gli elfi e non è neanche certo che siano realmente sopravvissuti alla natura.
Il silenzio calò sulla stanza sinché Sunny non alzò la testa dai sui disegni di progettazione e non sospirò con nostalgia.
-Vi ricordate quando la magia era viva? Ricordate che casini accadevano all'Accademia?
-L'Accademia?
Chiese Seth sporgendosi dalla poltrona. Finalmente qualcuno si decideva a rompere quel silenzio così pesante.
-Sì, un tempo erano le scuole di magia e combattimento, molti dei nostri amici sono cresciuti lì
-Ma è roba di secoli fa.
Si era intromesso Raxek, annoiato.
Milena intanto aveva ripreso il suo mutismo tornando ad osservare il vuoto.
D'un tratto Seth si domandò cosa vedesse in realtà.
Le avevano detto che nel suo sangue c'era un alta percentuale di Malkavin, l'antico clan vampirico dei pazzi e, a quanto pareva solo Quinn riusciva a comprendere, se pur in minima parte, ciò che le passava per la mente; chi glielo aveva spiegato aveva sbrigato tutti i perché in fretta accennando ad una certa affinità di sangue, in pratica tutte cose che lei ancora non capiva.
La veggente tornò a sdraiarsi.
Da quando con Jensen erano riusciti a scappare dai laboratori dove erano tenuti rinchiusi come cavie, la vita le aveva rivelato cose che neanche nelle sue più folli visioni avrebbe mai immaginato.
I Tristera le avevano raccontato storie di congiure millenarie, di vampiri, maghi potenti e scienziati pazzi che si divertivano a dissezionare la natura in ogni sua forma.

Secondo le confidenze che le aveva rivelato Quinn, tutto era iniziato qualche secolo prima la loro nascita, quando i clan vampirici si erano abbandonati al sonno eterno nascosti in vari punti del globo.
Uno di loro, il capo clan Giovanni, un certo Ludwig Von Ersen, non aveva ceduto all'istinto e insieme al capo clan Ventrue, Mary-Alice, aveva radunato i più forti tra i suoi vampiri e si era insediato ad Homana dove, con la fedeltà di umani abbietti aveva instaurato un suo regno segreto di terrore.

Tutto ciò spiegava le pessime condizioni in cui verteva la capitale del Continente e le dava già una più che valida ragione per unirsi ai ribelli, ma ciò che veramente le aveva fatto salire la bile alle orecchie era stato scoprire chi e quale era il ruolo di quegli strani scienziati pazzi nominati spesso dai Tristera con disprezzo.

Dopo aver impiantato il primo regime dittatoriale insieme ai Ventrue, Ludwig aveva risvegliato dal torpore (Seth ancora si chiedeva quale strana malattia fosse) il capo dei Tremere e i migliori fra i suoi fratelli per rimetterli a lavoro sui loro secolari progetti di studio del DNA e delle sue molteplici modifiche.
Progetti, questi ultimi, che, mandati avanti di Tremere in Tremere, erano culminati prima nei Tristera, così detti vampiri artificiali, e poi in quello che erano lei, suo fratello e tanti altri ragazzi ancora rinchiusi nella “città laboratorio”: mutanti.
Dal momento in ci si furono insediati ad Homana, i Tremere avevano iniziato a dominare il mondo della scienza; erano stati costruiti quegli immensi laboratori/campi di concentramento dove venivano portati i bambini di tenera età per essere studiati e trasformati in armi perfette, anche a costo della loro morte per "incidenti di percorso".
Seth li conosceva bene quei tipi di "incidenti", Jensen aveva perso la vista per un impianto di nanomacchine mal riuscito e aveva visto bambini diventare dei piccoli mostri, degli aborti della natura che finivano quasi sempre, non sapeva dire se per fortuna o no, per morire in modo orribile.
Ricordava la sua prigionia con terrore e da quando aveva scoperto la verità aveva deciso che si sarebbe battuta a qualsiasi costo.

Si voltò verso le scale avvertendo dei passi.
Nel salone entrò un ragazzo magro, piuttosto piacente, dai capelli biondo grano, più corti ai lati che in cima, aveva diversi orecchini e un sorriso soddisfatto stampato in faccia.
Seth non avrebbe potuto dargli età, a volte pareva un adolescente altre volte un uomo fatto, ma era questo il fascino di Quinn, l'essere imprevedibile proprio come il sangue che l'aveva tramutato in Tristera.
-Che accade bella gente?
Sunny si era voltata con un sorriso a trentadue denti pronta ad aggiornare il grande capo.
-Vince e Merry sono andati a prendere sangue, torneranno presto. Marcos e Jensen sono di pattuglia e Milena ha detto che qualcuno ha usato la magia
Quinn alzò un sopracciglio incuriosito
-Chi, Vince?
-No, non si sa... Si è svegliata così!
Un alzata di spalle come a non dare troppa importanza alla cosa ma Quinn, a differenza dei suoi fratelli, si fece subito scuro in volto e, arrivando davanti a Milena, le si inginocchiò davanti poggiando delicatamente il mento sulle sue ginocchia, gli occhi blue su di lei.
Milena si risvegliò per un attimo dai suoi sogni e lo guardò sorridendogli misteriosamente.
Seth li osservava con curiosità; i due si stavano solo guardando, neppure aprivano bocca eppure era come se stessero discutendo.
Seth non riusciva ancora a credere che fosse Quinn a muovere la Resistenza.
Più lo osservava più in lui non vedeva tutto quel carisma che serviva per guidare una rivoluzione di quella portata.
Eppure, tutti si fidavano ciecamente di lui, ribattevano ai suoi comandi a volte, o si infuriavano se lui si distraeva o si addormentava nel bel mezzo di una pianificazione, ma, ad un suo solo fischio di guerra, loro tutti si armavano fiduciosi.
E poi c'era la storia delle taglie, ormai tutti ne avevano una, (anche lei e il fratello che, secondo citazione “erano desiderati vivi presso i Laboratori 22”) ma quella di Quinn, seguita da quella di Raxek e Lucy era sicuramente la più alta.
Se c'era davvero Ludwig dall'altra parte della scacchiera allora doveva temerlo davvero o desiderarlo più morto di tutti glia altri messi assieme.

Seth si guardò intorno e notò che anche Sunny osservava fisso Milena e Quinn. L'unico a farsi i cavoli suoi era Raxek.
Dopo qualche secondo Quinn si alzò massaggiandosi il pizzetto sul mento.
-Molto interessante.
-Cosa?
Era stata Seth a parlare
-A quanto pare qualcuno è riuscito a rimettere in moto la "macchina magica"
A quelle parole Sunny alzò il capo spalancando gli occhi.
-Ma Quinn! Avevi detto che la magia era morta, pensi che gli elfi siano ancora vivi?
-Che siano vivi non ci piove Sunshine, quelli hanno solo goduto come porci quando la natura si è ribellata; ma comunque non è stato un elfo a riattivarla.
-E' assurdo
Seth li guardava tutti allibita, non ci capiva niente.
-Se è vero che qualcuno ha rimesso in moto "la macchina" sai quello che vuol dire vero Quinn?
Era stato Raxek a parlare, serissimo come sempre.
Il biondo aveva annuito.
-Bisogna trovarlo prima dei Nato, se Milena lo ha avvertito, sicuramente Ludwig ha già spedito ordini a destra e a manca.
-Perché Ludwig può saperlo?
Tutti si voltarono verso Seth.
-Alcuni vampiri avvertono il magico meglio di altri, di solito questi sono i Malkavian
Dicendolo Quinn si era voltato verso Milena, di nuovo estranea a ciò che la circondava.
-Ma Ludwig è così anziano che ha ormai acquistato dei poteri tali da poterlo percepire
-Quinn, se il magico è tornato a vivere le sorti della guerra potrebbero cambiare rapidamente
Di nuovo Raxek.
Quinn si fece serissimo, incrociò le braccia.
-Sunny, dov'è ora Lucy?
-Non lo so, non la vedo da due giorni...
Raxek si alzò in piedi.
-Aveva avvertito che la missione di recupero le avrebbe rubato più di un giorno.
-Sì ma a questo punto è meglio contattarla e mandarle qualcuno a prendere il suo posto.
-Non ne sarà felice, sai che è orgogliosa.
-Assamita Tzimisce...
Borbottò Quinn come a maledire il sangue della ragazza.
-Dille che non voglio sentire storie, portar via quelle armi è di notevole importanza ma questa storia della magia ha la priorità. Ludwig non metterà certo i Nato a protezione di un armeria ma alla caccia del mago sì. Manda Chud e Marcos nel settore 8. Io, te, Lucy, Vince e Merry andremo alla ricerca del mago.
Raxek annuì mentre Sunny, scattata in piedi, scappava per iniziare a smanettare sui PC.
Quinn si massaggiò un attimo le tempie come a voler riordinare le idee poi, voltatosi verso Seth la osservò con cura prima di poggiarle delicatamente una mano sulla spalla.
-Zucchero, ci serve una visione.
-Non vanno a comando...
Bofonchiò come a volersi schermare da quello sguardo quasi assatanato.
-Beh dolcezza, vedi di fartela venire. L'unico indizio che posso darti è che quello che cerchiamo è abbastanza fuori luogo.
-In che senso?
-La magia utilizzata era di teletrasporto a quanto dice Milena...
Un sorriso.
-Impegnati, noi potremmo finire per cercare all'infinito, l'esito della missione dipende tutto da te.
Piccola pausa.
-Mi fido di te Seth.
Seth deglutì, o beh certo, ora sì che si sentiva meglio.

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