giovedì 5 maggio 2011

06_ The Game Begins (Lucy)


-Un serpente argenteo che si avvolge su se stesso?
La voce di Lucy era una lama fredda, resa ancor più tagliente dal distacco creato dal interfono.
-Mi prendi per il culo Quinn?
-Deduco quindi che tu non sappia di cosa si tratti giusto?
Lucy si strappo di malagrazia il microfono dall'orecchio e lanciò l'apparecchio acustico a Vince che lo afferrò al volo osservando perplesso la Tristera che digrignava i denti irritata, stringendo maggiormente le gambe intorno alla moto.
-Parlaci tu, io sono stufa di rincorrere il vento
Merry sospirò stringendosi nella giacca mentre Vince, con un lieve colpo di tosse riprendeva la comunicazione interrotta.
-Qui Vince...
-Ooh ciao tesoro, con te sì che si può parlare!
Il tono melenso del Tristera gli fece accapponare la pelle, la parte malkavian del vampiro doveva essere sul punto di prendere il sopravvento.
-Cos'è questa storia del serpente?
-Il serpente argenteo che si avvolge su se stesso, deve essere il simbolo di qualche organizzazione e voglio che lo scopriate. E' praticamente certo che siano loro ad avere il nostro mago.
A quelle parole Vince dilatò gli occhi andando a guardare Merry che subito tornò vigile.
-Dici davvero?
-Se l'interpretazione delle visione di Seth è esatta, sì.
Il battito del cuore di Vince accelerò, finalmente una pista, dopo una settimana di vuoto completo una pista, fece un cenno affermativo in direzione di Merry.
La ragazza iniziò a sorridere emozionata e passo lo sguardo dal suo fidanzato alla loro compagna, ma l'espressione sul volto della donna le fece perdere subito il sorriso.
Lucil, o Lucy per abbreviare, manteneva uno sguardo truce, severo.
Si ergeva sulla moto con una postura alquanto militaresca, le braccia incrociate sotto il seno, vigile.
In confronto a lei Merry pareva una bambolina, l'incarnazione della femminilità enfatizzata nei suoi lineamenti delicati, nella sua postura elegante, anche nel suo modo di vestire, scelto, spesso, non solo per la sua comodità in caso di combattimento ma anche per attirare l'occhio di Vince.
Lucy invece era una bellezza diversa, accattivante, la lotta era la sua vita, il sangue il suo dio, le sue pistole una parte inseparabile delle sue braccia.
-Sì certo Quinn, allora inizieremo a cercare...sì, al solito, chi ha informazioni contatta l'altro...
Vince chiuse la conversazione e si passo una mano fra i capelli biondi dalle punte rosso sangue.
-Beh signore, abbiamo una pista!
-Una pista alquanto velenosa direi...
Sibilò Lucy, Vince sorrise, la freddezza della compagna per molti versi gli ricordava sua madre, Vayolet, ormai chissà dove in compagnia di quel caino di suo padre.
-Non tutti i serpenti sono velenosi
Sempre sorridendo andò verso la sua moto, Merry si spostò per far spazio e si sedette sul posto del passeggero.
Lucy le lanciò un occhiata.
-Tu che ne pensi?
-Confido negli dei...
Rispose Merry con la sua consueta pacatezza.
Era un esserino silenzioso che non amava parlare troppo.
-Gli dei...
Lucy sputò a terra e azionò il dispositivo di accensione della moto, si chinò e partì velocemente seguita a ruota dai due compagni.

Anche se fredda e schiva, a volte sgarbate e insolente, Lucy non si era mai comportata in modo tanto acerbo con gli altri ribelli; anche quel modo che aveva avuto per chiudere la chiamata con Quinn...
No, non era stato il modo giusto di agire e lei lo sapeva; si morse forte il labbro inferiore mentre percorrevano velocemente le strade periferiche di Homana, quella non era certamente lei...
Immediatamente dette la colpa alla sete di sangue, le sue riserve private stavano terminando e lei le stava centellinando al punto da ritrovarsi ogni sera più nervosa.
Aveva bisogno di fare scorta, ma per farlo le serviva Quinn, e Quinn al momento non aveva il tempo di sprecare una sola goccia di sangue per lei. Prima avrebbero trovato il mago, prima lei avrebbe potuto bere dalle vene del suo "sire" in santa pace.
Era questo a cui l'avevano condannata i Tremere, per errore, sperimentando su di lei.
Nessuno aveva pensato che al sangue Assamita che le scorreva nelle vene SERVISSE il sangue di un altro vampiro per sopravvivere, ma la cosa più disdicevole era che nessuno aveva immaginato che l'unico sangue in grado di mantenerla in vita potesse essere quello del vampiro che le aveva dato il primo sorso di Vitae, che l'aveva cioè benedetta del sangue.
Quello e SOLO quello.
L'altro sangue per lei era acqua, insaziante e incapace di mantenerla in vita.
Sarebbe morta se non fosse stato per Quinn, l'unico che, liberandola dalla sua prigione nei laboratori, aveva capito che cosa mancava, che cosa le avrebbe ridato la forza.
Infondo Lucy si sentiva fortunata.
Dover bere da una sola vena significa mettere la propria vita nelle mani di un altro, lui muore, tu muori, lui vive, tu vivi, una condanna eterna alla schiavitù, era stata fortunata a trovare nel suo salvatore la "Vena"; se fosse stato un suo nemico a farle quel dono a quest'ora avrebbe dovuto combattere per lui, e piuttosto, Lucy si sarebbe lasciata morire...

-Qualche cosa non va!
Era stata Merry a urlarglielo.
Voltandosi indietro notò che Vince accelerava accostandosi a lei in quella corsa.
Lo sguardo del ragazzo era duro, teso, pronto a qualsiasi cosa, le lanciò un occhiata significativa.
Nei suoi occhi Lucy vide l'acciaio.
Ora lo sentiva pure lei.
Tutti i suoi sensi si ingigantivano, la febbrile eccitazione della battaglia imminente le ribolliva il sangue.
-Nato...
Sibilò.

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