sabato 29 gennaio 2011

04_ Durch dem Spiegel (Mary Alice/Ludwig)


Attraverso il riflesso dello specchio riusciva a vedere la bambina dai lunghi capelli biondi seduta sulla cassapanca, tra i cuscini e il gattone color miele.
Mary-Alice strinse le labbra perfette in una smorfia di disgusto; non riusciva a sopportare la vista di quella bambola senza anima, per quanto i suoi occhi fossero spenti, nessuno scienziato poteva toglierle quello sguardo a lei così noto.
Il perché Ludwig avesse deciso di crearla non era certamente per lei un mistero e al contrario provava come il Giovanni un ilarità viscerale in ciò.
Eppure, quando gliela aveva regalata, Mary-Alice aveva ringraziato di malagrazia: infondo non era la mocciosa che voleva come schiava.
La ragazza sbuffò.
-Allora Anjelika? Vuoi stare li ancora per molto? Renditi utile una buona volta!
Disse acida contro la bambina che, come un automa, scostò il gatto e si mosse nel suo abitino scuro verso la padrona.
-Come posso servirla mademoiselle?
-Pettinami
Ordinò passandola una spazzola per tornare poi sul suo riflesso.
-Guarda che disastro, questa dieta a base di plebei mi sta rovinando la pelle...
Si accarezzo una guancia pallida come la neve e si stese sulle labbra carnose uno strato di rossetto color sangue.
Mary-Alice era certamente un arpia, una snob, ma poteva vantare a buon titolo quello della più bella vampira del suo intero clan (e di tutto il Continente, a suo dire...).
Ravvivò il resto del viso con del trucco leggero e infine spazientita osservò il riflesso di Anjelika.
-Basta! Guarda che disastro, se continui così li rovinerai!
Scatto in piedi e guardò con odio la piccola cameriera che, silenziosa, fece un breve inchino e risistemò la spazzola e la toletta in attesa di eventuali ordini.
Per poco Mary-Alice non si strappo il lembo del vestito per lo stress: il problema dei senza anima, quello che almeno LEI considerava un grande problema, era la mancanza di sentimenti.
Che gusto c'era nel prendersela con chi non soffre della sua condizione?
Stava per alzare un pugno contro la testolina bionda quando sentì bussare.
-Avanti!
Si voltò a braccia conserte verso la porta, il viso contratto in una smorfia si rilasso nel vedere il suo ospite.
-Ludwig, finalmente ti fai vedere, credevo che quel cane pulcioso ti avesse rapito
L'uomo sorrise freddo, inchinò nobilmente il capo in direzione della signora e gli occhi gli luccicarono nel notare la bambina, si inchinò e aprì le braccia.
-Anjelika, mon ange...
La sua voce era calma, bassa e calda, la bambina si voltò e senza cambiare minimamente espressione sul suo viso di bambola si gettò sull'abbraccio dell'uomo che la strinse a se assaporando il profumo dei suoi capelli morbidi.
-Sembra che tu provi una gioia infinita ogni volta che vedi questo...essere.
Ludwig alzò lo sguardo e un ghigno beffardo gli si dipinse sul viso.
-Non sarai gelosa Mary
-Io, gelosa? E di chi, di quello sgorbio? Mai.
Disse volgendo lo sguardo da un altra parte.
-Anjelika, vieni ad allacciarmi il corpetto. Ludwig allora, una tua visita porta sempre notizie, su cosa ci aggiorni stavolta?
Ludwig liberò la piccola cameriera dall'abbraccio e si sedette sul letto osservando con un sorriso glaciale la bambina stringere i lacci del vestito della Ventrue.
-Non potrai mai indovinare questa volta...
-Oh mio dio, uno di quegli scarafaggi ha mandato un pacco bomba?
Chiese sardonica.
-Meglio, meglio, sta volta quei cani di Quinn e colleghi non c'entrano niente.
-I Tremere hanno brevettato un nuovo NATO?
Trattenendo tra le mani i lunghi boccoli biondi di modo che Anjelika potesse lavorare senza allacciarglieli in una delle stringhe volse il capo verso il Giovanni, cominciava ad essere interessata.
-Mh, purtroppo i Tremere non sono ancora riusciti a domare gli ultimi potenziati ma comunque, non è questo di cui si tratta.
Allargò il sorriso mostrando una fila di denti bianchissimi.
-E allora di che si tratta?
Mary-Alice si volse di scatto verso il vampiro tanto che la bambina alle su spalle dovette fare una piroetta per seguirla senza sciupare il lavoro.
-La macchina magica si è rimessa in moto...
A quelle parole Mary-Alice sbiancò, erano secoli che nessuno nominava "magia".
-Impossibile
-A quanto pare non è poi così impossibile
-E' un elfo?
-No, se lo fosse stato lo avrei percepito, a quanto pare è un umano
Mary-Alice si scurì in volto, questa notizia poteva essere interpretata in mille modi e di primo acchito non seppe proprio cosa pensare.
-E se fosse segno di cattivo presagio?
Ludwig la squadrò con ironia senza perdere ne il sorrisino ne la compostezza.
-Non mi diventerai superstiziosa come un Vagabondo vero ma chère? Non ti preoccupare è tutto sotto controllo, ho chiamato Jakob e i NATO saranno pronti a momenti.
A quelle parole Mary-Alice parve riprendere figurativamente colore; inspirò profondamente e il sorriso nobile tornò sul viso.
I NATO erano l'arma perfetta, il capolavoro dei Tremere. Quei pazzi si erano riscattati bene dal precedente fallimento da cui erano nati quei cani bastardi dei Tristera.
-Un mago...
Si sedetta alla toletta e fece un cenno ad Anjelika che subito iniziò ad acconciarle i capelli.
-Appena i Tremere lo sapranno si uccideranno tra loro per averlo!
Scoppio a ridere allegra accarezzando una guancia della bambina. Ludwig afferrò il bastone e silenziosamente si avviò all'uscita, Mary- Alice volse il capo così che la piccola cameriera potesse far meglio l'intreccio.
-Ah Ludwig
Il Giovanni si fermò in attesa.
-Quando hai intenzione di liberare il ragazzo?
Un sorriso divertito gli increspò le labbra sottili.
-Presto, molto preso ma chère

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