domenica 8 maggio 2011

08_ NATO (Echo/ Nato/ Lucy)


Muovendosi silenziosi come una presenza oscura alle spalle dei loro avversari, erano riusciti a spingerli esattamente dove volevano: in uno dei tanti labirinti di palazzi diroccati dei piani bassi.
Anche se apparentemente impassibile, Echo sapeva che Delta, lo stratega del gruppo, stava sorridendo dentro di se compiaciuto per il buon lavoro svolto.
Sospirò silenziosa e spostò lo sguardo verso Bravo che, come ogni buon capo apriva la fila.
Dopo aver riconosciuto il gruppo dei ribelli, gli ordini erano stati chiari: la ragazza più alta, quella con la parte destra del cranio rasata doveva essere catturata viva (o in fin di vita, le cose combaciavano) stessa cosa per il ragazzo, quello che chiamavano Vince, la seconda ragazzina doveva morire, la sua vita non era di alcuna utilità per le forze militari che li comandavano.
"Loro sono i cattivi, loro sono i cattivi" continuava a ripetersi guidando velocemente proprio dietro Bravo e davanti a Delta.
Charlie, l'infermiera, non era venuta con loro ma li aspettava nel furgone che avevano lasciato parcheggiato in un punto vicino all'ingresso del piano mentre scendevano di pattuglia; ed era li che li avevano incrociati.
Era stata lei, Echo a percepirne l'aura, aveva dato l'allarme a Bravo che subito aveva iniziato a dare ordini; era incredibile come riusciva a cambiare espressione quando si trattava di lavoro, un attimo prima sorrideva e scherzava crastulando su Alpha e un subito dopo eccolo li, serio e composto, pronto ad azzannarti il collo.
"Loro sono i cattivi, loro sono i cattivi"

-Puttana e baldracca!
Erano dieci minuti buoni che Lucy bestemmiava come uno scaricatore di porto mentre caricava il fucile.
Vince socchiuse gli occhi impugnando lo spadone a due mani.
-Lucy, tutto bene?
Merry aveva gettato il telone mimetico sulle moto e stava studiando la situazione con estrema calma; anche se non lo dava a vedere Lucy pareva non stare bene, un sudore freddo e un pallore spettrale le avevano smagrito il volto.
-Sto benissimo...
Ma la voce era incrinata.
Vince le lanciò un occhiata preoccupata e si fece serio, mostrarle compassione sarebbe stato come schiaffeggiarla, vedeva i morsi della fame nei suoi occhi.
-Allora, non sappiamo quanti sono, ne con chi abbiamo a che fare, direi ti tenere quindi questa posizione: Merry, tu starai al mio fianco, combatteremo come al solito, lascia a me gli stronzi che osano avvicinarsi e pensa a quelli distanti... Lucy, tu facci da fuoco di copertura.
Le due ragazze annuirono, anche se Merry notò una luce strana negli occhi dell'amica, sicuramente capiva in che situazione si trovava e lo accettava senza poterlo sopportare.
Silenzio, e poi dei rumori, lievissimi in lontananza, ad un cenno del capo di Vince, Lucy scomparve tra le ombre.

I NATO lasciarono le moto nei pressi di una statua diroccata, l'aria era immobile, satura, e il silenzio quasi asfissiante, solo in lontananza si sentivano i rumori dei locali e delle bettole, ma lì, lì era il nulla.
-Ci stanno aspettando...
Il tono di Delta era più freddo del ghiaccio, Echo gli si mise al fianco assumendo la sua solita postazione, dall'ombra di un palazzo sbucarono due figure veloci, alla ragazza basto il riflesso dell'acciaio per allungare una mano e concentrarsi.
Dalla terra, spaccando il cemento come fosse stata una crosta di ghiaccio sottile, saettarono delle radici, spesse e veloci si abbatterono sui due, che ebbero appena il tempo di spostarsi.
La pianta perforò il cemento del palazzo come fosse stato cartone, Vince dilatò gli occhi e con un rapido movimento di braccia recise la radice per constare come questa tornasse in vita nel giro di mezzo secondo.
-Ma che cazz...
-IO ODIO le verdure!! Indietro Vince!
Merry si parò davanti al suo uomo, attese qualche secondo, e quando le radici tentarono di colpirla con un grido acuto serrò ogni suo muscolo lasciando che le fiamme scaturissero libere da ogni fibra del corpo.
Mentre la ragazza dilatava le braccia e alzava una muraglia di fuoco, Vince si lanciò all'attacco.

Delta non fece una piega, allungò il braccio ed estrasse una spada lunga, si mise in posizione.
-Un incendiaria..
Mormorò, una pura constatazione.
-Non può bruciare per sempre.
Echo scartò di lato lasciando lo spazio necessario a Delta per combattere corpo a corpo.

Dall'alto del palazzo Lucy osservava la scena nascosta nell'ombra, fucile in posizione.
Anche trovandosi a svariati metri d'altezza agli occhi della ragazza il combattimento pareva svolgersi a pochi passi, le sue pupille avevano una capacità di messa a fuoco ultra umana (tutto grazie agli "amichetti Tremere").
Vide le fiamme di Merry alzarsi e avvolgere le piante della ragazzina contro il quale stava combattendo, piccola e mingherlina, assai gradevole alla vista, se l'avesse incontrata in altre circostanze la Tristera non si sarebbe mai accorta di trovarsi davanti un soldato NATO.
Un grave errore.
La ragazzina combatteva bene, svelta e agile, le sue piante combattevano come tante spade e scudi, proteggevano, attaccavano, senza sosta.
Dall'altra parte Vince se la stava vedendo contro un ragazzo alto, più o meno della sua stessa corporatura, non pareva granché dotato nell'uso della spada ma analizzando meglio la situazione notò che il combattimento non era neanche "iniziato".
Il soldato NATO stava studiando Vince, forse era uno stratega o qualche cosa di simile, lavoro di testa non di braccio.
Lucy sapeva che avrebbe dovuto iniziare a mirarne almeno uno, ma qualche cosa glielo impediva...
“Solo due?” pensò.
Come era possibile che ce ne fossero solo due?
Un fruscio alle sue spalle, il fucile saettò sul braccio sinistro, la mano destra estrasse la pistola e sparò.

A Vince bastò sentire l'odore di zolfo nell'aria per sapere che Lucy aveva intrapreso la sua personale battaglia (tutte le armi della ragazza erano silenziate), digrignò i denti.
"Devo liberarmi di questo moccioso, oggi Lucy non è in grado di combattere da sola!"
Ma la situazione pareva non cambiare, nessuno dei suoi colpi andava a segno, eppure era stato addestrato bene, aveva combattuto innumerevoli volte...

Delta pareva i colpi con naturalezza, studiando Vince con freddezza, si vedeva che era forte, in un altro contesto quella spada così pesante sarebbe volata via nei primi cinque minuti di combattimento; doveva trovare un punto debole e la sua mente studiava, analizzava, mentre i suoi muscoli reagivano all'attacco come a qualche cosa di sin troppo naturale, era bravo ma non eterno, a differenza del suo avversario.

-State commettendo un errore!
Merry si muoveva rapida lottando contro quelle orribili piante con due fruste di fuoco, aveva il fiatone e tutto quel "ballare" da una parte all'altra la stava spossando mentre la sua avversaria pareva fresca e riposata.
-State combattendo per la parte sbagliata!!
Una radice le frustò un fianco mandandola a sbattere contro una parete, d'istinto creò una bolla di fuoco, appena in tempo per pararsi da una seconda frustata.
-Tu menti!
La voce di Echo era cristallina.
-Voi siete dei terroristi! Uccidete gli innocenti!
-Innocenti!? Come puoi chiamarli innocenti?! Non ti hanno forse strappata alla tua famiglia?!
-Io sto proteggendo la mia famiglia!
Ci fu uno scoppio quando la pianta andò ad abbattersi contro il muro di fiamme.
Merry strinse i denti e si lanciò al contrattacco, la sua palla di fuoco sarebbe andata a segno se la sua avversaria non avesse creato un muro d'edera a proteggerla.
-Tu sai che è una menzogna!!
Se le sue parole facessero effetto o no su quella ragazzina Merry proprio non riusciva a capirlo, poteva solo pregare e combattere, un occhiata a Vince non le diede il sollievo sperato, quel combattimento pareva sarebbe durato per l'eternità.
Poi, un urlo squarciò l'aria.

Bravo stringeva il polso sinistro della ragazza, quello che un tempo aveva tenuto il fucile, e con un rapido movimento lo spezzo per poi girarle tutto il braccio sino al gomitolo, il crack delle ossa che si spezzavano fu attutito solo dall'urlo della Tristera.
Un pugno si abbatte contro il suo viso, era stato rapido e pesante, sentì il sangue che gli riempiva la bocca mentre parava un calcio della donna.

Lucy si sentiva una stupida, ma peggio ancora si sentiva in trappola, le sue pistole erano lontane da lei e quell'uomo era l'armadio più grosso che avesse mai visto, l'armadio più resistente contro cui avesse mai lottato.
Lo aveva colpito al ventre, aveva visto lei stessa il proiettile trapassare la carne, ma lui non aveva emesso ne un rantolo ne un sospiro, pareva essere diventato solo più veloce.
E ora il suo braccio era andato, lo sentiva pesante, inutile, e un dolore lancinante gli saliva sino al cervello, con un calcio riuscì a liberarsi e a gettarsi all'indietro pronta a colpire.
In un altro momento sarebbe riuscita ad aggiustarlo ma ora come ora le era impossibile, nel suo corpo scorreva troppo poco sangue vampirico.
"Sono debole, sono fottutamente debole" quel pensiero le lacerò l'orgoglio...ma la terrorizzò a morte.
Schivò un colpo veloce e tornò a lottare, ad accompagnarla l'amara sensazione di essere sempre più lenta del suo avversario.

Dall'altra parte Bravo lo percepiva, vedeva la stanchezza negli occhi della ragazza, forse era malata o debole per altre ragioni, ma una cosa era certa: "Non sta combattendo al massimo delle sue possibilità". Un calcio ben assestato lo mandò a sbattere contro un muro, dal ventre salì un dolore acuto, ma non ci fece caso "No...non sta usando neanche un quarto del suo potenziale".
Alpha gli aveva detto che quella ragazza era importante, gli alti gradi militari la rivolevano indietro a qualunque costo.
"Un disertore" pensò amaramente, qualcuno gli aveva detto che non c'era nulla di più pericoloso di un disertore, si avventò contro di lei mandandola a sbattere contro il pavimento.

Altre urla strozzate.
Merry iniziò a tremare.
"Contro chi diavolo sta combattendo?!"
Schivò un assalto.
-Vincee!!!
Il ragazzo parve capire e i due, lanciandosi entrambi all'indietro, riuscirono a ricongiungersi, i loro avversari ricomposero la loro iniziale posizione.
Merry gli lanciò contro un torrente di fuoco per riuscire a recuperare qualche minuto.
-Non la finiremo mai! E se la finiremo non sarà a nostro vantaggio
Era una cosa amara da dire ma Vince sapeva che andava detta, non si erano ancora mai scontrati contro i NATO e mai, neanche nei suoi incubi, avrebbe creduto che sarebbe stato così.
Merry deglutì.
-Vince...Lucy!
-Dobbiamo andarcene!
La ragazza annuì e raccolse tutte le sue energie.

Il muro di edera stava iniziando a cedere contro l'impeto del fuoco.
-Hai trovato il suo punto debole?
Chiese pacata Echo trattenendo e ricomponendo la barriera, notò che il volto impassibile di Delta di adombrava.
-Sembra non ne abbia, non fisicamente almeno...ma ho notato le occhiate che lancia verso l'incendiaria, credo abbiano una sorta di... "legame"
-Credi che Bravo riuscirà a catturare il cecchino?
-Non ho dubbi
Echo fece sparire il muro di edere solo per trovarsi davanti qualche cosa di mai visto, sgranò gli occhi.
-Notevole
Borbottò il suo compagno.
Dinanzi a loro, per un altezza di vasti metri si estendeva una parete di fiamme che li bloccava interamente il passaggio, il calore che proveniva da quella massa rossa e luminosa li riscaldò il volto.
-Echo presto! Prima che scappino!
Delta si slanciò indietro verso una delle stradine laterali, seguito a ruota dalla compagna.

Era la fine, ma allo stesso tempo non voleva che lo fosse, anche se le energie la stavano abbandonando il suo orgoglio le imponeva di resistere.
Era riuscita a scappare lanciandosi dal palazzo e ora correva per quel labirinto di stradine alla ricerca di una minima salvezza.
Si teneva il braccio rotto, il volto era una maschera di sangue, quello che le usciva dal naso le riempiva la bocca e quello che le bagnava la fronte le oscura gli occhi come un velluto porpora.
Si lasciò andare contro un muro, alle sue spalle sentì i passi dell'uomo, si voltò e lo sfidò con gli occhi. Se doveva morire, avrebbe guardato la morte in faccia, come l'aveva guardata Vick, come l'aveva guardata Valentine, d'istinto si portò la mano insanguinata alle piastrine militari che portava al collo.
Nella morte li avrebbe rincontrati tutti, i suoi primi compagni, il suo primo amore...
Poi vide l'ago, era una punta semi invisibile nell'oscurità. L'uomo avanzava stringendo una siringa. E Lucy capì che non era la morte che le voleva dare.
-NO!! Tu non puoi riportarmi la dentro non puoi!!

Bravo si fermò a pochi passi da lei stupito nel notare una nuova fiamma vibrare negli occhi della donna, nella mano destra stringeva la siringa, nella sinsitra una delle pistole che le aveva sottratto.
Il suo fine udito percepì il lieve rumore di motori alle sue spalle.
-Mi dispiace...
Lo disse con una nota triste, quasi stonante con l'espressione del suo viso, alzò la pistola e la puntò verso una stradina buia, quasi fosse in attesa.

Lucy non riuscì a capire sinché non percepì il rumore delle moto in avvicinamento, quattro almeno, un inseguimento senza ombra di dubbio, Vince e Merry dovevano essere riusciti a sfuggire ai due NATO e ora la stavano cercando.
"Cadranno in trappola", il suo cuore iniziò a battere mentre osservava l'uomo scrutare il buio in attesa, un orribile pensiero le attraversò la mente
"Una bestia, un'arma perfetta, non mancherà il bersaglio".
Già riusciva a vederla, l'esplosione causata dallo scoppiò del proiettile contro la moto...
Forse solo Vince sarebbe potuto sopravvivere...
"O me o loro"

Il capo della pattuglia NATO si accorse solo all'ultimo istante dell'ombra che si abbatteva contro di lui e lo gettava a terra; si lasciò sfuggire uno sparo che partì verso l'alto proprio mentre le quattro moto stavano per attraversare la stradina.
-Fuggiteeee!!!! Fuggiteeeeeee!!!!!
La donna stava urlando tentando di trattenerlo a terra, un urlo selvaggio quasi un ruggito.
Bravo digrignò i denti per la rabbia di essersi lasciato prendere alla sprovvista.
Con una tastata e due colpi secchi buttò la ragazza a terra e la immobilizzò mentre impugnava la siringa.

Quando sentì l'ago perforarle la carotide Lucy stava ancora gridando, calde lacrime le rigavano il viso.





(foto Bullet_Time_by_anderton da DA)

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